La conferenza stampa di mister Thomassen alla vigilia di L.R. Vicenza – Trento:
E’ una situazione delicata: non si riesce a costruire dei mattoni per via del poco tempo. Con che spirito affronterete la prossima partita?
“Parlare di mattoni forse non è neanche il caso visto il poco tempo a disposizione; dobbiamo ragionare di partita in partita e cercare di portare dentro la partita quello che ci serve in questo momento: non ci siamo riusciti con l’Arzignano, non lo nascondo, e siamo qui per riprovarci domani”.
La settimana com’è andata?
“Bene, è una squadra che lavora e che può alzare ancora il livello di agonismo e di intensità in allenamento. C’è differenza tra allenarsi bene e allenarsi riproducendo l’atteggiamento della partita. In allenamento voglio che riusciamo ad avvicinarci il più possibile a quel che è la partita.”
Domenica c’è stata l’impressione che fosse una squadra spenta, che abbia bisogno di una scossa, di una botta di reazione
“Sono d’accordo, serve una scintilla. A volte nella difficoltà, non solo nel calcio, può sembrare molto più lontana la luce o la risoluzione alla difficoltà che stiamo affrontando, quando invece, a mio avviso, non è poi così lontana. Dobbiamo riuscire a far scoccare questa scintilla che nel calcio non te la regala nessuno: dobbiamo guadagnarcela sul campo. Dobbiamo trasformare in ogni partita tutti gli eventi positivi in una piccola scintilla, che siano gol fatti o duelli vinti.”
Questa squadra dà l’impressione di non avere un gruppo coeso e compatto che forse in allenamento si allena bene, ma poi non riesce a portare in campo l’allenamento fatto perché c’è qualcosa, qualche meccanismo, che non funziona
“Non ho parlato di portare in campo quello che vedo in settimana: ho parlato di un mio livello di allenamento che vorrei raggiungere. Giustamente chi guarda da fuori, i tifosi, osservano solo quello che succede la domenica e capisco che l’impressione possa essere questa, magari che la squadra non ragiona con la stessa testa. Ci sono passato, purtroppo, anche io tante volte da giocatore: fa parte di questi momenti dove è il momento a portare l’individuo a scegliere soluzioni individuali, ma non è una scelta attiva del giocatore, quanto più una situazione che si crea.”
Come siamo a livello di disponibilità a parte Jimenez, Cataldi e Ierardi?
“Si è aggiunto Sandon che non è disponibile per domani: ha avuto un risentimento in zona del pube, si è allenato soltanto martedì, poi ha dovuto fermarsi e avrà una visita lunedì per capire anche i tempi. Scarsella invece è di nuovo tra i convocati.”
Piove sul bagnato in difesa.
“Personalmente non sono abituato a cercarmi alibi: sono abituato a ragionare su chi c’è e chi non c’è. Sono consapevole sulla situazione, però chi c’è, farà. Scarsella è tornato tra i convocati, mi fa molto piacere: ha un apporto anche molto importante in termini di personalità ed esperienza. Si è integrato in gruppo completamente martedì, ha fatto tutti gli allenamenti questa settimana, ma ovvio che dopo 55 giorni fuori la condizione sarà quella che sarà, però intanto è una notizia positiva per tutta la squadra che sia tra i convocati.”
Tutti noi che descriviamo il percorso del L.R. Vicenza siamo stupefatti del fatto che questa squadra ha tutti gli elementi per primeggiare, eppure sono 15 anni che andiamo avanti tra alti e bassi. Tu, nonostante sia appena arrivato in panchina, puoi esserti fatto un’idea del perché nonostante tutti questi elementi positivi, non si riesca a sfondare?
“Voglio e devo essere onesto: assolutamente no. Non ho il tempo materiale di analizzare passato e contorni. Da quando ho cominciato questa avventura, non dico che la mia vita sia “lavorare, dormire e mangiare”, ma ci siamo vicini e devo andare per priorità, perciò mi sto concentrando su quello di cui ha bisogno questa squadra.”
Da anni vivi nella famiglia L.R. Vicenza: hai allenato altre squadre, quindi non sei completamente a digiuno del pianeta L.R. Vicenza, per questo ti ho chiesto se ti fossi fatto un’idea.
“Come ho risposto prima non ho dedicato a ciò un secondo di pensiero perché non è tra le priorità di questo momento. Se poi vogliamo dire due parole su quella che è la piazza e la società, la conosco molto bene perché sono qui da cinque anni, da quando è arrivata la nuova proprietà: sono molto consapevole del contesto in cui mi trovo, però in questo momento il pensiero è totalmente rivolto verso il campo.”
Riguardo al campo e alla partita di domani: durante la settimana provi un modulo, poi però domenica opti per un altro, perché?
“Ritengo che la squadra sia in grado di poter comunque adottare entrambi i moduli perché ci sono le caratteristiche dei singoli. Il cambio può sembrare sulla carta un cambio radicale di modulo, ma in realtà non lo è: è un mediano che viene portato in tre quarti. Non cambia tantissimo le dinamiche in fase di possesso o non possesso, quindi mi sento assolutamente tranquillo con i ragazzi a lavorare su entrambe le soluzioni.”
Domani con che modulo partirai?
“Preferisco tenermelo per me: sono in dubbio tra i due moduli.”
Delle considerazioni sul Trento, invece?
“Il Trento è una squadra che ha cambiato diversi giocatori a gennaio e da come la leggo io da fuori probabilmente i giocatori sono anche adatti all’allenatore che hanno: è una squadra molto aggressiva che ha un’identità molto chiara. Sarà da vedere domani come intende venire qui, con quale approccio intende affrontare la gara: resto convinto che le forze devono essere rivolte all’avversario, come sempre con grande rispetto ma prevalentemente le risposte sono dentro di noi.”
Qual è la raccomandazione primaria che farai ai ragazzi per la partita di domani?
“Il mio è un percorso continuo di analizzare allenamenti e gare per far esprimere al meglio la squadra.”
Hai parlato della difesa, hai già chiaro in testa come schierarla?
“Abbastanza, qualche dubbio me lo tengo sempre fino all’ultimo, però non arrivo a sabato pomeriggio non avendo le idee chiare, ci mancherebbe.”
I tifosi hanno detto: “Chissà se i giocatori si sono vergognati tanto quanto ci siamo vergognati noi”. è una frase forte che implica l’aspetto intimo di una persona. Tu come l’hai visto?
“Che i giocatori abbiano subito la sconfitta con l’Arzignano è certo, ma dare percentuali non sta a me. Ogni sconfitta ci deve bruciare, ci deve far male, perché diventa benzina per la domenica dopo.”