Gentile redazione,
desidero condividere con voi queste mie riflessioni sul Destino Biancorosso.
Eccoci qui a prepararci al momento in cui il Destino ci attende. Siamo preoccupati e timorosi. Sappiamo di avere la coda di paglia. Siamo consci che in questi otto anni ci è andata bene!
Ed infatti abbiamo lo stesso spirito di uno studente che si presenta all’esame non pronto, non sereno, ma sicuro della bastonata.
Perché lo sappiamo benissimo che il Destino, a breve, ci presenterà il conto, e questo sarà salato. Tanto. Non ci farà sconti. Sarà duro e severo con noi. Per troppi anni l’abbiamo schivata, la tragedia.
Per troppe stagioni abbiamo giocato con il fuoco. Ci siamo sempre sentiti protetti perché eravamo il Vicenza, quello che 15 anni fa alzava la Coppa Italia. Madre di due palloni d’oro. Ci siamo sempre girati dall’altra parte quando il pesce iniziava a puzzare.
Abbiamo sempre tenuto un basso profilo. Sempre sottovalutato il problema. E quando per due volte il Destino ci è venuto incontro, materializzandosi sotto forma dei due ripescaggi, l’abbiamo sempre dipinto come atto dovuto. Come premio alla sana gestione economica. Mi vien da ridere, proprio quella situazione (disastrosa) economica che sta rallentando, per non dire “mettendo a repentaglio”, il passaggio di proprietà societario. Quella saldezza economica, sbandierata e venduta ai quattro venti e messa in bocca alle persone che guidano questa società, fatte ascoltare alle persone che magari si accontentato delle cose che vogliono sentirsi dire. Ma anche a chi ha delle responsabilità verso questa Città..
Il Destino appunto tiene conto di tutto: delle bugie, delle falsità, della sottovalutazione costante, del non capire dagli errori commessi.
Il Destino sta per arrivare. Ci sta lasciando ancora qualche settimana di tempo. Perché fondamentalmente ci vuole bene, ha un occhio di riguardo verso noi, che ci ha regalato due promozioni in pochi anni, come nessuna squadra Italiana ha giovato. Credo che il Destino sia nostro tifoso.
Ci sta lasciando, tuttavia, il tempo della svolta, del cambio, la facoltà di aprire le finestre e di far passare questa puzza che sa di cadavere. Questo odore acre di morte.
Il Destino attende ancora la sua venuta, ora sono gli uomini che devono agire.
A tutti i protagonisti della vicenda, rivolgo il mio appello. Fate presto, il Destino sta per arrivare…
Cordiali Saluti
Davide
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Gentile redazione,
anche quest’anno siamo qui a leccarci le ferite, purtroppo.
Quando siamo ripartiti per la nuova stagione nutrivo (e in parte ancora conservo) un po’ di ottimismo sul verdetto finale del campo…la tanto sospirata salvezza.
Ora però queste speranze cominciano a vacillare.
Pensavo che dirigenza in primis e giocatori poi, reduci dall’autentico tormento della stagione scorsa avessero capito la lezione e invece da questo punto di vista siamo mancati clamorosamente.
Il gruppo, certo, è cambiato molto ma non possiamo pretendere che siano i nuovi a trascinare i vecchi!
In tutti i gruppi di lavoro è così, i più ”esperti” indicano la via, i nuovi la percorrono.
E qui voglio arrivare: secondo me questo è un gruppo con evidentissimi limiti tecnici che però non ha saputo mascherare nemmeno con la personalità.
Forse esagero ma secondo me uno dei più grossi limiti di questa squadra parte dalla testa.
Ovvio che in questi giorni si sia buttata la croce addosso a Breda ma io starei molto attento a cestinare il lavoro fatto dal mister in questi mesi.
Ha sempre lavorato in condizioni difficili (infortuni, squalifiche e condizione fisica precaria), ma è sempre andato avanti senza accampare scuse.
Alcuni giocatori sono cresciuti molto rispetto all’inizio (Giacomelli, Castiglia, Giandonato, Padalino, Gentili e in parte anche Di Matteo) e in alcune partite ha fatto intravedere una certa organizzazione di gioco che però per i problemi sopra citati non ha prodotto ciò che nello sport è vitale, i punti!
Il mio auspicio è che in sede di mercato si possa porre rimedio, nel limite del possibile, ai problemi che questa squadra ha e che vedrebbe anche un cieco.
Del cambio societario non ne parlo ma ci spero, come tutti.
Vi ringrazio per il vostro fantastico lavoro.
Marco da Bassano
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Gentile redazione,
Intervistate Cristallini perché nel mercato parla tanto ma poi non succede mai niente!
Sentendo Cristallini o no, cercheremo di informare man mano i nostri lettori in merito al mercato biancorosso, come abbiamo sempre fattto.
(la redazione)