Al termine della partita pareggiata del Vicenza contro il Piacenza, il tecnico biancorosso Francesco Modesto ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa.
“La sensazione è di rammarico. Tranne i primi quindici minuti, in cui eravamo frenati, i ragazzi hanno preso coraggio e hanno giocato a calcio. Sull’espulsione ci siamo complicati la vita da soli. Era una partita normale, che potevi portare a casa essendo in vantaggio, però succede. Fa scuola per tutti. Non c’è bisogno di fare la guerra all’arbitro, tutti noi dobbiamo essere più intelligenti nel gestire questi episodi: deve parlare il capitano e basta. Ad ogni modo, in dieci per sessanta minuti abbiamo avuto delle situazioni per poter fare male al Piacenza, la squadra ha difeso bene ed è stata molto compatta, a partire dai nostri attaccanti. Devo dire grazie ai ragazzi: sembravamo noi in superiorità numerica. Il gol subito? Gli episodi purtroppo condannano, però ogni volta che si fa un errore si migliora. Questa squadra ha cuore, ringrazio anche il pubblico per il sostegno incessante fino alla fine della gara. La sostituzione di Stoppa? Volevo tenere le due punte davanti, se avessi tolto la seconda punta avremmo fatto fatica a tenere su palla con il solo Ferrari. La reazione di Stoppa dopo la sostituzione ci sta, ci teneva a giocare, ma io devo pensare solo per il bene del Vicenza. Le assenze di Ierardi e Ferrari? Ho una rosa buona, e chi entrerà sicuramente darà il massimo per fare risultato contro una squadra che ad oggi ci sta sopra in classifica. Cappelletti? È un giocatore importante, poi io parlo di squadra, e la squadra ha fatto una grande partita da quando è rimasta in dieci. Ai ragazzi ho fatto i complimenti, perché non è semplice giocare dieci contro undici contro una squadra che si chiude e prova a ripartire in contropiede. Ho cercato di andare in pressione sui laterali e isolare Cosenza, puntandolo con l’uno contro uno. Ronaldo e Cavion? Sono rientrati due giorni fa, hanno fatto mezzo allenamento con noi, ho cercato di dosare le forze. Essendo noi in dieci dovevamo pensare a coprire al meglio il campo.”