Allora, dottor Masolo, che situazione si respira in via Schio? Dal 30 giugno l’intero Cda, lei compreso, siete in carica solo per la normale amministrazione…
Mah, devo dire che non lo so nemmeno io, c’è un po’ di confusione, se possiamo definirla così.
La trattativa di vendita della società alla cordata romana rappresentata dall’avvocato Massone sembra aver imboccato una strada in discesa. Ne ha parlato con Sergio Cassingena, azionista di riferimento, o con Danilo Preto, ad di Finalfa Srl?
Veramente io leggo da voi lo svolgersi degli eventi, con Cassingena e Preto non ho mai avuto modo di parlare di questi contatti con l’avvocato, né del fatto che la trattativa sia in dirittura d’arrivo.
Lei è stato definito “presidente senza portafoglio”. Ora le viene chiesto un passo avanti. È vero che la sua permanenza alla presidenza del Vicenza è subordinata all’investimento di denaro fresco nel Vicenza calcio?
Sì, posso confermare che mi è stata fatta la richiesta di acquistare delle quote societarie per una cifra importante. Mi sono preso una pausa di riflessione, una “settimana sabbatica”. Indubbiamente non è facile decidere di investire soldi in una società in bilico tra Lega Pro e possibilità di ripescaggio, già questo richiede una grande riflessione. Ma ci sono altri aspetti che non posso trascurare: un conto è fare il presidente per due mesi, un conto è pensare di sacrificare la famiglia per un’intera stagione.
Due mesi di rincorsa e delusione finale…
Già, quella dei playout è una lotteria, lo sanno tutti. Io credo di aver fatto tutto quello che era possibile per dare una chance di salvezza alla squadra. Siamo arrivati a tanto così dal massimo risultato, una partita dall’andamento incredibile ci ha ricacciati all’inferno, ma non credo ci siano molti appunti da fare al mio operato. Anche perché si è comunque ottenuto l’obiettivo minimo del quart’ultimo posto, utile per sperare ancora nella serie cadetta.
Ancora intenzionato ad incatenarsi per far valere il diritto al ripescaggio a scapito di Grosseto o Lecce?
Credo ancora fermamente che il mancato ripescaggio del Vicenza in serie B sarebbe una vergogna. Se nemmeno squadre pescate con le mani nella marmellata, il Lecce in particolare, verranno deferite e rinviate a giudizio per responsabilità diretta, la giustizia sportiva segnerà una delle pagine più brutte della sua storia. Perciò, al di là delle catene, se sarò ancora in carica prossimamente, mi impegnerò affinché i veri valori dello sport vengano rispettati e non si penalizzino i club che si sono comportati correttamente.
Perché dice se?
Non posso sapere con certezza quello che succederà nei prossimi giorni, è un periodo difficile e molto concitato. Il mio obiettivo è di continuare a fare il presidente almeno fino alla definizione della categoria nella quale giocherà il Vicenza la prossima stagione.
Ma vuol dire aspettare, ben che vada, fine luglio. Nel frattempo c’è un allenatore da trovare, un mercato da portare avanti.
Sì, i tempi potrebbero essere quelli e mi rendo conto che le cose da fare sono tante. Ma è necessario intanto capire bene che assetto avrà la società, l’eventuale ingresso di un finanziatore importante potrebbe cambiare tutto. Metti che arrivi lo sceicco di turno…
Gli sceicchi si muovono più a loro agio nelle favole.
Mai dire mai. Io sto continuando a lavorare, a muovere i miei canali, le mie conoscenze per arrivare a rinforzare la squadra dei soci.
Rimane il fatto che l’avvocato Massone oggi o domani potrebbe chiudere l’acquisto del club.
Ma io non credo proprio che ce la farà, alla fine il Vicenza non sarà venduto alla cordata romana. Io da sempre sono un sostenitore che sono i vicentini a dover avere la proprietà della società biancorossa, sto lavorando perché continui ad essere così. Ad ogni modo, lo ripeto, se ne riparlerà tra una settimana, per il momento stacco la spina e mi prendo la settimana sabbatica cui ho già accennato. Poi vedremo…