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A meno di dieci giorni dalla prima scadenza del 26 giugno quando il Vicenza calcio dovrà sborsare circa 1,5 milioni di euro per saldare gli stipendi di marzo, aprile e maggio, la situazione societaria è sempre più ingarbugliata e poco comprensibile. La trattativa con Boreas Capital, rappresentata dall’amministratore delegato Francesco Pioppi, non sta facendo passi in avanti concreti e vede i soci di Vi. Fin. divisi tra di loro nel mettere mano al portafoglio per saldare le ultime pendenze della stagione in corso che si chiuderà al 30 giugno. Lo spettro della mancata iscrizione sta purtroppo prendendo forma sempre più, ma ecco che spunta una nuova cordata guidata da un imprenditore genovese, e da altri trevigiani che sarebbero pronti ad acquistare il Vicenza. Novità clamorosa? Macché, era il 27 maggio quando su queste pagine abbiamo riportato l’indiscrezione che riportava un interesse di un imprenditore genovese che è stata però smentita dall’attuale proprietà. Fin qui niente di particolare, quando si tratta di trattative societarie nascondere possibili trattative per tutelare la riservatezza dei possibili acquirenti e della contrattazione ci sta. Non si capisce però perché venga fatta uscire adesso, dopo che proprio due giorni fa l’avv. Fabio Sebastiano, strettamente legato all’ex presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli, abbia negato l’esistenza di una trattativa alternativa a quella di Boreas Capital. Il famoso piano B, l’asso nella manica di Pastorelli quindi (forse) esiste.

Tralasciando che le tempistiche per acquisire una società di calcio sono largamente fuori tempo massimo, è inevitabile che sorga il sospetto che, visto che il muro contro muro che è in atto con l’ing. Pioppi non sta portando a niente, si voglia far sapere all’interlocutore che esiste un’alternativa e che quindi la società di via Schio non è spalle al muro come si potrebbe pensare, e come invece in effetti è. Una situazione già vista in passato, chi non si ricorda il testa a testa tra l’avvocato Angelo Massone e la cordata del politico vicentino Alberto Filippi, un tira e molla che alla fine non ha portato a nulla di concreto. Difficile non pensare che la storia si stia ripetendo pur con attori diversi, ed è impossibile non essere preoccupati davanti ad una serie di avvenimenti che lasciano increduli e sgomenti i tifosi del Vicenza. Un contesto che definire poco chiaro è usare un eufemismo, con una parte dei soci di Vi. Fin. che di mettere mano al portafoglio non ne ha più intenzione nonostante, è bene ricordarlo, si siano impegnati ad onorare il piano di ristrutturazione dei debiti omologato dal Tribunale di Vicenza un anno fa, e la rateizzazione in dodici anni del debito IVA.  Numeri noti, un contesto debitorio grave che il dott. Alberto Matteazzi, attestatore del piano, ha spiegato nei minimi particolari a tutti i soci della finanziaria vicentina. Chi adesso non apre più i cordoni della borsa non può quindi dire che non sapeva e che si è trovato davanti una situazione debitoria non nota. Così come la tifoseria biancorossa adesso ha il diritto di sapere la verità, di conoscere come stanno le cose. I tifosi del Vicenza meritano rispetto, se lo sono guadagnati sul campo mostrando un attaccamento straordinario ai colori biancorossi nonostante abbiano dovuto ingoiare una marea di delusioni ed amarezze. Dei tifosi non ci si può ricordare solo quando c’è la campagna abbonamenti, oppure quando c’è la partita che vale un campionato e c’è da riempire il “Menti”, e non si può pensare di prenderli in giro con una situazione paradossale come quella che si sta verificando in questi giorni. Nonostante qualcuno tempo fa abbia detto che “i tifosi non devono pensare” i supporters biancorossi non sono stupidi e che da via Schio stiano tentando di raccontarcela lo hanno capito da tempo. Per questo ribadiamo con forza che è arrivato il tempo della verità, con i teatrini e le commedie il Vicenza calcio è destinato ad affondare.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net