Da Asunciòn a Guaranì, passando per Huracàn in Argentina e poi in Veneto dal Paraguay è un bel salto, specie se lo fai a diciannove anni. Lui centravanti molto alto ma dotato delle grandi leve, il Lane lo nota quando in ventinove presenze sigla diciassette reti. Il Vicenza che allora era appena sceso in serie B decide di puntare sul giovane paraguaiano per provare immediatamente a risalire. Non è dello stesso avviso Andrea Mandorlini che lo ritiene ancora troppo acerbo per il campionato, e così il giovane Julio Gonzalez decide di tornare in Sud America per accrescere la sua esperienza.
Nel mercato invernale, tra il 2004/05 Gonzàlez torna in biancorosso, e da riserva di bomber come Stefan Schwoch e Massimo Margiotta riesce comunque a ritagliarsi il suo spazio, trovando la rete per tre volte in ventitre presenze. Il 2004 comunque resterà un annata molto importante per lui, dato che riuscirà a giocare la Copa America con il suo Paraguay vincendo e segnando contro il Brasile di Julio Cesar, Maicon, Luis Fabiano e dell’Imperatore Adriano Leite Ribeiro. Senza dimenticare il secondo posto contro l’Argentina all’Olimpiade di Tevez, Saviola e Mascherano.
Il sogno di Gonzàlez però svanisce prima del Natale del 2005, quando accompagnando il compagno Gerardo Grighini all’aereporto di Venezia per trascorrere le festività in famiglia, all’altezza di Mestrino lungo l’autostrada A4, l’auto di Julio si scontra violentemente contro un camion prima, e ad un’autocisterna poi. Il dramma però si consuma quando si verrà a sapere che il braccio sinistro di Julio è rimasto incastrato tra il sedile di guida e lo sportello. Julio esce dall’auto, tutti i presenti coinvolti sono illesi, Grighini dolorante da qualche botta ma sembra potersela cavare, Gonzàlez esce dall’auto, perde conoscenza e viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Padova. Le ventiquattro ore che seguono sono drammatiche e il filo che separa la vita e la morte è sottilissimo, infatti Julio è sottoposto ad una trentina di trasfusioni sanguigne, ma a un certo punto si rende necessario l’intervento chirurgico. Il paraguyano passa 12 ore sotto i ferri, con tre equipe chirurgiche che gli riattaccano l’arto schiacciato e lo ricostruiscono, iniziando un lungo periodo di riabilitazione. Vicenza si stringe attorno al giocatore e tutti sperano in un epilogo con il lieto fine ma la sorte il 17 gennaio 2006 colpisce duramente per la seconda volta: un’arteria del braccio ricostruito si rompe e l’arto deve essere amputato. Il bollettino medico raggela tutti, ma non il diretto interessato, che nel momento più difficile della sua vita decide di combattere e lottare fino alla fine. A González viene amputato il braccio sinistro, ma l’attaccante non si abbatte. Lo aiutano la vicinanza delle persone a lui care e la forza della sua fede cristiana. Nell’estate del 2006 Julio è di fatto pronto a riprendersi la scena, ma gli viene nega l’idoneità all’attività agonistica.
Nel luglio 2007 decide di lasciare l’amata Vicenza per tornare a casa in Paraguay, dove le regole sono meno stringenti e finalmente riassapora il campo. Il 16 novembre del 2007 finalmente Julio riesce a tornare a giocare ed a dimostrare a tutti la sua forza fisica e d’animo. Nel 2008 dopo un infortunio alla clavicola decide di ritirarsi dal calcio giocato, appendendo di fatto gli scarpini al chiodo. Gonzàlez diventa allenatore oltre che responsabile del progetto Inter Campus in Paraguay. Julio ha poi allenato anche in serie B, ma ha un sogno, quello di allenare in Italia, di fare il corso a Coverciano per ottenere il patentino e come disse qualche anno fa in un intervista “partire dal settore giovanile e arrivare fino a dove Dio deciderà“. Ma soprattutto senza mai dimenticare il post incidente, e chi lotta contro la malattia o il dolore. Non è finita qui perchè Julio, come aveva annunciato qualche mese fa, è pronto per provare a realizzare il sogno di allenare in Italia; l’ex attaccante paraguayano infatti si è trasferito a Vicenza con la moglie ed i figli, per dare loro un futuro migliore e, come ci ha raccontato, in maniera definitiva:
“Sono super felice di essere nuovamente in mezzo a tanta gente che mi vuole bene e di essere tornato nella mia città. Questa volta sono tornato per restare, per vedere il mio Vicenza tornare non solo in serie B, ma addirittura in serie A. Francamente è quello il posto che merita. Forza Lane”.