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Di seguito la conferenza stampa di mister Baldini alla vigilia di L.R. Vicenza – Virtus Verona:

Ci ritroviamo dopo una partita complicata, è un momento particolare, non ci si aspettava un avvio di questo tipo.

“Esatto, soprattutto dopo aver fatto quindici giorni molto importanti. In questo momento non riusciamo a trasportare in campo la domenica quello che facciamo durante la settimana. I ragazzi in settimana vanno veramente forte. Nessuno poteva prevedere una partita del genere perché non c’era nessun tipo di avvisaglia.”

Ieri nel Padova si sono rivisti i problemi del Vicenza, hanno rischiato forte per una serie di contropiedi.

“Una squadra che ti aspetta e gioca sulle loro forze ti mette in difficoltà, questo non vuol dire che noi dobbiamo perdere l’equilibrio. E’ una questione di occupazione degli spazi e di come facciamo le due fasi. Noi dobbiamo essere una squadra propositiva, ma dobbiamo anche sapere che c’è una fase di non possesso che bisogna fare con la massima determinazione e cattiveria. Tutto questo ci è mancato. Un compagno deve chiamare l’altro se vede un giocatore libero, la comunicazione deve essere migliore. Non è un problema di modulo e di numero, ma una questione di occupazione degli spazi e di determinazione. Quello che è emerso dall’ultima partita è che sembrava che gli altri ne avessero di più. Dobbiamo riportare in campo quello che facciamo in settimana. Quello che potrebbe fregarci in questo momento è la frenesia di dover fare il risultato a tutti i costi. Io ho allenato il Trapani. Noi eravamo ultimi e lo Spezia penultimo o viceversa. Alla sesta giornata di campionato c’è Spezia-Trapani e lo Spezia perde la quarta partita in sei giornate. Alla fine della partita le persone volevano linciare l’allenatore e il direttore. Sappiamo benissimo com’è finita quella stagione. Da questo voglio dire che capisco che si voglia vincere subito, ma se passa questo messaggio nella testa dei ragazzi fanno fatica, sarebbe un bagaglio troppo pesante per loro. Dopo il primo errore in campo non può calare il panico.”

Per quanto riguarda la solidità della panchina, come si sente?

“So benissimo che ogni allenatore è legato ai risultati. Io in questo momento penso a lavorare, col mio staff lavoro tanto, anche 20 ore al giorno. Sono tranquillo. ”

Qual è la sua analisi sul perché facciamo meglio in casa? Come mai Jimenez è passato in secondo piano?

“Jimenez ha avuto una distorsione alla caviglia e ha avuto qualche giorno di difficoltà. Non è mai stato escluso. Non cambia mai la fiducia che ho in Jimenez, è un talento da coltivare come lo sono anche gli altri giovani. Domani non avremo Ierardi che si è fermato, Pasini e Cappelletti valuteremo ma è molto difficile. Sull’analisi partite in casa e partite in trasferta non sono molto d’accordo. Anche in casa nei primi 10/15 minuti abbiamo fatto fatica, dobbiamo sempre riuscire prima a sbloccarla. Quello che emerge è che quando la squadra ha massima fiducia riesce a fare bene.”

La squadra va bene in allenamento e non rende in partita, ma la differenza si vede in partita. Cosa manca ancora?

“Non vorrei che il bagaglio che si portano dentro al campo i ragazzi sia sintomo di difficoltà, che si spariscono nel momento in cui le cose si mettono bene. Se le cose si mettono male il bagaglio diventa ancora più pesante; sta a me trovare la chiave giusta. In questi quindici giorni avevamo fatto un determinato percorso ma nona ci aspettavamo la prestazione che c’è stata, questo vuol dire che dobbiamo trovare un’altra chiave di lettura.”

Come sta Cappelletti? Gli altri?

“Cappelletti negli ultimi mesi è riuscito a fare forse due presenze. Erano 10/12 giorni che si stava allenando bene e la scorsa settimana, all’improvviso durante un allenamento, ha avuto questa fitta sotto al piede. Si riferma perdendo la condizione dei giorni precedenti. In questi giorni ha fatto una terapia specifica, ieri abbiamo provato ad inserirlo in allenamento  e oggi vediamo come sta. Ierardi non ci sarà perché ha un problema al ginocchio dovuto al sintetico, Pasini ha una forma virale e Bellich è squalificato per due giornate.”

In passato avevi detto che determinati moduli aiutano di più ad occupare gli spazi in un certo modo.

“Se ci sono dei modi per cui io possa aiutare questi ragazzi sicuramente li metterò in campo, senza presunzione. Detto questo, ritorno a dire che non è una questione di modulo ma di occupazione degli spazi e di far bene due fasi. Se attacco e le mie due mezz’ali si allineano con gli attaccanti e i miei due esterni sono alti è logico che se perdo palla prendo  delle ripartenze. Sono queste le cose su cui bisogna ragionare e che devo far capire ai ragazzi. Se Ronaldo ha palla a metà campo e siamo tutti schiacciati su una linea d’attacco e non c’è una buona disposizione nel campo, se Ronaldo sbaglia un pallone è matematico che i difensori prendono un imbarcata. Quello che non succede in settimana succede la domenica; questa potrebbe essere una volontà troppo alta di fare goal perché vogliamo vincere le partite. Sono tutte cose su cui dobbiamo trovare equilibrio perché si può fare goal anche attaccando in due e non in sei.”

 

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