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I tifosi biancorossi sono in fermento, il terzo posto del Vicenza li porta a sognare ad una promozione che sarebbe tanto clamorosa quanto insperata, e che, qualora si concretizzasse, potrebbe favorire anche la cessione della società berica, una vicenda che dura ormai da quattro anni che hanno portato sempre ad un nulla di fatto. Come abbiamo reso noto nei giorni scorsi, si continua a lavorare, nel riserbo più totale, con il gruppo estero guidato, tra gli altri, da un imprenditore del Qatar, cordata che nella trattativa è rappresentata da un importante studio milanese che anche martedì scorso ha tenuto nuovi contatti con l’advisor del Vicenza Ippolito Gallovich. I controlli della documentazione dei bilanci della società berica sono stati ultimati, e quindi a breve si attende che giungano in via Schio i vertici della cordata straniera per arrivare, in un senso o nell’altro, alla definizione della contrattazione.

Detto dell’andamento lento della trattativa e di tutto quello che ne consegue, proseguono anche i contatti e i confronti tra Finalfa Srl e un gruppo di imprenditori vicentini che hanno mostrato interesse a valutare l’ingresso, oppure in alternativa, l’acquisizione del Vicenza calcio. Sergio Cassingena spinge per la soluzione vicentina, ma l’unica cosa che al momento appare certa è che questa società senza la promozione in serie A (cosa che tutti ci auguriamo) che porterebbe circa 25 milioni nelle casse societarie, da sola ha grandi difficoltà ad andare avanti senza dover ridimensionare ancora il budget e gli obiettivi del club biancorosso. Ecco spiegato il tentativo di coinvolgere alcuni imprenditori vicentini che potrebbero dare solidità e un futuro migliore al Vicenza. Abbiamo già sottolineato come ci siano evidenti difficoltà per trovare i fondi per fare fronte alle scadenze, almeno per quanto riguarda gli stipendi e i contributi dei tesserati, ma acquistare il Vicenza calcio non è per niente semplice, e questa non è certo una novità. Ma chi sono gli imprenditori vicentini che stanno valutando se entrare nella stanza dei bottoni di via Schio? A discutere e a confrontarsi con i vertici di Finalfa Srl in prima fila ci sono Alfredo Pastorelli, già uomo di primo piano di Vicenza Futura e presidente della Nipa Srl, Alberto Stella presidente della Estel Group S.r.l., l’ex presidente del Vicenza calcio Massimo Masolo, Lino Chilese presidente dell’Union Arzichiampo, compagine che milita nel campionato di serie D, e Alberto Morato amministratore delegato della Morato Pane Spa. L’idea è quella di allargare la cordata ad altri tre o quattro imprenditori e contatti in questo senso sono avviati con Alberto Ferrari e Luigi De Paoli già in passato azionisti di minoranza del Vicenza calcio, e da sempre vicini ai colori biancorossi, e Stelvio Dalla Vecchia proprietario della Utensilnord e Metrotecnica già main sponsor del Vicenza calcio.

I confronti sono nella fase iniziale perché il problema chiave restano i circa 13 milioni di euro di debiti che pesano sul bilancio del Vicenza calcio che non possono certo essere presi in carico da chi intende acquisire la società berica. In questo contesto una promozione del Vicenza in serie A favorirebbe senza dubbio la trattativa, ma questa ad oggi, purtroppo, è solo un’ipotesi. Quel che è certo è che resta anche l’ostacolo del centro tecnico di Isola Vicentina che è stato ceduto dalla società berica alla River Srl che ha acquisito i campi di gioco, e i cui immobili, spogliatoi e palestra, sono di proprietà della Sporting Srl dell’ex presidente della società berica ai tempi dell’Enic, Aronne Miola. Chi intende acquisire il Vicenza calcio può anche decidere di non inserire nella trattativa il centro tecnico, ma nel caso decida di continuare ad usufruire dell’impianto si vedrà costretto a pagare un affitto mensile (la richiesta avanzata al senatore Filippi fu di 40 mila euro) che aggiungendolo ai costi di gestione del centro stesso, andrà ad incidere non poco nei costi del club biancorosso. I nodi insomma sono sempre gli stessi, i debiti, chi li pagherà e le relative garanzie, e il “pastrocchio” di Isola Vicentina. Cose note, ma i latini dicevano che “repetita iuvant…”

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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