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Protagonista di “Consapevolezze” format de La Casa di C, Vladimir Golemić è tornato a parlare dell’addio al Lane, della problematica di salute e anche di qualche rammarico:

Vladimir ti devi fermare! È stata la batosta più pesante della mia vita. L’aritmia, la non idoneità, l’addio al L.R. Vicenza, l’essersi sentito abbandonato. È stata dura. Ero in ritiro con la squadra e mi hanno fermato per un problema al cuore. Stare lontano dal calcio è stato terribile. Dopo il ricordo ho atteso l’esito per settimane, ma l’hanno saputo prima i giornali di me. Mi sarei aspettato di avere un maggior supporto psicologico da alcune persone che consideravo come la mia famiglia. Mi sono sentito abbandonato”.

Poi la dura verità anche con i figli:

Papà perché non giochi? Papà ora non può. Non è stato bello, è cambiato tutto, in un solo giorno, ero confuso. La cosa peggiore è stata vivere nell’incertezza. Mi sono sentito un estraneo. Eravamo tanto legati al L.R. Vicenza e ai suoi tifosi, il loro affetto è stato qualcosa di impagabile, ancora mi commuovo se ripenso al loro amore. Noi serbi diciamo “siamo gente del cielo”. Anche quando sembra impossibile, troviamo una soluzione, abbiamo vissuto la guerra, non ho mollato e sono rimasto in piedi. Fermarmi non è mai stata un’opzione. Mi ha aiutato molto anche l’incontro con Baggio, una persona fantastica. Il sogno? Tornare a Vicenza, tornare dai miei tifosi”.

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