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Vicenza-Varese: le pagelle di Alberto Belloni

Da 4 Ottobre 2011 - 20:49Non Ci Sono Commenti2 min leggere

Augustyn 4: veniva dall’infortunio al naso, ma disputa una gara imbarazzante. Non è molto protetto da Botta ma dalla sua parte la fase di copertura è assolutamente inguardabile e inoltre liscia una serie continua di rinvii.

Gavazzi 4: forse non gradisce la posizione, forse è al meglio fisicamente, certo la sua prova è pessima. Non pervenuto sia in fase difensiva che in quella di spinta.

Paro 5,5: la sua luce non si accende mai e il Vicenza paga caro questo buio, tuttavia si fa apprezzare più volte in tamponamento, che non è proprio il suo mestiere.

Rigoni 5,5: finchè resta in campo ci mette tanti polmoni e poco cervello. Il risultato è che gira come una trottola, ma per lo più a vuoto e non dà il contributo di inserimenti che ci sarebbe aspettati.

Botta 5: dimostra subito di non gradire la collocazione e il compito tattico che il mister gli ha assegnato. Il risultato è una prova velleitaria, senza il consueto mordente e senza mai una giocata tra le linee.

Misuraca 6,5: il voto sarebbe ancora più alto senza un errore sciagurato che costa al Vicenza la palla del pareggio. Per il resto è l’unico che cerca di inventare qualcosa nella confusione collettiva.

Alemao 4,5: gli unici tiri verso la porta avversaria sono i suoi, ma la sua presenza in campo è leziosa e talvolta persino irritante. Così tornerà in Brasile senza lasciare rimpianti nel Bel Paese.

Abbruscato 5. va bene che di palloni ne arrivano pochi, ma il bomber è una specie di uomo invisibile. Ci vorrebbe il prestigiatore che toglie il coniglio dal cilindro, ma lo spettacolo non comincia nemmeno.

Soligo 5: entra e quasi nessuno se ne accorge. Dalla sua corsia notizie zero.

Paolucci 5: un gran tiro parato da Bressan e poco altro, per 45 minuti che non passeranno alla storia del calcio.

Bastrini 4,5: entra quando la squadra è già sotto, ma partecipa pure lui alla dormita colossale che regala il raddoppio del neo entrato Pucino.

Baldini 4: dispiace per il simpatico tecnico toscano, ma la squadra non ha né capo né coda, gioca senza trame definite, senza lucidità e soprattutto senza cuore.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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