I giorni passano e nessuno ad oggi sa se il calcio (nemmeno la serie A) ripartirà. Le chiacchiere si sprecano, il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora brilla per la sue non decisioni e la realtà è che almeno fino all’8 maggio quando si riunirà il Consiglio Federale non si avranno novità concrete. In serie C niente è cambiato da quando il direttivo di Lega ha proposto le quattro promozioni (la quarta tramite il sorteggio) il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi. Proposta che è stata al centro di numerose critiche, anche dure, e che verrà esaminata dall’Assemblea di Lega il prossimo 7 maggio. Quanto verrà deciso sarà portato al Consiglio Federale che sarà anche chiamato a decidere se i campionati riprenderanno partendo dalla massima serie che ad oggi sembra la categoria che potrebbe avere i requisiti per rispettare le severe regole dettate dai medici per non mettere in pericolo calciatori, tecnici e medici nella lotta al virus Covid-19. Ad oggi, come detto non ci sono certezze, si è allo stesso punto di una decina di giorni fa con la serie A che sta lavorando per ripartire (ma secondo le indicazioni della Uefa dovrebbe chiudere la stagione sul campo entro il 2 agosto), la serie B è alla finestra e in Lega Pro quasi tutte le società spingono per chiudere qui la stagione.
Per quanto riguarda i colori biancorossi la fiducia in una promozione in serie B anche se il torneo verrà sospeso definitivamente resta alta, anche se (e c’erano pochi dubbi a riguardo) il Carpi nelle ultime ore ha fatto sapere che intende far valere le sue carte per arrivare in serie B e che con 12 partite da giocare potrebbe rimontare i biancorossi e vincere sul campo. Tesi che potrebbero cavalcare anche a Reggio Emilia considerato che il calendario prevede lo scontro diretto al “Mapei Stadium” tra i granata e il L.R. Vicenza di Mimmo Di Carlo che ad oggi è forte dei sei punti di vantaggio e di un organico che, come sosteniamo dalla prima di campionato, è il più forte di tutti. Vincere sul campo sarebbe quindi la soluzione più bella e gratificante oltre che inappellabile, ma potrebbe non essere possibile e allora prepariamoci alle ormai solite battaglie legali estive. Perché senza la ripresa dei campionati, quando arriverà il momento delle decisioni se la FIGC vorrà mantenere retrocessioni e promozioni inevitabilmente non potrà mettere d’accordo tutti, e le decisioni che prenderà non potranno fondarsi su delle norme esistenti perché in materia nulla è previsto in caso di mancata conclusione dei tornei. Precisato questo, attendiamo il Consiglio Federale dell’8 maggio che non dovrebbe comunque prendere decisioni definitive e ufficiali come ha spiegato nei giorni scorsi il direttore generale dell’AIC Gianni Grazioli ai microfoni di radio Vicenza. Probabile che fino a quando non si saprà con certezza se la serie A potrà ripartire tutto il carrozzone del calcio resterà bloccato e solo in un secondo momento (a giugno?) si conoscerà il destino di Serie B e Lega Pro.