E’ dal 30 aprile che il clima attorno a Vicenza è cambiato. E no, non è per il caldo anomalo che in questi giorni avvolge la città, ma per certe insinuazioni e dichiarazioni dal tono provocatorio che hanno segnato il post Lecce e che ora stanno caratterizzando l’avvicinamento al match di ritorno dei playout. Giornalisti di caratura nazionale che accusano uno steward per l’esplosione della bomba carta, dirigenti affermati che attribuiscono il risultato negativo alla “slealtà sportiva” di un giocatore, presidenti che alzano la voce per lanciare avvertimenti tutt’altro che concilianti con quella che dovrebbe essere solo una partita di pallone. E poi il mondo della politica, intervenuto a gamba tesa soffiando sul fuoco e alimentando polemiche e tensioni. Allo scritto della deputata Orrico, che ha sguazzato nel post partita con frasi preconfezionate, all’indomani dell’uscita distensiva da parte del primo cittadino di Vicenza il carico da 90 è giunto con l’appello del sindaco della città di Cosenza Franz Caruso: “Sappiamo quali sono gli obiettivi del Vicenza, così come conosciamo anche la storia recente che ha caratterizzato molte partite della squadra veneta. Non cadiamo nella rete delle provocazioni, cerchiamo di mantenere quel livello di sportività che noi, come popolo cosentino, possiamo orgogliosamente sbandierare e rifuggiamo da qualsivoglia tentativo di estremizzare il nostro supporto alla squadra, evitando i petardi, le invasioni di campo ed ogni atto di violenza che potrebbero favorire soluzioni diverse dagli obiettivi da conquistare sul campo. Il messaggio che lancio ai miei concittadini, ma anche a coloro che arriveranno da tutta la provincia al San Vito-Marulla è che dobbiamo vincere, ma bisogna farlo sportivamente, rispettando le regole dello sport”.
E a proposito di sportività riteniamo sia giusto ricordare che lo scorso 10 maggio 2021, al “Menti” andava in scena L.R. Vicenza-Reggiana, l’ultima giornata di campionato della stagione 2020/21. Salvezza già archiviata per i biancorossi, tifoserie legate da uno storico gemellaggio. La squadra dell’allora tecnico Di Carlo non cedette il passo e si impose per due reti a uno (il gol decisivo di Jallow al 91esimo ndr), permettendo così al Cosenza, sconfitto nello contro diretto a Pordenone, di mantenere il quart’ultimo proprio ai danni degli emiliani. Quello che è successo dopo è storia con il Cosenza riammesso in serie B a seguito della esclusione del ChievoVerona e alla quart’ultima posizione ottenuta proprio anche grazie alla serietà del L R. Vicenza.