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Chi si attendeva l’ennesima giornata decisiva è andato deluso. Il consiglio di amministrazione di Vi. Fin. tenutosi nel tardo pomeriggio ha concluso, come è già accaduto altre volte, per non decidere. Come avevamo reso noto ieri tutto sembrava ormai definito, anche nei dettagli, con Boreas Capital Sarl che oggi attendeva solo il via libera all’intesa raggiunta. I soci di Vi. Fin. hanno preso tempo annunciando la convocazione di un’assemblea fra sette giorni, ma di fatto la realtà delle cose è che anche oggi la montagna ha partorito il classico topolino. Eppure la situazione del Vicenza calcio è decisamente grave, con una scadenza dell’IVA reateizzata (588 mila euro) che è stata prorogata, e con un bilancio della stagione conlcusa lo scorso 30 giugno che non è stato ancora approvato. Un contesto complicato, schiacciato dagli oltre 13,5 milioni di euro di debiti, e dalle idee a dir poco confuse dell’attuale proprietà che, oltre alla telenovela societaria che si commenta ormai da sè, ha confermato anche nella vicenda Colombo, Lerda, di nuovo Colombo che fare calcio nel vero senso del termine è un’altra cosa.

Stasera da quanto è trapelato pare che Boreas Capital non l’abbia presa bene e che stia meditando, nulla accadesse di positivo entro domani, di ritirarsi dalla trattativa. Cosa che per la verità la holding lussemburghese ha già minacciato di fare, ma che non si capisce perchè non dovrebbe attuare stavolta. Perchè la holding lussemburghese continua a prendere schiaffi e rifiuti pur pronta ad accollarsi (così affermano i vertici di Boreas Capital) tutti gli oltre 13,5 milioni di euro di debiti che schiacciano il Vicenza calcio? Una domanda che difficilmente troverà risposta, così come non è ben chiaro per quale ragione ci sia la fila di pretendenti al club berico che versa oggettivamente in una situazione molto precaria. Quello che ne sarà della proposta del gruppo rappresentato da Fabio Sanfilippo, oppure  dell’ultima pista capitanata da un imprenditore francese, Raphael Clairin, che un anno fa si è interessato all’acquisto della Trestina, ad oggi è veramente impossibile prevederlo. Perchè il paradosso è che chi acquista una società con l’acqua alla gola deve dimostare di avere le possibilità finanziarie per portarla avanti perchè in caso di fallimento la conseguente procedura fallimentare andrebbe a colpire l’attuale proprietà e anche la gestione di Finalfa srl. che qualche scheletro nell’armadio probabilmente ce l’ha. Principalmente per questo motivo la cessione del Vicenza calcio è complicata, diremmo quasi improbabile. Un contesto triste e senza via d’uscita, perchè la realtà ci urla che il calcio a Vicenza così com’è non ha un futuro. Non resta che ripartire da zero, magari con una persona con una buona disponibilità di “euri”, seria e competente che decida di rilanciare quella che era da tutti considerata la Nobile Provinciale. Qualcuno potrebbe dire che sono solo sogni, noi potremo replicare che ci sono rimasti solo quelli. Perchè adesso l’imperativo è bloccare questa agonia, così non si può più andare avanti.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net