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Grandi 7: Sul punteggio di uno a uno fa il possibile per tenere a galla il Vicenza con almeno tre interventi di rilievo, prima di capitolare, freddato da Bertagnoli. Nella ripresa è sostanzialmente spettatore ma deve comunque inchinarsi a raccogliere il terzo pallone in rete.

Bruscagin 5: Soliti difetti: non ha il passo nè le qualità tecniche per sostenere adeguatamente la fase offensiva e non è impeccabile nemmeno quando deve difendere

Brosco 5:  Primo tempo di gran sofferenza, complessivamente nei novanta minuti non dà mai sensazione di solidità

Padella 4: Ha tolto spesso le castagne dal fuoco in passato ma stavolta è colpevole del liscio che spalanca al Brescia la strada per il pari. In più su Bajic non trova mai la misura. Termina pure ammonito facendosi prendere dal nervosismo

Calderoni 5,5: Più partecipe al gioco rispetto ad altre volte, non lo sorregge una adeguata brillantezza sul piano fisico dovendo concedere sempre qualcosa ad avversari con più gamba (dall 82′ Crecco: s.v. – In campo per i titoli di coda)

Ranocchia 6,5: Ancora una volta tra i più convincenti per capacità tecniche e chiarezza di idee nelle giocate. Cala dopo l’ora di gioco ma è umano pure lui. Colpisce (l’ennesimo) clamoroso palo rimandando ancora il battesimo col gol in biancorosso

Zonta: 6 Fresco di rinnovo mette sul tavolo le qualità agonistiche che lo contraddistinguono badando soprattutto a non lasciare spazio ai dirimpettai (dall 82′ Pontisso: s v. Nelle idee di chi ha costruito la squadra doveva essere un cardine del centrocampo, è diventato un comprimario ma sta a lui dimostrare di meritare più spazio)

Di Pardo: 6 Ormai è chiaro che in questa categoria è più a suo agio in ruoli dove si trova con le spalle coperte. Spinge con risultati alterni ma trovando anche alcuni spunti interessanti (dal 75′ Mancini: s.v. Altra presenza da mettere a referto nel suo cammino verso la maturità calcistica…)

Proia 5: Come contro il Pisa un bel gol in apertura, che purtroppo fa da preludio al tris degli ospiti di cui lui è parzialmente colpevole col suicida pallone perso che da il “là” al 2-1 per le rondinelle. Non si riprende più dell’errore (dal 64′ Giacomelli: 6,5 Impegna Joronen da fuori prima di trovare su punizione il gol che permette ai biancorossi di sperare nel finale.  Purtroppo invano)

Dalmonte: 6,5  Per sua stessa ammissione gioca in un ruolo dove si diverte di più, e si vede. Continua però, purtroppo, lo scarso feeling con il Menti, dove non ha ancora trovato il gol. Sbatte su pali e traverse: urge benedizione. (dall’ 82′ Meggiorini: s.v. Se entra così tardi in una situazione di svantaggio la condizione deve essere tutt’altro che brillante)

Diaw: 5 Spina nel fianco per la difesa bresciana, fallisce purtroppo tutte le occasioni che gli capitano sui piedi compreso il rigore del possibile 2-2. Ancora una volta risponde assente all’appello del gol

Brocchi: 6 Il Vicenza perde col Brescia indiscutibilmente in modo immeritato ma il problema rimangono le dieci partite perse meritatamente in precedenza a cui si aggiunge questa. L’atteggiamento complessivo della squadra è buono e stavolta la sconfitta è figlia di errori singoli che hanno nomi e cognomi. Al di là di tutto quanto di positivo visto oggi a Crotone tirerà già aria da ultima spiaggia. Per tenere viva la speranza andrá benissimo anche una brutta vittoria e che i complimenti da zero punti se li tengano gli avversari.

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