L’esonero di Lopez ha suscitato reazioni senza precedenti anche tra i lettori di Biancorossi.net. Alle prime mail sulle motivazioni, a quelle sull’ “idolatria” e a quelle sulle colpe si uniscono oggi altri quattro scritti che riportiamo di seguito. Vi ricordiamo che potete scriverci a redazione@biancorossi.net inviandoci le vostre opinioni, i vostri consigli e le vostre domande. La redazione si riserverà il diritto di non pubblicare o censurare testi e parole non ritenuti idonei.
Buongiorno,
mi chiamo Alessandra e sono tifosa dei colori biancorossi da poco prima che arrivasse Ulivieri, quindi anni ’90/91.
Ero piccola, passione tramandata da mio padre quando accendeva la radio alla domenica e si sintonizzava sulla stazione che trasmetteva la radiocronaca della partita e intanto mi raccontava della storia della nostra squadra cittadina. Ho vissuto da adolescente la cavalcata degli anni d’oro del “toscanaccio” Ulivieri con la promozione di B e poi l’arrivo di Guidolin con cui salimmo in A, vincemmo la Coppa Italia e poi ci portò in Europa ad un passo dalla finale della Coppa delle Coppe nel 1998.
Non so che colpe dare a Lopez. Probabilmente sono di parte, sono legata a quegli anni e ai ricordi.
Forse gli si può dare il troppo amore ai nostri/suoi colori, all’uomo e giocatore che era e resta tuttora il Capitano.
Ascoltando la partita sabato alla radio Corrado Ferretto ha detto una cosa importante: dopo la vittoria della Coppa Italia molti andarono via dal Vicenza seguendo altre squadre e carriere diverse ma molti non fecero grande carriera, anzi, credo che la forza di tutto fosse il gruppo, quel Gruppo (e uso la G maiuscola) nato da Ulivieri, e amalgamato poi da Guidolin, che umilmente ha tenuto la testa bassa, pian piano si è fatto valere e ha poi rialzato l’onore della “R” Lanerossi e del tifo biancorosso al Menti. Non vorrei scordare il gran merito di Pieraldo Dalle Carbonare e di Sergio Gasparin, i fautori di tutto, che hanno contribuito a costruire quel Vicenza.
Giò Lopez non ha colpe, si è trovato da fare da parafulmine e comparire in prima linea davanti al pubblico, ai giornalisti e ai tifosi. Non ho mai visto la dirigenza a parte pochissimi interviste di Cunico. Si è preso tutti gli oneri (e che oneri da una squadra ridotta in macerie e da un ambiente demoralizzato e tutto da ricostruire a cominciare dal rapporto coi tifosi). Avrà fatto degli sbagli ma siamo persone e si impara anche da questi. Il modulo non piaceva? Non aveva esperienza per la B? Ma allora in serie A dovrebbero esonerare tecnici una domenica sì e una no per quello che si vede. E’ vero si è perso ai playoff ma con 4 punti in meno di penalizzazione. Ero convinta che un anno in serie C non bastava, ne servivano due per ricominciare un ciclo. Ha dato fiducia a ragazzi giovani, è stato pure espulso un paio di volte e questo significa temperamento e attaccamento alla squadra e contro certi svarioni degli arbitri. C’ha messo amore, costanza, impegno e se gli davano fiducia chissà… magari sarebbero arrivate finalmente le soddisfazioni. Forse troppo buono coi giocatori? Mah… Ha chiesto attaccanti quando Tutino e Maritato si sono fatti male. Gli è stato risposto picche.
E’ stato il capro espiatorio per la società. Ed è questa la colpa che do alla dirigenza: non avevi più fiducia in lui già a giugno/luglio? Allora prendi subito una posizione che certi cambi in corsa li abbiamo visti noi tifosi in questi 10 anni e a poco sono serviti. Basta staffette di allenatori, 2/3 a stagione.
Non voglio criticare il nuovo allenatore perchè non lo conosco e non deve prendersi le colpe della società.
Queste sono parole scritte dagli occhi di una tifosa. Non conosco gli ambienti calcistici, nè le dinamiche, gli aspetti interni.
Non sono nemmeno abbonata. Ma il cuore biancorosso c’è e vive in me da più di 25 anni. Ascolto, leggo, vedo tutto quello che precede e il post delle partite. Ho sempre tifato, anche quando siamo scesi in lega Pro. Cosa che ho riconosciuto giusta per come era andata la stagione. E continuerò a tifare.
