La ricerca del nuovo direttore sportivo del L.R. Vicenza si arricchisce di una nuova puntata. La candidatura di Giorgio Zamuner avanza tra vecchie smentite, le negazioni del diretto interessato (non più tardi di ieri sera n.d.r.) e le certezze dei soliti “ben informati” che invece sostengono che a Zamuner, per fare le valigie da Trento e venire a Vicenza, serva solo (si fa per dire …) il consenso della proprietà trentina. Sì, perchè lo scorso 19 maggio Zamuner prolungava il contratto con il Trento fino al 30 giugno 2025 tra ringraziamenti e propositi per il futuro. Cose che sono di prassi dirà qualcuno, ma quando si firma un contratto, a meno che non hai una pistola puntata contro, sai bene quello che stai facendo e gli obblighi che ti assumi.
Questi i fatti, lasciamo ai lettori le opinioni e le valutazioni del caso che sicuramente saranno molto divergenti tra di loro. Tornando al “triangolo” Trento, Zamuner, L.R. Vicenza, al momento è difficile prevedere come finirà anche se nel calcio spesso quando un professionista, calciatore o dirigente che sia, decide di cambiare aria spesso riesce a farlo. Quello che speriamo qualora Zamuner torni a Vicenza è che possa essere decisivo come il 7 giugno del 1990, una data che per i tifosi biancorossi resterà per sempre indimenticabile. In quello spareggio contro il Prato giocato di giovedì a Ferrara davanti ad ottomila tifosi biancorossi, Zamuner segna il primo gol che, con il raddoppio al 94′ di Tacchi, consente al Lane di battere il Prato e di restare in serie C1 evitando di cadere nel baratro della C2. Una vittoria importantissima, il primo passo del Vicenza guidato da Pieraldo Dalle Carbonare che solo sette anni dopo vinse la Coppa Italia e nella stagione successiva arrivò ad un passo dalla Coppa delle Coppe.
Ma se non fosse Zamuner il nuovo direttore sportivo del L.R. Vicenza? L’ultima indiscrezione porta ad un altro ex biancorosso, Aladino Valoti, che la categoria la conosce bene e che due giorni fa ha concluso il suo rapporto con l’Albinoleffe. La ricerca di conferme ha portato solo a silenzi, e a “no comment“; qualche giorno e (speriamo) sapremo.
