Sono passati due giorni ma la delusione e l’amarezza non passano. Il pareggio del Novara al 97′ è stata una mazzata perché è maturato grazie alla poca attenzione, alla arrendevolezza di una squadra che invece avrebbe dovuto difendere il vantaggio appena ottenuto con le unghie e con i denti, con la massima attenzione e concentrazione. Invece niente, la testa era probabilmente già negli spogliatoi a festeggiare una vittoria che non è mai arrivata. E nessuno citi a scusante il fatto che il gol del Novara è irregolare; è vero che il fuorigioco è netto, ma una squadra forte, convinta dei suoi mezzi mai avrebbe concesso al Novara, ultimo in classifica, di avvicinarsi all’area di rigore. Invece nell’azione che porta al 2-2 la squadra ha commesso una serie di errori di piazzamento, di attenzione e di concentrazione da dilettanti allo sbaraglio. Alla fine il pareggio, per come è maturato, è peggio di una sconfitta e chiude le speranze, già poche dopo gli “scempi” di Fiorenzuola e Legnago, di agganciare il primo posto che vale la serie B. Perché la realtà è questa, sostenere altre cose vorrebbe dire negare quanto il campo ha impietosamente mostrato in questa prima parte di campionato. Del resto se perdi in casa contro il Renate, ed esci sconfitto senza appello contro Fiorenzuola e Legnago, non si può che certificare che il progetto iniziale è fallito e che più di qualcosa non ha funzionato. Un gruppo che preso singolarmente ha tutto per primeggiare, ma che non è mai diventato squadra, e ha sempre mostrato quel senso di presunta superiorità che poi il campo ha impietosamente smentito. Ma se in serie C non corri, non hai intensità, furore agonistico, non lotti su tutti i palloni, e non c’è quello spirito di abnegazione necessario per vincere la partite, non vai da nessuna parte. Il L.R. Vicenza oggi è una squadra senza un’anima, che era partita benino, ma che dopo la sconfitta subita a Vercelli è franata su se stessa senza avere la forza di reagire.
Le cause di questo disastro sportivo sono senza dubbio molteplici, e tutte le componenti devono guardarsi dentro per capire dove hanno sbagliato. Purtroppo già a dicembre non resta che la Coppa Italia e prepararsi al meglio per la lotteria dei play off che concedono l’ultima possibilità di andare in serie B. Chiaro che per avere delle speranze c’è la necessità di cambiare lo stato attuale delle cose, in alternativa anche quest’anno il ritorno in cadetteria resterà un miraggio. La tifoseria biancorossa assiste attonita all’ennesima stagione in cui i risultati sono nettamente inferiori alle aspettative, e purtroppo non è la prima volta che accade. Ad ogni inizio di stagione la tifoseria ci crede, riempie il “Menti”, sostiene la squadra e non fa mai mancare appoggio ed incitamento. Poi il campo evidenzia sempre qualche problema e lacuna tecnica di troppo; una volta è l’allenatore, una il mercato sbagliato e sopravvalutato, lo scorso anno la difesa non rinforzata a gennaio come chiedevano a gran voce anche i pali del “Menti”; altre volte l’arbitro e la sfiga, e chi più ne ha più ne metta, ma la dura realtà è che (molto probabilmente) anche quest’anno si vincerà l’anno prossimo.