Povero Lane… ancora una volta ferito nell’orgoglio.
Nulla da salvare e anche se conosciamo i rischi che comporterebbe la retrocessione non c’è che da arrendersi di fronte al risultato sportivo (una sola vittoria nel girone di ritorno dice tutto).
Come tifoso soffro tanto per la situazione disastrosa che ci accompagna ormai da tanto tempo e che sembra aver toccato il fondo quest’anno.
Mi auguro che, se le cose dovessero andare per il peggio, salti fuori qualcuno che ammetta sinceramente le proprie gravi responsabilità visto il disastro sportivo.
Non mi resta che aspettare e sperare per lo meno che si limitino i danni; diciamo che per quest’anno può bastare così, basta umiliazioni!
Con l’orgoglio ferito profondamente volevo ringraziare tutti i tifosi che ci hanno sempre creduto e che ancora sperano.
Almeno noi non molliamo, perché ,solo per noi, il Vicenza conta davvero!
Ieri, oggi, sempre,comunque vada, Vicenza nel cuore
Francesco di Costabissara
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Carissimi tifosi dell’(una volta magico) Lanerossi Vicenza,
Non pensavo fosse possibile soffrire così tanto all’età di 18 anni.
Credo non esistano più parole per descrivere l’andamento calcistico della nostra amata squadra.
Dopo oggi nessuno ci potrà togliere dell’incubo della retrocessione.
Zero gioco, zero voglia di correre, zero voglia di essere aggressivi, zero voglia di vincere, zero motivazione per far meglio.
Una volta eravamo conosciuti come la ‘Nobile Provinciale’, squadra che se la poteva giocare contro chiunque, che regalava emozioni e gioie, ma che adesso, con il passare del tempo, sta portando solamente rabbia e malinconia, ad ogni singolo vicentino.
La partita di oggi è stata una vera e propria presa in giro per tutti noi, che nonostante tutto siamo sempre in Curva ad incitare, a sostenere e a gridare per il nostro amato Vicenza.
Sbagliare due rigori in una partita cosi importante è assolutamente raccapricciante e inaccettabile, cosa che non sta né in cielo né in terra.
Questa era stata programmata per essere la stagione che avrebbe dovuto riportare ‘entusiasmo’; ma a quanto pare, Cassingena non è stato in grado di fare neanche questo.
La sua fuga alla ‘Capitan Schettino’, ha solamente dimostrato la mancanza di orgoglio, passione, coraggio e amore per i colori biancorossi, evidenziando anche la sua carenza nel saper prendere decisioni, amministrare e gestire una società.
Se n’è andato dopo averci rovinato, dirottandoci verso il fallimento.
Mi viene da piangere pensare che, ormai, la Lega Pro non ce la toglie più nessuno.
Facciamoci coraggio e andiamo avanti, a testa alta come abbiamo sempre fatto in questi ultimi 11 anni, sperando che presto qualcuno con un progetto serio e con soldi a disposizione si presenti alle porte di Via Schio per comprare.
A.F
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Spettabile redazione di Biancorossi.net,
mi chiamo Antonio e vi scrivo da Reggio Emilia, sono uno dei tanti tifosi lontani di quella squadra che UNA VOLTA era il Vicenza.
Tifo per il Lane da quando ero piccolissimo; era il Vicenza di Tittarota, una squadra imbarazzante che le prese sonoramente al Mirabello contro la squadra della mia città, la Reggiana, ma che mi folgorò per i colori della maglia e per quella storica.
Da allora ne ho visti tanti di Vicenza: ho visto Vicenza belli, Vicenza brutti, Vicenza inguardabili e Vicenza trionfali, ho seguito la squadra sempre in trasferta,visto che io anche al “Menti” sono in trasferta, insomma ho fatto di tutto per l’amore del magico Lanerossi, ma non avrei mai creduto di vedere una squadra che ci prendesse in giro TUTTI, come questa.
Perché questi ci stanno prendendo in giro. Sono sempre stato orgoglioso di indossare sciarpa e maglia del Vicenza, ora mi vergogno di farlo, mi vergogno di dire che sono tifoso di questa squadra e questo grazie a questi giocatori, che ci stanno prendendo in giro TUTTI!
E non perchè stiamo retrocedendo, ma perchè lo stiamo facendo CONSEGNANDOCI AL NEMICO SENZA DIGNITA’!
I giocatori lo sanno che i tifosi non devono essere rispettati? Sanno questo? Se non lo sanno, allora decidano di non giocare…
PER FAVORE, CONCEDETECI ALMENO DI RETROCEDERE CON DIGNITA’!
Antonio da Reggio Emilia.