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Di seguito la conferenza stampa di mister Baldini alla vigilia di L.R. Vicenza – Mantova

Le cose non stanno andando come si pensava, la classifica è sempre quella che dà l’ultima parola e c’è l’impressione che non si riesca a trovare il filo per sistemare le cose.

“Da quando abbiamo cambiato un po’ di cose continuo a vedere la squadra crescere, qualcuno mi darà per matto. Io non posso focalizzarmi solo sul risultato. Il secondo tempo della scorsa partita è stato, da quando alleno questa squadra, il migliore mai disputato. Abbiamo creato tantissimo, abbiamo recuperato in modo veloce i palloni, in un campo vergognoso abbiamo giocato a pallone, cosa che non avevamo fatto a Padova, abbiamo messo in difficoltà in tutti i modi il Renate. Io devo valutare queste cose qui anche se i risultati, soprattutto in trasferta, danno una sentenza che è quella che le cose non stanno andando bene. Io vedo una situazione di crescita, seppur lenta.”

Portiamo la scritta “Diesel”. La squadra fuori casa sembra proprio un diesel. I primi trenta minuti li “regaliamo” all’avversario e poi improvvisamente si comincia a giocare, a creare occasioni.

“Bisogna capire che la serie C prevede che in tutte le partite, in tutte le squadre, ci sia un momento in cui si soffre. Noi abbiamo sofferto 15/20 minuti perché per il resto del primo tempo abbiamo creato diverse occasioni facendo anche goal. La sensazione è che la nostra squadra nel secondo tempo cambi marcia; ma se nel momento in cui siamo in attesa non riusciamo a prendere goal, poi le partite le vinciamo. Questa è la serie C, non ci sono avversari che nei primi minuti e contro il Vicenza non ci mettano il massimo; e se noi in quei minuti siamo in attesa non è un disastro perché aspettiamo per tirare fuori dopo tutte le nostre qualità. Bisogna migliorare il fatto di non prendere goal in quei minuti perché siamo passati in svantaggio tante volte e c’è un motivo. Il goal che abbiamo preso la scorsa partita era di non concentrazione: sei dei miei davano le spalle alla palla e questa è disattenzione che butta via il lavoro che si fa in maniera incredibile quotidianamente.”

Non pare che sia solo frutto di disattenzione. C’è qualcosa da riconsiderare sulla difesa, soprattutto quando giochiamo fuori.

“Avendo Cappelletti fuori c’è poco da fare. Valietti è estremamente offensivo. Una fascia difensiva con Dalmonte e Ierardi mi sembra tosta, metterla più tosta di così in campo, per gli uomini che abbiamo, non è semplice.”

Come sta Cappelletti?

“Non si è ancora allenato, oggi facciamo la rifinitura. Ha provato a fare una cura in questi giorni per alleviare il dolore. Oggi me lo danno disponibile per provare ma sono comunque quattro giorni che non si allena.”

Il lato positivo di questo inizio campionato è che sembra che tutte le squadre accreditate di questo girone stiano facendo la partita, ma la cosa potrebbe non durare ancora a lungo.

“A me non interessa niente. Il Renate in questo momento è primo in classifica ma la prestazione che abbiamo fatto noi è di un livello diverso di squadra. In questo momento ho la sensazione che siamo sempre lì pronti a dover fare il salto ma per disattenzione, concentrazione e piccole cose non avviene. Il campionato di serie C nel girone A sarà complicato fino a gennaio/febbraio per tutte le squadre forti. ”

Che spiegazione ti dai riguardo al fatto che ci sono alcuni giocatori di questa rosa come Cavion, Scarsella, Rolfini che erano attesi per fare la differenza sembrano ancora degli oggetti misteriosi?

“Cavion sono convinto che pur di non fare quell’errore avrebbe fatto chissà cosa. E’ un ragazzo che arriva a Vicenza, a casa sua, dopo esserci già stato, scendendo dalla Salernitana, avendo giocato tante partite in serie B si è caricato sulle spalle uno zaino troppo pesante. Non è un Cavion con la puzza sotto il naso, ma il contrario. Sta soffrendo per questa situazione. Poi ci sono da fare altre considerazioni: Cavion non ha fatto 15 giorni di ritiro, come è rientrato si è fermato altri 15 giorni per la caviglia che ancora gli dà un po’ di fastidio. Stiamo cercando di metterlo nelle condizioni. Rolfini non deve pensare a “io devo fare goal” ma alla squadra, come lo devono fare tutti. Quello che conta è il Vicenza, la squadra. Le cose “private”, singole, vengono dopo. ”

L’allenatore poi paga. Hai l’impressione che ci sia una scadenza ormai prossima oltre la quale non si va?

“L’esonero non è un pensiero dell’allenatore mai dei direttori, dirigenti. Il mio pensiero da allenatore è come vincere domani sera. Ho già detto mille volte che è naturale che se non vengono i risultati quello che ne paga è l’allenatore perché è sempre più facile. Io ho la netta sensazione che i ragazzi stiamo remando bene, devono limare qualche situazione in cui si pensa un po’ troppo all’io.”

Il Mantova col Pordenone ha giocato con tre punte davanti ed è difficile pensare che al Menti ripropongano un atteggiamento tattico di questo genere. Che partita ti aspetti?

“Io la rivedo così. Hanno sempre giocato in questo modo. Mi aspetto una partita di ripartenza quindi noi dobbiamo essere molto bravi nelle marcature preventive.”

A inizio stagione la società si era esposta sui risultati che avrebbe dovuto fare il Vicenza. In questo momento difficile, soprattutto in trasferta, c’è stato un richiamo da parte della società ai giocatori?

“Io parlo quotidianamente con Balzaretti e Vallone. C’è grande attenzione sotto questo punto di vista. Quello che aveva detto il patron quest’estate, cioè che a dicembre dovevamo avere 20 punti di vantaggio, era una battuta. Tutti quanti noi pensavamo che sarebbe stato tutto più semplice, invece abbiamo preso delle legnate nei denti che si prendono in serie C. Gli errori li facciamo tutti, chi fa commette anche errori. Non è giusto colpevolizzare Cavion perché sennò bisognerebbe colpevolizzarne altri. Tutti quanti bisogna accelerare sul commettere meno errori. Le partite si vincono e si perdono perché si fanno degli errori e noi dobbiamo concentrarci sul fare meno errori. Quando si sarà squadra di errori se ne faranno di meno. ”

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