Doveva essere il giorno di Daniele Faggiano ed invece, almeno fino a tarda serata, un accordo tra le parti non era stato raggiunto. Non ci è dato sapere quali siano i punti ancora non convergenti, si sta trattando come accade sempre quando c’è da mettere nero su bianco un accordo ed entrambe le parti cercano di strappare le modalità più vantaggiose. Il problema non è questo, è che ormai il tempo stringe, si sta andando verso la fine di giugno e nell’organico del L.R. Vicenza del prossimo campionato mancano ancora due pedine fondamentali come il direttore sportivo e l’allenatore.
Una latitanza grave soprattutto se si considera che la separazione dal duo composto da Balzaretti e Vallone era ampiamente prevista, e di conseguenza non si può certo affermare che in via Largo Paolo Rossi siano stati colti di sorpresa. Il tempo per valutare, ponderare i pro e i contro di una scelta importante come quella del direttore sportivo e dell’allenatore ormai è scaduto e il non aver ancora scelto non è sicuramente il miglior modo per iniziare una stagione che, diciamolo chiaramente, non può che avere l’unico obiettivo della risalita in serie B. L’incertezza, quella sensazione di fragilità e titubanza nelle decisioni non è certo un bel segnale e non trasmette all’ambiente quelle certezze, quelle sicurezze di cui c’è assolutamente bisogno per iniziare una stagione in cui l’ambiente sia unito e compatto come deve essere nel calcio quando si devono centrare obiettivi importanti. Senza usare tanti giri di parole il continuo valzer di nomi ed obiettivi sembra più figlio di improvvisazione che di programmazione, e questo non può che preoccupare visto che tra una ventina di giorni la stagione agonistica inizierà e c’è un mercato da affrontare con le idee chiare.
Ecco quindi che, per esempio, la scelta dell’allenatore senza aver prima deciso il direttore sportivo è una decisione che lascia più di qualche dubbio perchè la logica (e non solo quella) vuole che il tecnico venga scelto soprattutto sulle indicazioni di chi, come il ds, la squadra la va a costruire proprio seguendo le indicazioni dei giocatori che hai già in organico, e del “credo” tattico dell’allenatore. Nel caso specifico se si sceglierà Domenico Toscano, convinto sostenitore del 3-5-2, come verranno collocati esterni offensivi molto forti per la categoria come Begic, Della Morte e Dalmonte? Volete dirci che, pronti via, torneremo a discutere di come si possa sacrificare un Dalmonte oppure un Begic a tutta fascia, ruolo che non è il loro come il campo ha più volte dimostrato. Qualcuno ci dirà che l’allenatore deve adattarsi e mettere in campo la squadra secondo le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione, ma se hai intenzione di cambiare poco a livello di organico rispetto alla scorsa stagione, la logica porterebbe a pensare che vai a scegliere un tecnico che applichi un modulo che sappia sfruttare le grandi potenzialità offensive che il gruppo ha dimostrato di avere, andando finalmente a rinforzare il reparto debole, quello difensivo, con almeno due giocatori di forte personalità e di spessore tecnico per la categoria.
Non abbiamo compreso (almeno noi) se le scelte siano in carico all’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, per dirla chiara se abbia “carta bianca”, ma in ogni caso è tempo di decidere perchè solo poche ore fa l’entourage di Toscano confermava i contatti con il club biancorosso, ma allo stesso tempo anche persone molto vicine ad Attilio Tesser affermavano che con il L.R. Vicenza la trattativa è ancora aperta. Del tourbillon di nomi e candidati alla carica di direttore sportivo fino all’approccio fallito sul nascere con Giorgio Zamuner abbiamo preso atto tutti, e non possono essere state solo “invenzioni” giornalistiche. Dicevamo che è il tempo delle scelte perchè questa incertezza, che a volte pare confusione, non è il miglior modo per iniziare la nuova annata, una stagione in cui per vincere e tornare in serie B, perchè quello deve essere l’obiettivo, si dovranno quasi azzerare gli errori e partire con il piede giusto sarà basilare, fondamentale.
