Camisa 6: una gara tutto sommato positiva, sporcata dalla dormita collettiva a difesa schierata sul 3-3 di Gozzi. Ma per il resto il centrale si merita la sufficienza piena.
Di Matteo 5: veniale ma ingenuo il fallo su Lazarevic che costa il rigore del pareggio. Non dà peraltro il solito contributo in fase difensiva e non si vede quasi mai in avanti.
Padalino 5,5: la rabbia agononistica è quella solita, ma la lucidità stavolta lascia a desiderare. Tocca una marea di palloni, ma ne sporca anche tanti, senza riuscire ad incidere da par suo.
Castiglia 7: si fa trovare al posto giusto nel momento giusto subisce il rigore, una traversa 72’. La solita gara tutto cuore e garretti, nella quale alla fine come spesso gli capita l’attaccante più pericoloso del Lane.
Giandonato 6: devia di testa l’assist del 3-2 per Giacomelli, poi si mette a fare argine e distribuisce qualche pallone interessante con lanci misurati. Tende a sparire verso la fine della ripresa e infatti esce anzitempo.
Semioli 5,5: una partita fatta più di ombre che di luci, nella quale l’esterno non lesina coraggio e impegno, ma non ispira quasi mai il gioco sulla fascia da par suo. Un passo indietro.
Giacomelli 7,5 (nella foto): fermato da un fallo meritevole di giallo 9’, poi bella discesa sulla fascia e reattivo come un serpente sul gol del terzo vantaggio biancorosso, Un ultimo assist per Castiglia prima di uscire. Il migliore in campo e standing ovation giustificata.
Pinardi 6,5: bell’assist sul gol dell’1.0 un gran tiro pericoloso al 52’, poi freddo sul penalty. Ma in generale una gara di grande impegno e raziocinio, da vero leader della squadra.
Malonga 5: ha pochi minuti da giocare, è vero. Ma li spende con un atteggiamento abulico che fa girare i santissimi ai tifosi. E sul taccuino del cronista non lascia nulla di nulla.
Lazko: s.v.: rientra finalmente dal lungo infortunio e questa è la notizia più bella. Nonché l’unica.
Maiorino s.s.: troppo poco spazio per un giudizio.
Breda 5,5: la formazione è convincente e nel primo tempo piace anche di più degli avversari. Poi, pian piano, i suoi arretrano e accusano visibilmente il ritmo modenese. Sicchè, dopo essere andato in vantaggio per tre volte, il Vicenza non riesce ancora a vincere al Menti. E un po’ dev’essere anche per colpa sua. Dispiace, perché è bravo e diligente. Ma sono i numeri a parlare.