Un anno dopo si ripropone il contenzioso tra la Lega Pro e il Vicenza. Un’estate fa la lega della terza serie nazionale aveva chiesto alla società biancorossa circa 774mila euro a fronte della norma che stabilisce che nel caso si sia promossi in serie B scatta un contributo di mutualità di circa 516mila euro per chi ha vinto il campionato e di circa 774mila euro per la seconda che ha conquistato la promozione ai play off. La società berica la promozione non l’aveva conquistata sul campo ma -come sostenuto nella tesi difensiva dall’avvocato, e allora presidente, Polato nello scorso luglio- il Vicenza fu ripescato in serie B e dunque ammesso a disputare il campionato cadetto nel 2014/2015 non a fronte di un piazzamento, ma solo in quanto vincitore di una procedura extra sportiva che ha preso il via dal fallimento del Siena e dal ricorso del Novara.
Il 30 luglio scorso il Tribunale Federale si era espresso dichiarandosi “non competente” e indicando la sede idonea per l’eventuale ricorso da parte della Lega Pro. Ricorso che è stato puntualmente presentato oggi pomeriggio dal presidente Gabriele Gravina al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni contro la società del Vicenza Calcio e contro la Lega Nazionale Professionisti Serie B per le mutualità dovute per le stagioni 2014/2015, 2015/2016 e -in caso di rilascio della licenza cadetta- anche della 2016/2017. La richiesta di 774.685,35 euro a stagione, a cui vanno sommati gli interessi di mora, ammonta quindi ad oltre 2,3 milioni di euro.