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Al di là dei gratificanti risultati sportivi che hanno permesso alla nostra squadra – considerata la Cenerentola senza onore in virtù di un ripescaggio non meritato per i risultati ottenuti nel campo di gioco – di disputare i play off, è proprio adesso che diventa importante mostrare a tutti chi siamo, da dove siamo venuti e le cose che per noi sono importanti. Celebrare quello che ci rende orgogliosi e superiori agli altri, quelli che per tutto l’anno ci hanno criticati e derisi.

E per fare ciò dobbiamo quindi conoscere e capire il valore assoluto della nostra storia centenaria attraverso una doverosa riflessione, per risalire alle nostre radici e all’essenza dello spirito che ha portato i soci fondatori (personaggi del calibro di ben quattro senatori del Regno d’Italia, lo scienziato e studioso comm. Paolo Lioy, il famoso scrittore e letterato Antonio Fogazzaro, l’avv. Luigi Cavalli, l’avv. Luigi Lampertico) oltre a una schiera di notabili vicentini. Tutti riuniti insieme per dare vita a un’Associazione che, oltre allo spirito di leale competizione sportiva, rappresentasse anche l’orgoglio di una città e di una provincia intera.

Non è certo per una questione del numero delle lampadine di un impianto d’illuminazione che il Vicenza è stato ripescato.

Mi sembra giusto ricordare a tutti i denigratori, che l’Associazione Calcio Vicenza venne costituita come mera società calcistica nella Palestra di Santa Caterina a Vicenza già il 20 febbraio 1902, ma la stesura, l’ approvazione del suo statuto e la nomina delle cariche sociali avvennero in due sedute il 9 e 16 marzo 1902.
E le altre venete? Vediamo come sono andate le cose per le città più grandi, capoluogo di provincia.
L’Associazione Calcio Hellas Verona venne costituita nell’ottobre del 1903 da un gruppo di studenti del Liceo Classico Scipione Maffei su proposta del professore di greco Decio Corubolo, ma fu solo nel 1906 che gli annali calcistici iniziano a riportare notizie di incontri ufficiali con le altre squadre venete. Come dire che per tre anni a Verona si giocava ancora fra quarta B e quinta A.
Il Venezia F.B.C. sorse dalla ceneri di due Società Ginnastiche, la Costantino Meyer di Venezia e la Marziale di Mestre. E’ nella fumosa trattoria “da Nane” in Corte dell’Orso che la sera del 14 dicembre 1907 (data riportata dai giornali dell’epoca – ma probabilmente successiva di qualche giorno alla reale fondazione) che alcuni membri delle due associazioni sportive dedite alle varie specialità ginnastiche decisero di dar vita a una società esclusivamente calcistica. Il primo incontro amichevole fu giocato proprio contro l’Associazione Calcio Vicenza il 22 dicembre 1907 nel campo di Sant’Elena e terminò con un risultato di pareggio per 1 a 1.
Il Football Club Treviso fu fondato il 30 gennaio 1908, nonostante fu proprio a Treviso che nel lontano 1896 si tenne il primo Campionato Italiano di calcio della storia, nel corso di un grande concorso ginnico atletico fra tre squadre trevigiane e comprendente anche gare di lotta greco romana, sollevamento pesi, ciclismo, tennis, tamburello e palla vibrata. Campionato che non venne ufficialmente riconosciuto perché appunto giocato in seno alla Federazione Ginnastica, in quanto la F.I.G.C. fu fondata nel 1898.
L’Associazione Calcio Padova invece venne fondata il 29 gennaio 1910 al bar Borsa, in Piazzetta delle Garzerie. Il 20 febbraio la formazione biancoscudata esordì con un pareggio per zero a zero in un’amichevole contro l’ Hellas Verona, nel campo di Via Belzoni.
L’Associazione Calcio Rovigo fu fondata solo nel 1916, nonostante il professor Gabrielli avesse portato in città il gioco del calcio come specialità ginnastica fin dalla fine dell’ottocento.
L’Associazione Calcio Belluno nasce nel 1905 con il nome di Olimpia, non partecipando però ad alcun campionato ufficiale fino al 1922, quando si affilierà al Comitato Regionale Veneto della FIGC come Società Sportiva Bellunese Excelsior.
Per quanto riguarda l’U.S. Marosticense, che alcuni asseriscono essere stata fondata nel 1900, si tratta di smentire un’inesattezza storica. In quell’anno infatti, alcuni produttori di cappelli di paglia della cittadina, che spedivano le loro merci al porto di Genova con destinazione in tutta Europa, decisero di organizzare una squadra di studenti per un incontro di calcio che doveva giocarsi nella città ligure. Ricordiamo che Genova fu assieme a Torino la prima città italiana dove approdò il football, portato dai marinai e dai lavoratori inglesi in servizio al porto ligure, quindi è ragionevole pensare a un’iniziativa occasionale ed estemporanea, in quanto non risulta traccia di un atto costitutivo della società calcistica datato 1900 e non vi sono nemmeno notizie riportate nei quotidiani dell’epoca sull’esistenza di una squadra organizzata che abbia partecipato a partite o incontri con le altre squadre venete in attività, anche negli anni immediatamente successivi al 1900.
A questo proposito mi preme ricordare che molti sono i falsi storici rispetto alle date di fondazione delle società calcistiche. Il calcio dei pionieri nasce in seno alle Associazioni Ginnastiche come una delle tante specialità sportive che si potevano praticare al suo interno, oltre alla ginnastica. Il fatto che alcune società avessero organizzato anche una squadra di calcio da presentare alle varie manifestazioni di giochi ginnastici non significa però l’effettiva costituzione di un’Associazione calcistica ufficialmente registrata, dotata di uno statuto e di organigramma vero e proprio.
Il caso più eclatante è quello della Pro Vercelli Football Club, che sbandiera la sua fondazione nel 1892 ma che però data la sua costituzione come società puramente calcistica ben undici anni dopo, nel 1903.
Altro esempio la S.S. Lazio 1900, che fu fondata a Roma il 9 gennaio 1900 come Società Podistica Lazio da nove atleti romani guidati dal sottoufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli. Il club iniziò però a praticare il football dal gennaio 1901 ed istituì presumibilmente il proprio settore calcistico nel gennaio del 1910 (fonte Wikipedia).
Citiamo per esempio il Palermo: il 1° novembre 1900 nasce l’Anglo Panormitan Athletic and Football Club fondato da Mario Pagano. La società, come recita l’articolo 1 del suo statuto, ha il fine di promuovere lo sviluppo del football, del law tennis, del cricket e possibilmente altri sport. E’ evidente che la società era stata costituita sull’onda di un entusiasmo per gli sport britannici, per favorirne la diffusione e la pratica ma non era una società esclusivamente calcistica.

