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Una squadra operaia, combattiva, che mangia l’erba: nulla di tutto questo si è visto in terra piemontese, nemmeno con il binocolo. Anzi, per certi versi quello sceso in campo è sembrato un Vicenza quasi “presuntuoso”, convinto di poter vincere una gara che, invece, prima di tutto, non andava persa. A maggior ragione in quel modo. E qui mister Breda, in quanto responsabile tecnico, non può essere esente da colpe. Lui stesso, nel dopo partita si è detto “il primo responsabile”, anche in alcune scelte, come quella (già inspiegabile ad inizio partita, figuriamoci alla fine) di preferire Giani a Pisano. Occhio però a non cercare il colpevole ad ogni costo, gettando la croce addosso solo ad un giocatore. Perché altrimenti non si spiega come la mossa di Padalino terzino con il Novara avesse fatto la differenza e a Vercelli si sia rivelata infelice. Muovere le pedine non basta, se poi attorno tutto il resto non funziona a dovere: squadra attenta, corta, pronta a ripartire sfruttando proprio le sovrapposizioni tra Semioli e Padalino…

L’imperativo ora è rimettere l’elmetto e ricominciare a combattere, perché solo così in serie B è possibile fare strada, specie se devi fare i conti con un organico che tra lacune tecniche e assenze importanti non sembra trovare una via d’uscita. A Rigoni, Gavazzi e Gentili c’è il rischio concreto che si aggiungano pure Malonga e Giandonato con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: attacco senza il suo miglior marcatore (e quanta fatica faccia questo Vicenza a segnare non è certo una novità), linea mediana che potrebbe ritrovarsi con un unico centrocampista di ruolo (Castiglia) e difesa a cui manca come il pane quel giocatore forte fisicamente che i biancorossi avevano anche trovato (Gentili). E qui bisogna dare atto a mister Breda, pur in mancanza di valide alternative, di non essersi mai lamentato e di non aver mai cercato alibi.

Ma a preoccupare, oggi, è soprattutto l’atteggiamento dei biancorossi. Urgono rimedi e in fretta. E toccherà a Breda trovare la soluzione in merito ad un aspetto ben più importante dei 4-3-3 o dei 4-1-4-1, magari alzando la voce o battendo i pugni sul tavolo se necessario. Ma bisogna cambiare registro, perché di partite come quella di Vercelli, per citare un grande ex numero 6 del Lane, “ne abbiamo…basta!”.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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