Ma mi dispiace immensamente per Giò Lopez e per Praticò che non meritavano un simile comportamento da parte della società.
Grazie per lo spazio concessomi.
Alessandra
Penso che l’unico problema vero di Lopez rispetto alla società sia di essere un tifoso vero dei colori biancorossi e quindi, visto il carattere, non disposto a mercanteggiare il suo lavoro né difronte alla società né ai calciatori.
A.M.
Cara Redazione,
Sono un tifoso di lunga data, fedele abbonato per anni e anni.
Ora seguo il Vicenza da Hong Kong, città nella quale risiedo da molto tempo.
Ogni giorno faccio colazione leggendo Biancorossi.net: la lontananza non ha certamente attenuato la mia passione.
La gestione Cassingena, l’ha semplicemente annientata.
Quella sciagurata mattina, quando ho appreso dell’esonero del Capitano, non volevo crederci.
Neppure da questa società, totalmente incapace e priva di qualsiasi scrupolo, mi sarei aspettato una mossa talmente demenziale.
Ancora oggi mi chiedo come siano riusciti a concepire l’idea di assumerlo: una mossa così brillante non può essere nata dalle stesse menti perverse che ora, con un atto di pura follia, lo hanno esonerato: il suicidio perfetto!
Non voglio nemmeno iniziare a giudicare Lopez dal punto di vista tecnico: gioco e risultati si ottengono con pazienza e tempo.
L’immenso valore aggiunto del Capitano è l’uomo, la sua passione e la sua storia.
Con una squadra allestita alla meno peggio, che non si è mai potuta allenare con continuità, straziata dagli infortuni, che cosa ci si può aspettare da un tecnico se non che infonda attaccamento alla maglia ed ardore agonistico?
E chi più di Lopez, che conosce quei valori a memoria, poteva essere la persona più adatta al ruolo, ora più che mai???
Dopo anni insignificanti in serie B, fatti di miseri piazzamenti, di retrocessioni e di fortunosi ripescaggi, il mio amore per questa maglia si stava lentamente e tristemente spegnendo.
Il Capitano lo aveva magicamente riacceso.
Oggi posso dire di aver sperato che perdessimo con il Carpi.
Non sento più mia questa squadra. Impensabile.
Questa squadra non è più dei Vicentini.
Questa squadra è della famiglia Cassingena, che assume chi vuole, che licenzia chi vuole, che non si interessa minimamente a ciò che pensano i tifosi, che non ha rispetto per chi ha dato l’anima per questa maglia.
Siamo al paradosso: i tifosi, grazie ai quali il Vicenza è stato premiato e ripescato, pugnalati alle spalle con l’esonero del proprio beniamino.
A chi non conosce il calcio e non sa cosa si prova viverlo, è difficile poter spiegare la pelle d’oca che ti accompagna ore prima dell’inizio di una finale, l’ansia, la tensione che ti attanaglia.
L’orgoglio che ti avvolge nel vedere il Capitano con lo sguardo minaccioso ed il dito puntato verso i compagni prima del fischio d’inizio.
La gioia immensa che sprigioni quando la tua squadra segna e ti porta a gridare ed abbracciare uno sconosciuto a fianco a te.
22 persone che corrono dietro ad un pallone… eppure…
Eppure… Non è così semplice.
Mi piacerebbe riavere quel millimetro quadro di maglia che sentivo mio.
Immaginare, se e quando questo sarà possibile, oggi è davvero arduo.
Andrea
Gent.ma e insuperabile redazione,
io la vedo in modo più pragmatico e malizioso.
Lopez ovviamente incolpevole è stato sradicato proprio per irritare la tifoseria. Tanto un debituccio oltre i 15 milioni, vale una enorme ripicca da parte dei Cassingena.
Il resto della truppa dirigenziale sono poveri meri esecutori a cui per forza tocca mentire (Cunico sbandierava che non si commettevano più errori del passato). Cristallini sparito dai microfoni per non palesare bugie.
Lopez, deve solo attendere. Gli arriverà la chiamata importante, basti vedere solo il match con il Pescara, quale gioco spettacolare aveva impostato.
Omero da Montecchio Maggiore