La società più antica d’Italia, il Genoa F.B.C., se vogliamo ben guardare, al momento della sua fondazione non era nemmeno italiana. Come sappiamo la comunità inglese di Genova, come del resto quella svizzera e quella tedesca, era allora molto numerosa. Questo era dovuto soprattutto allo straordinario sviluppo che avevano avuto i traffici e di conseguenza il porto dopo l’apertura del Canale di Suez.  La sera di giovedì 7 settembre 1893, al civico numero 10 di via Palestro, si riuniscono i padri fondatori della società; Charles De Grave Sells, S.Green, G.Blake, W.Riley, D.G.Fawcus, Sandys, E.De Thierry, Jonathan Summerhill Senior e Junior, e soprattutto Charles Alfred Payton. Questi, futuro baronetto dell’Impero Britannico, era il Console generale di S.M. la Regina Vittoria a Genova. E l’appartamento che accolse l’allegra compagnia d’Albione era proprio la sede del Consolato inglese nella Superba. La cerimonia che stava per andare in scena era l’ufficializzazione del circolo sportivo che da oltre un anno svolgeva un’indefessa attività, auspici e protagonisti i residenti britannici nel capoluogo ligure: il Genoa Cricket and Athletic Club. (parliamo di cricket quindi, non di calcio, n.d.a). Ma circa tre anni dopo la fondazione arrivò a Genova James Richardson Spensley colui che può essere considerato a buon diritto il fondatore del calcio in Italia, un medico trasferito dall’Inghilterra a Genova per curare i marinai inglesi delle navi carboniere. Fu solamente nell’assemblea del 10 aprile 1897 che riuscì a far passare la sua mozione per l’ingresso nel Club di soci italiani. (Tratto da un articolo di Aldo Padovano – sito ufficiale del Genoa).

Come affermato dai massimi esperti di storia calcistica, è inutile autoproclamare date di fondazione anticipate se non c’è uno statuto ufficialmente approvato.

Ho citato solamente alcuni esempi, ma ne potrei riportare altri di squadre molto più blasonate e famose della nostra, per sottolineare ancora l’importanza della data di nascita dell’Associazione Calcio Vicenza, penalizzato all’epoca solamente dalla posizione geografica che impedì – data le ristrettezze economiche in cui si trovava – di poter sostenere i costi esorbitanti delle trasferte in Lombardia, Piemonte e Liguria ove poter incontrare le più esperte consorelle del girone orientale, oppure le gravose spese per poter ospitare squadre estere che venissero in tournée nella nostra città.

Andiamo quindi orgogliosi e sempre a testa alta in tutti gli stadi d’Italia, ricordando come persino grandissimi campioni come Gianni Rivera temessero il “Romeo Menti” più di qualsiasi altro campo avversario.

La classifica perpetua della serie A a girone unico, dal 1929 a oggi, vede il Vicenza al sedicesimo posto, davanti a tutte le altre squadre venete e dietro solo alle provinciali Atalanta, Udinese e Parma. E’ forse arrivato il momento di provare a migliorare questa posizione.
Rispetto per tutti quindi, ma paura di nessuno, lo dice la nostra storia.
FORZA LANE!

(immagine di copertina museovicenzacalcio1902.net)

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net