Vigorito: 6,5 – Nel primo tempo interviene bene su un colpo di testa ravvicinato di Berretta ed è bravo a rispondere al fendente di Castiglia dalla distanza, nella ripresa si limita ad assistere al lungo monologo biancorosso e a controllare in scioltezza un colpo di testa dell’ex Mustacchio.
Sampirisi: 5,5 – Al rientro dopo lo stop forzato di due turni appare un po’ spaesato. Qualche buona iniziativa in avanti ma anche tanti errori che normalmente non gli appartengono, uno dei quali innesca una pericolosa ripartenza della Pro Vercelli, fortunatamente senza conseguenze.
Brighenti: 6 – Tra i più positivi quanto a determinazione e coraggio e la curva apprezza. Si fa male in proiezione offensiva e il Vicenza paga carissimo perché, con lui fuori a farsi medicare, arriva il gol del pari ospite.
Ligi: 6 – Dal mercato di gennaio è arrivato questo lungagnone che nelle partite fin qui disputate ha fatto vedere buone cose. Anche ieri una prova attenta e senza errori particolari
D’Elia: 6 – La sua partita dura poco più di un’ora poi si deve arrendere ad un problema muscolare. Al di là della prestazione non esaltante di ieri, il timore è che il Vicenza possa perdere un uomo importante in una fase fondamentale del campionato (dal 65′ Pinato: 5,5 – Prova a fare il vice D’Elia con alterne fortune. Qualche pallone poteva essere gestito meglio)
Bellomo: 5 – Giocatore difficile da decifrare e che nel modulo del Vicenza sembra spaesato. Trascorre i suoi 62 minuti in campo senza incidere e suscitando diverse perplessità. Il cambio arriva inevitabile (dal 62′ Galano: 6 – Entra indiavolato e si conquista subito un rigore che però non gli lasciano battere come vorrebbe, il successivo errore di Ebagua deprime più lui che il nigeriano)
Moretti: 5,5 – Cerca di dettare i tempi della manovra ma va un po’ a corrente alternata. Ha anche la possibilità di calciare una punizione delle sue ma stavolta la mira non è precisa come nel match della scorsa stagione.
Signori: 6 – Combattente. Gioca fino all’ultimo minuto di gara senza risparmiarsi. Non sempre fluido nelle giocate ma di sicuro utile nelle due fasi.
Laverone: 6 – Dal suo cross nasce il gol di Ebagua. Più intraprendente nel primo tempo quando la difesa della Pro Vercelli lascia qualche spazio in più, poi anche lui deve fare i conti con il muro dei piemontesi.
Ebagua: 5,5 – Sarebbe da sufficienza abbondante perché battezza il primo gol in biancorosso e disputa complessivamente una buona gara. L’errore dal dischetto però è grave, non solo perché il penalty è calciato malissimo ma per il tiramolla con Galano che precede l’esecuzione. In quel momento bisognava usare la testa non l’istinto.
Giacomelli: 5 – Brutta partita poco da dire. Un solo tiro nel primo tempo che Pigliacelli blocca senza problemi, poi tanto frullare senza costrutto. L’ammonizione sulla caduta in area è esagerata però deve essere consapevole che ormai con gli arbitri va così: non è previsto che si possa cadere anche se la spinta non è da rigore. Detto questo, i fischi con cui viene accompagnata la sua sostituzione sono decisamente esagerati perché riservati ad un giocatore che in campo non si risparmia mai (dal 75′ Raicevic: 6 – Si fa vedere con un bel movimento in area accompagnato da un tiro che esce di un palmo sopra l’incrocio. Nei venti minuti in cui sta in campo difficile tirare fuori molto di più)
Marino: 5 – Comincia a mandare qualche preoccupante ma umano segnale di nervosismo. Chiede l’appoggio dei tifosi nel momento delicato ed è comprensibile, il problema è che la pazienza dei tifosi, verso la società è terminata da un pezzo e la tregua, scaturita dalla scorsa stagione, non poteva durare a lungo con un nuovo campionato di sofferenza. La squadra non lesina impegno ma 9 pareggi e due sole vittorie in 14 gare al Menti non sono un buon viatico verso la salvezza. Inoltre l’episodio del rigore con un rigorista designato (Galano) che viene bypassato da un compagno, fa seguito a quanto già accaduto in passato sul rigore fallito da Giacomelli con il Crotone. Sarebbe meglio mettere in chiaro che i pari-dispari pre penalty solitamente portano a risultati pessimi al momento dell’esecuzione. In futuro speriamo di non assistere più ad altre manfrine del genere; se non altro che sbagli chi è designato a tirare.