Le parole del capitano Mario Ierardi:
“Siamo partiti anche abbastanza bene nel primo tempo, poi nel secondo c’è stato un blackout, non so a cosa sia dovuto ma sicuramente non è con questo atteggiamento e con questa voglia che portiamo a casa le partite.
Come mai? Non so dire il perché. Comunque è il momento di dare una svolta perché sennò è dura rincorrere e non possiamo sperare nei risultati negativi degli altri per portarci in vetta. Bisogna pensare partita per partita e cercare, con umiltà e voglia, di portare a casa i tre punti con le piccole, con le grandi e con le medie.
Intervallo? Ci siamo parlati perché nel primo tempo sarebbe bastato quel pizzico di accelerata in più, di definizione del particolare per potergli fare goal. Non è arrivato nel primo tempo, nel secondo eravamo convinti di entrare in campo come il primo tempo, poi la partita non si è messa benissimo e c’è stato un blackout che non ci deve essere.
Più fame il Legnago? Sicuramente. Hanno portato a casa la partita e hanno avuto più fame. Questo è il problema, che al Vicenza non si può non aver fame perché le cose son chiare, dobbiamo fare un campionato di vertice per provare a vincere la categoria ma senza fame e umiltà, non ci si può riuscire.
Inferiorità numerica? È stata un’ingenuità, ma anche quando eravamo in 10 siamo riusciti a schiacciarli, vuol dire che quando eravamo in 11 sbagliavamo qualcosa a livello mentale, perché a livello fisico siamo pronti, a livello tecnico siamo pronti, il campo non era dei migliori ma non può essere una scusante. Quindi solo con umiltà e lavoro si può tornare sulla strada giusta.
Manca personalità? Può darsi anche quello, con i risultati negativi è facile dire manca questo o manca quello, anche quando si vince si può trovare il difetto e noi dobbiamo cercare di diminuirli il più possibile, sia a livello di personalità messa in campo, sia a livello tecnico. Credo che questa squadra abbia la personalità per fare bene tutte le partite, però bisogna avere la testa e l’umiltà. Dopo un periodo negativo si respirava un po’ di serenità. Vuol dire che non possiamo stare sereni e la concentrazione deve essere sempre al massimo perché, se non siamo al massimo, è un dato di fatto che i risultati non arrivano
Analogie con stagione scorsa? In alcuni momenti sì, ma non credo. Quest’anno in campo siamo più solidi a livello di squadra. L’anno scorso c’erano dei difetti che magari andavano a reparti, quest’anno ci sono delle lacune ma sono momenti nella partita. Dobbiamo diminuirli il più possibile perché, come abbiamo visto anche oggi, al primo calo di tensione prendiamo goal e non ce lo possiamo permettere.
Pesa giocare con l’obbligo di vincere? Il Vicenza anche se non ha pressione ha l’obbligo di vincere. Se vuoi fare un campionato di vetta devi vincere, non puoi fare un sabato sì, uno no, un altro prendere un pareggio. Noi dobbiamo puntare sempre alla vittoria, non c’è altra condizione per stare in alto nella classifica
Questo non aumenta pressione? Sicuramente dopo le sconfitte aumenta la pressione ma credo che i giocatori vengano scelti anche per quello, in base alla persona e alla personalità nel saper gestire i momenti perché nel calcio ci sono questi momenti e in base alla personalità di ognuno bisogna saperli gestirli con testa.
Dieci angoli solo uno nello specchio della porta? Ce lo diciamo da un po’ di tempo, visto che la squadra è tanto strutturata, che potrebbe essere un punto di forza. Non li stiamo sfruttando ed è un peccato perché si possono portare a casa le partite così, soprattutto quando non trovi le condizioni adatte per fare un bel gioco”.