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Il debutto stagionale di Rigorosamente calcio su TvA Vicenza è stato impreziosito dall’ospite, il presidente di ViFin Marco Franchetto. L’esponente biancorosso ha iniziato chiarendo come non ami il calcio, preferendo altre passioni. E allora il focus d’apertura non poteva che essere riferito agli aspetti fuori dal campo del Vicenza partendo ovviamente dai tifosi: “Voglio innanzitutto ringraziare le quasi 5800 persone che hanno creduto nel nostro progetto sportivo firmando in bianco una promessa confermando quanto siano importanti i colori biancorossi per questa città”. Dopo i ringraziamenti anche per gli sponsor (Cestaro e Amenduni su tutti) si inizia con la storia di ViFin: “Il nostro gruppo nasce nell’aprile del 2015 quando il Vicenza non aveva le risorse necessarie per pagare le scadenze del 16 di quel mese. Posso affermare con certezza quindi che l’avvento di ViFin è stato propedeutico per evitare il fallimento del Vicenza. L’idea era quella di rendere appetibile la società per poterla poi posizionare sul mercato e venderla a professionisti che sappiano darle quel valore che merita. Quando siamo entrati i debiti erano più di 23 milioni in aumento costante superando anche i 25 totali. Purtroppo al termine di quella stagione non c’è stato il salto di categoria e noi abbiamo dovuto rivedere i nostri programmi con ViFin che ha immesso oltre 11 milioni di euro in meno di ventiquattro mesi. Una parte del debito è stata in seguito ridimensionata grazie alla felice intuizione dei signori Pastorelli che hanno creato la strada per la concessione del 182bis. Oggi abbiamo un saldo negativo di 13 milioni e 300mila euro comprensivo di qualsiasi onere. Di fatto abbiamo quindi dimezzato il monte debitorio. Se il Vicenza è ancora vivo -continua l’a.d. di ViFin Franchetto- molto è dovuto a undici tifosi che nell’aprile di due anni fa si sono messi insieme per amore dei colori biancorossi. Il nostro obiettivo non è ancora stato completato ma ViFin ha tenuto in piedi il Vicenza”.

Dopo il pregresso si vira poi su quello che è il presente, e soprattutto il futuro, del Vicenza. Al di là della partnership con la Juventus  che – “ci può consentire di accrescere il nostro know-how” precisa Franchetto- il patron di Pulitalia e Caffè Vero è soddisfatto delle persone scelte: “Non possiamo più permetterci gli errori del passato come può essere stato per Antonio Tesoro, abbiamo messo figure competenti ai posti giusti. Zocchi e Colombo sono le basi sui quali costruire tutto ciò che ci sta attorno. Vedo come operano e sono completamente diversi dai precedenti”. Perché vendere allora? Perché “oggi ViFin non ha i mezzi finanziari per far fronte agli impegni monetari che una squadra come il Vicenza necessita per via della spada di Damocle dei debiti pregressi. E’ nostro interesse trovare un partner che subentri nel pacchetto di maggioranza. Prima di essere soci siamo tifosi e non vogliamo buttare alle ortiche quanto abbiamo fatto finora.
Abbiamo avuto, nostro malgrado, diverse richieste da faccendieri di vario tipo ma alla domanda  – “Qual è il vostro programma finanziario per i prossimi tre anni?”  – cadevano tutti perché di concreto non c’era nulla. Tutti, a meno della Boreas che ha dichiarato di avere un progetto sportivo legato al core business del paramedicale. Attenzione però, nella lettera d’intenti sottoscritta il 10 luglio per addivenire al contratto, non c’è esplicitato alcun investimento futuro, ma gli impegni sono stati comunque dichiarati in conferenza stampa. Ad ogni modo i 7/8 milioni di euro per i prossimi tre anni sono meno della metà di quanto messo negli ultimi due anni da ViFin. Il controllo dei documenti è stato ultimato solo in parte (servono un altro paio di settimane per questioni burocratiche) ma la due diligence dovrebbe essere completata entro fine mese. C’è volontà di arrivare al termine positivo perché l’interregno in corso non soddisfa nessuno. E’ nel nostro interesse arrivare a cedere ma il progetto di chi subentra deve avere una certa valenza”. E qui, su provocazione dell’ex dg Sergio Gasparin, Franchetto è chiaro: “Boreas fino adesso non ha messo alcun centesimo anche se Pioppi ha messo alle nostre disposizioni le sue conoscenze. Noi abbiamo rispettato e rispetteremo tutto ciò che è scritto nella lettera d’intenti ma se il 10 novembre non saremo arrivati a una termine ci guarderemo intorno perché tante cose nella lettera di intenti non si sono verificate (il prossimo impegno è l’1,3 milioni al 16 settembre che dovremo coprire noi)”. La prima puntata stagionale si chiude con qualche giudizio tagliente su presente e futuro. “Vicenza pagato troppo da Finalfa? No, semmai gestito in modo dilettantistico”. “Capuzzo? Non ha alcun compito all’interno del Vicenza calcio e così sarà finché ci sarò io. Polato? E’ un consigliere del Vicenza, e mio amico personale, con deleghe legali. Pastorelli? Poteva essere più umile ma sono convinto che abbia agito anche per troppo amore del Vicenza. Il centro tecnico di Isola Vicentina? E’ nato anni fa con esigenze diverse e ora è scomodo e poco funzionale. Fin dal maggio scorso abbiamo pensato a una soluzione alternativa in città. Ci sarà una soluzione temporanea, e c’è un discorso già studiato a livello strutturale ed economico a Vicenza Est per un centro tecnico più piccolo di quello attuale e con altre attività. Boreas? E’ l’unica vera alternativa a cui siamo vincolati e hanno un progetto sportivo simile al nostro. Possibili acquirenti russi? Dategli il mio numero di telefono! Scherzi a parte, non siamo alla canna del gas, non ci sposiamo con il primo che passa ma siamo disponibili alla cessione o a qualche partner per il bene del Vicenza. Ma deve essere corretto e serio, avendo quindi le qualità per continuare il nostro progetto sportivo”.

 

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net