Di calcio mercato, di trattative, di progetti del mercato del L.R. Vicenza targato 2021/2022 abbiamo cominicato a scrivere lo scorso marzo descrivendo il contesto in cui la società berica si apprestava ad affrontare la campagna trasferimenti.
Dopo cinque mesi di voci, indiscrezioni, trattative che hanno portato a modificare non poco l’organico biancorosso, è il momento di valutare la “rosa” a disposizione di mister Di Carlo cercando di prevedere quale potrebbe essere il piazzamento finale almeno fino a gennaio quando poi andrà in scena il mercato invernale che potrà modificare i valori tecnici e le forze attuali in campo. A bocce ferme il Monza e il Parma sono senza dubbio le formazioni più accreditate per la vittoria finale, con Benevento, Crotone, Lecce e Frosinone che, sulla carta, rappresentano le rivali più attrezzate. Ci piacciono parecchio anche il Pisa e la Cremonese, con a ruota il Brescia e la Ternana che, nonostante l’avvio balbettante, potrebbe essere la rivelazione del torneo. E il L.R. Vicenza? Per noi viene subito dietro a questo gruppetto insieme alla Spal che ha cambiato proprietà durante il mercato, la Reggina, e il solito Cittadella che ogni anno vende i due, tre giocatori migliori ma ha in Stefano Marchetti, il direttore sportivo più competente della serie B, che puntualmente riesce a costruire un gruppo forte che da anni arriva ai play off nei quali negli ultime tre tornei ha centrato due volte la finale sfiorando la promozione in serie A. Le altre, Como, Perugia, Ascoli, Pordenone, Alessandria e Cosenza potrebbero essere le compagini che si giocheranno la permanenza in serie B, anche se l’Ascoli è partito molto bene e le sorprese nel torneo cadetto non mancano mai.
Se dovessimo dare un voto al mercato biancorosso il giudizio potrebbe equivalere ad un 6.5, una valutazione che scaturisce da una prima parte di mercato molto buona con acquisti importanti per la categoria come quelli di Diaw e Proia in primis. Poi il mercato si è quasi inceppato, quasi come le valutazioni per completare la rosa dipendessero da qualche uscita programmata e non concretizzata (quella di Samuele Longo in primis), e dalla difficoltà di reperire un centrocampista di qualità e di regia che avesse le caratteristiche tecniche per mettere ordine ad un reparto spesso scavalcato dai tanti, quanto inefficaci, lanchi lunghi dei difensori verso gli attaccanti. Dopo aver acquisito le prestazioni di Filippo Ranocchia, una giovane mezzala juventina di cui si dice un gran bene, a pochi minuti dal termine del mercato è arrivato in biancorosso Anthony Taugourdeau, fresco di promozione in serie A ottenuta con il Venezia guidato dal valdagnese Paolo Zanetti.
Senza fare tanti giri di parole, è abbastanza evidente che a livello di singoli l’organico di quest’anno è qualitativamente migliore di quello della scorsa stagione e adesso tocca a mister Di Carlo ottenere il massimo dal gruppo a sua disposizione. Una rosa che può valere la parte bassa della parte sinistra delle classifica, senza comunque mettere limiti alla provvidenza, ma anche senza mai evitare di guardarsi all’indietro perchè la graduatoria della serie B non conosce il centro classifica e, come ogni anno, bastano due vittorie consecutive per volare ma anche due sconfitte di fila per precipitare. Nel giudizio del gruppo messo a disposizione a mister Di Carlo abbiamo cercato di non farci condizionare dalla pessima partenza che ha visto il L.R. Vicenza perdere giocando male a Cittadella e soccombere quasi senza scendere in campo contro il Frosinone al “Menti”. Due sconfitte che hanno deluso e fatto arrabbiare i tifosi biancorossi che si aspettavano una partenza decisamente diversa. L’analisi tecnica del momento biancorosso l’abbiamo fatta alcuni giorni fa, esame che andiamo a completare anche con le “pecche” che, a nostro parere, ha evidenziato il mercato biancorosso, una carenza che riguarda la programmazione di cui tanto si parla. Analizzando l’organico biancorosso ci si accorge subito come l’eta media sia rimasta molto alta. Per due giocatori importanti come Luca Rigoni e Meggiorini questo potrebbe essere il loro ultimo anno con le scarpette bullonate ai piedi, in difesa la carta di identità dei vari Bruscagin, Cappelletti, Pasini, Padella, Calderoni e Brosco va dai 30 anni in su, con i primi tre che hanno il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. In retroguardia i soli Ierardi (sperando che i problemi alla schiena siano superati), Pizzignacco e Sandon (ma se non entra quando si fa male Calderoni, quando mai giocherà?) possono rappresentare il futuro, visto che Di Pardo, così come Ranocchia, è un prestito “secco” e a giugno tornerà alla Juventus . A centrocampo, vicino al “colpo” del mercato Proia, è stato inserito Taugourdeau che sarà senza dubbio utile alla causa ma non può essere certo definito un giovane di prospettiva. In avanti attendendo la crescita di Mancini, il giocatore che può garantire il futuro è il 23enne Dalmonte. Giacomelli e Lanzafame hanno un contratto fino al giugno 2022 e la stagione prossima un anno in più, e Diaw a fine stagione tornerà al Monza per fine prestito. Un quadro che evidenzia come la squadra attuale tra dodici mesi rischi di dover essere ricostruita, ripercorrendo l’iter di questo mercato che ha visto l’inserimento di ben dieci nuovi giocatori nella “rosa” a disposizione di Di Carlo, confermando che la strategia societaria ha guardato più al campionato attuale che in prospettiva.
Il mercato adesso lascerà spazio al campo che ci dirà quali sono i reali valori delle venti squadre iscritte al torneo cadetto. I biancorossi sono chiamati già a Cosenza a rialzare la testa e cancellare lo zero in classifica. Il gruppo di Di Carlo ha senza dubbio il potenziale per risalire la china, ma ora è il momento dei fatti, dei gol e delle vittorie. La gente biancorossa non aspetta altro …