Giocatori che sono determinanti, che si conoscono bene, che si sono amalgamati per aver giocato insieme anche nel campionato scorso e che quando non c’erano l’Empoli perdeva e mister Sarri era lì, ad un passo dall’esonero. In due parole, nel calcio la qualità conta, soprattutto in un campionato modesto tecnicamente come quello in corso. Ecco quindi che leggendo le formazioni delle due squadre, pronosticare quello che sarebbe accaduto non era poi tanto difficile. Sì, perché questo Vicenza con l’organico completamente a disposizione come abbiamo sempre detto ha i mezzi per centrare la salvezza, ma se gli togli sette giocatori di cui almeno la metà fondamentali, allora non ha speranze. Cose che chi ha la bontà di seguirci sa bene, concetti che abbiamo ripetuto e sottolineato più volte. Per questo mentre ci si appresta a chiudere l’anno con altre tre sfide importanti per la classifica (Modena e Spezia al Menti e Reggina fuori) l’analisi dell’organico a disposizione di mister Breda è bene farla con chiarezza anche perché l’esito delle prime 19 gare ha lasciato pochi dubbi sui problemi di questo Vicenza. I problemi difensivi, di cui Pinsoglio è solo la punta dell’iceberg, del Vicenza sono tornati prepotentemente a galla dopo un periodo in cui la retroguardia aveva dato segnali di miglioramento soprattutto nell’attenzione e nella concentrazione. La perdita di Gentili è stata molto pesante anche perché né Pisano (che per la cronaca ha giocato poco ultimamente), né Camisa, né Martinelli hanno saputo dare quel contributo di esperienza, solidità, concentrazione e cattiveria agonistica che serviva. L’impressione è che si giochi con lo stesso spirito perdente della stagione scorsa, e in questo caso l’unica via è cambiare gli attori. Servirebbe come l’aria un altro difensore di stazza e di forza fisica da affiancare a Gentili sperando che torni presto a disposizione del mister. Ma il problema più grave è a metà campo dove la contemporanea indisponibilità di Rigoni e Gavazzi ha ridotto all’osso le scelte di mister Breda che di fatto ha il solo Castiglia e un Giandonato e un Padalino arrivati a Vicenza senza preparazione estiva e con una condizione che solo adesso comincia ad essere accettabile. Qui urge intervenire subito, servono due centrocampisti “alla Castiglia” pescato a zero euro, stessa formula con cui dovrà arrivare a Vicenza chiunque vestirà la maglia biancorossa nel mercato di gennaio. Per finire l’analisi dell’attacco va fatta sul numero di gol segnati. E qui, che il Vicenza faccia fatica ci pare molto evidente. Semioli, anche lui arrivato senza aver svolto la preparazione estiva, sta crescendo e si sta avvicinando alla miglior condizione ma i suoi assist sono sfruttati poco e male da un Malonga immalinconito e lontano parente da quello che ha stritolato il Cesena (come contano gli stimoli, vero Dominique?), da un Plasmati lodevole per il suo spirito combattivo e la capacità di essere uomo assist ma carente in zona gol (il curriculum non mente mai …) e da un Giacomelli che ha molto per diventare un ottimo giocatore ma che, come si dice da queste parti, “el xe drio farse i ossi”. Insomma manca un bomber, uno che attacchi la porta, ma si riuscirà a rinforzare la rosa biancorossa senza un euro a disposizione, anzi con il pericolo che si debba portarne a casa ancora dopo i 3,5 milioni del mercato estivo? Il mercato di gennaio è alle porte, le società si stanno già muovendo e a riguardo sarà importantissimo capire cosa accadrà nell’ennesima trattativa societaria in corso. Ovvio che chi sta pensando di prendere il Vicenza se vuole intervenire nel mercato deve acquistare subito ma la cosa pare tutt’altro che facile da realizzare. Il tempo stringe e adesso è il tempo dei fatti, della chiarezza, sia da parte di chi è intenzionato ad acquistare sia da parte di chi deve vendere.
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