Le dichiarazioni di mister Vecchi al termine della gara contro il Renate:
”Siamo andati subito in vantaggio, quindi è normale che gli altri possano prendere un po’ più il pallino in mano, però mi sembra che non abbiamo rischiato niente, abbiamo avuto più occasioni per fare il secondo goal prima di quando abbiamo segnato. Un’altra gara, un’altra partita di atteggiamento, di spirito di mentalità giusta e di lotta. Poi si sono viste le giocate importanti, dei giocatori tecnici che abbiamo, però la cosa più importante è che abbiamo dato seguito alle partite precedenti, dove si è visto veramente tutti in campo sacrificarsi, correre, andare sui contrasti, fare la partita sporca che richiedeva anche questo campo non bello.
I giovani? Credo di essere stato facile profeta quando più di un mese fa ho detto che secondo me i giovani che ci sono qui dovevano essere considerati non come giocatori in più, ma dei giocatori funzionali alla squadra. Ecco, lo stanno dimostrando, oggi forse avevamo più giovani noi che loro in campo, ne avevamo cinque, anche tanti che sono passati dal settore giovanile.
Per cui sono tutti segnali importanti e stanno dimostrando di essere all’altezza della situazione, questa è la cosa più importante.
Due giovani su tre in difesa poteva essere rischioso? No, no, hanno fatto benissimo, poi avevamo Talarico e Greco che sono altri due giovani sugli esterni, quindi si sono comportati veramente bene, è anche quello che abbiamo detto l’altro giorno, se davanti e in mezzo al campo, abbiamo intensità, aggressività, è chiaro che dietro arrivano palle sporche. Ma allo stesso tempo, se davanti hai aggressività butti palla più avanti e crei opportunità e occasioni, perché nel primo tempo con due palle rubate in mezzo al campo, siamo andati davanti al portiere, non abbiamo fatto goal, ma abbiamo creato le opportunità per fare il secondo goal.
Il goal? Il guardalinee ha alzato la bandierina, da quello che ho capito, pensando che la palla l’avesse buttata in porta Ferrari, che per lui era in fuorigioco e invece sembra che non sia né fuorigioco e che poi prenda il palo eventualmente, ma sembrava già dentro, cioè dalla panchina il palo la palla l’ha preso. Cuomo credo abbia segnato. L’impressione nostra è stata questa, poi vedremo l’immagine, ma sta di fatto che alla fine è stato un goal ininfluente, perché abbiamo creato tanto e abbiamo subito niente, pochissimo, poi nel calcio si sa come funziona, bisogna mettere il risultato al sicuro e quel goal ci ha dato la serenità negli ultimi cinque minuti.
Vicenza operaio? Va bene, infatti è quello che dovevamo ritrovare ed è quello che voglio vedere anche i nostri tifosi, no? Ed è giusto che sia così, è quello che chiede la categoria. Per cui, bravi i ragazzi a riuscire a fare quello che abbiamo detto ieri, ovvero mettere in campo quello che fanno vedere durante la settimana. La cosa che stonava ed è la cosa che non riuscivamo a capire noi appena arrivati, era come mai in settimana si vedeva una squadra di giocatori di un certo tipo e in partita non riuscissero a tirare fuori queste qualità. Adesso è così, dobbiamo ricordarci queste prestazioni per non lasciarle più, nel senso che è chiaro che ci saranno percorsi e partite difficili, ci saranno probabilmente delle cadute e o delle difficoltà, però l’atteggiamento e la mentalità devono essere questi.
Terzo posto? Stiamo facendo bene ed è giusto adesso guardare lì, quando me lo chiedevate 15 giorni fa o prima di queste tre partite era giusto dire che eravamo lontani, adesso queste tre partite ci hanno portato lì vicino. Sulla carta c’è anche l’Atalanta lì con noi, che è una squadra importante, per cui proveremo e faremo di tutto per arrivare al punto più alto della classifica, però non cambia niente rispetto a prima, l’avevamo detto anche all’inizio, dobbiamo cercare di giocare una partita alla volta per arrivare nelle posizioni più alte di classifica, lo dicevamo anche quando eravamo noni. Adesso siamo a dire guardiamo il terzo posto, merito del percorso che stiamo facendo, dobbiamo però continuare a pensare una partita alla volta, senza ragionare sul fare la corsa su qualcuno. Anche perché dobbiamo cercare sempre comunque di costruire qualcosa e di portare avanti il percorso e non cambia l’idea di lavorare con la funzione poi di fare i play-off da protagonisti.
Un merito che mi do? Di aver scelto uno staff così, che mi dà una grossissima mano, grande merito, poi dopo assieme di riuscire a tirar fuori le qualità della squadra. Stavo veramente male per loro perché non erano apprezzati come professionisti, in settimana vedevo una squadra di gente che lavorava, di ragazzi che ci tenevano, poi trasportarlo in partita non è sempre così scontato”.