Nel corso della conferenza post-partita, il mister del L.R. Vicenza Dan Thomassen ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
“Abbiamo vissuto difficoltà sia nel finale che all’inizio, contro un Pordenone estremamente motivato e carico. Devo dare importanza alla motivazione dei ragazzi nel gestire le difficoltà: negli ultimi dieci giorni abbiamo speso molto a livello fisico ed emotivo, e credo si sia visto nei crampi che hanno coinvolto diversi nostri giocatori nel finale di partita.
L’avvio è stato a livello tattico il momento in cui abbiamo sofferto di più, però ho avuto la sensazione durante tutta la gara che fossimo sul pezzo. Abbiamo iniziato un po’ al rallentatore, ma è merito anche dell’avversario. Dopo il primo quarto d’ora abbiamo aumentato la qualità della fase di non possesso, anche grazie a qualche accorgimento tattico. Mi porto a casa una prestazione di carattere, che è quello che chiedo sin da quando sono arrivato.
Il confronto Cappelletti-Ronaldo? É successo anche all’intervallo della finale di Coppa con Ferrari, oggi è successo in campo. Sono cose che fanno parte di questo gioco. Non siamo in ufficio, siamo dentro a un campo e ci sono condizioni ambientali che favoriscono questo tipo di situazioni. É previsto dal regolamento che queste situazioni possano capitare, e a volte è doveroso che accadono. Fintanto che i ragazzi si chiariscono in campo, a volte anche con modi forti, è giusto così, perché non stiamo giocando con le bambole.
Aver creduto in Cappelletti un mio merito? Il mio primo compito in quanto allenatore del Lane è stato questo, recuperare dei giocatori rimasti ai margini per varie motivazioni, anche di natura fisica, ma che possono dare molto in campo e fuori dal campo, sia in partita che durante la settimana. Questi giocatori vanno valorizzati, e Daniel ne è un esempio. Il confronto con Ronaldo ne dimostra la personalità e l’esperienza, e ne sono molto contento.
Tonin? Il “bocia” lo conosco bene, perché lo allenavo fino a qualche mese fa in Primavera. Non era facile gestire il confronto con due difensori esperti e solidi come quelli del Pordenone. A fine partita gli ho detto che è stato meglio che gli abbiano fatto fallo, sennò magari sbagliava il gol e ci rimaneva male. Scherzi a parte, sono estremamente contento per lui e se è entrato è perché se lo è meritato.
Bellich? Una distorsione alla caviglia. Piove sul bagnato, gli infortuni arrivano sempre in quel reparto, speriamo non sia grave.
Il cambio di Cavion? Volevo far entrare Jimenez per avere più qualità e maggiore calma e tranquillità nella gestione del possesso, anche a costo di perdere un po’ di dinamicità con l’uscita di Michele.
Il modulo? Scelgo in base al momento della partita: il piano gara funziona fintanto che la partita non ti dice che non funziona più, serve adattarsi a partita in corso. Per capire quale sia il modulo che funziona meglio servirebbe avere più partite per fare statistica, per me ogni partita fa storia a sé, e comunque grazie alle caratteristiche dei miei giocatori ho la possibilità di cambiare velocemente a partita in corso.
Il cambio di Ferrari? Volevo mantenere dinamicità là davanti, Rolfini lo abbiamo messo al centro con Begic largo per dare muscoli ed energia. Essendo che Franco ha giocato 90 minuti in Coppa ci sta che possa avere avuto un calo, ho pensato anche a gestire le energie.
Il sostegno della Sud? Credo che i tifosi abbiano apprezzato l’impegno dei ragazzi, al di là del risultato. Sicuramente è stata un’occasione per mostrare ai tifosi che valori vogliamo mettere in campo.”