C’erano proprio tutti all’Astra questa sera. Fortunatamente mancavano solo i “mercanti” ma all’evento organizzato dall’unione del tifo biancorosso -sul palco Salomoni, Brojanigo, Manfredi e Gallio-erano presenti politici (dal sindaco Variati a Dalla Rosa passando per Sbrollini, Nicolai, Possamai e Rucco), ex giocatori del calibro di Carrera, Di Carlo, Viviani, Lelj, e personaggi legati al mondo del calcio come Bedin, Gasparin, Grazioli e Dalle Carbonare, il Presidentissimo, sempre il più acclamato. E soprattutto tanti, tantissimi, tifosi, la maggior parte lasciati davanti allo schermo nel piazzale antistante già da mezz’ora prima dell’inizio del dibattito.
I moderatori Nicoli e Ferretto hanno riepilogato le tappe che hanno portato alla disfatta nel giro di meno di un ventennio. Dopo l’appello affinché fosse prima di tutto una serata propositiva -specie per l’imprenditoria berica- l’avvocato Fabris (ora al Sassuolo ma cresciuto, anche professionalmente, a Vicenza) ha illustrato tutti i possibili scenari conseguenti al fallimento pilotato iniziato per volontà della procura e passando per i casi di Pescara, Bari, Ascoli, Venezia e Spal ha voluto sottolineare come vi sia la stretta necessità che l’esercizio provvisorio si concluda il prima possibile per arrivare così ad un’asta con l’acquisizione della nuova società. Dello stesso avviso anche Bedin e Grazioli che ha tranquillizzato la platea sulla squadra (già escusse le fideiussioni e già rientrate quattro delle undici messe in mora) e sul futuro essendo già stato contattato da un paio di gruppi. A tal proposito si è unito il sindaco Variati per un appello anche alla piccola imprenditoria per fare presto e salvare un patrimonio non solo della città ma di tutta Italia.
Il momento più emozionante è arrivato con Gasparin che non può “che essere arrabbiato per il bene che voglio a questi colori” ponendo l’attenzione sul futuro e il bisogno di umiltà e professionalità, aspetti che negli ultimi tempi sono stati accantonati per lasciar spazio ad arroganza e clientelismo. A chiudere la due ore e mezza di Rinascita ci ha pensato un Dalle Carbonare preoccupato dai possibili, ennesimi, avventurieri, ma convinto che il Lane “abbia nei tifosi la dote più importante”. E proprio da loro che non hanno mai mollato, si riparte all’urlo -non solo dell’Astra ma anche domani a Teramo, la settimana prossima a Padova e per tutta la stagione- “Noi vogliamo un grande Vicenza!”.
Di seguito il video -prodotto da Matteo Graser- proiettato ad inizio serata che ben spiega gran parte degli errori commessi dalle ultime fallimentari gestioni, specie nel rapporto con la tifoseria biancorossa: