Le dichiarazioni di mister Baldini alla vigilia di Novara – L.R Vicenza:
Come sta la squadra dopo questa sosta?
“A me non piace mai saltare giornate di campionato, anche perché poi ci si ritrova a fare otto partite in ventotto giorni nel mese di ottobre. A noi comunque questi quindici giorni sono serviti molto per lavorare su tante cose. Ho visto la squadra motivata, il lavoro svolto è stato fatto su tutti i fronti: fisico, tecnico, tattico, mentale. Più il tempo passa e più la squadra si assembla. Per quanto riguarda la squadra purtroppo abbiamo riperso Cappelletti due giorni fa per la solita fascite plantare, che non figurerà nella lista dei convocati, come Grandi perché sono impossibilitato a convocarlo per un problema di liste. Ho un grande rispetto verso Matteo, ci siamo parlati anche stamattina, è un professionista esemplare che serve al gruppo e mi è dispiaciuto non convocarlo, però non posso fare altrimenti. Desplanches, Confente e Grandi non potranno mai essere convocati tutti e tre assieme”.
Domani a Novara sarà il giorno di Ronaldo?
“Assolutamente si, sarà della partita e giocherà titolare. Sono molto contento ma continuo a pensare che non sia un singolo giocatore a cambiare le carte in tavola. Noi dobbiamo crescere come collettivo”.
Sia Ronaldo sia Cavion sono giocatori che si caricano sulle spalle il peso all’avvio dell’azione. Che indicazioni tecniche e tattiche hai dato a ciascuno affinché non si pestino i piedi?
“Li ho messi in posizioni del campo dove non si possono pestare i piedi l’uno con l’altro. Detto questo a me gli interscambi di ruoli piacciono, quindi se mi trovo Cavion davanti alla difesa e Ronaldo mezz’ala non mi ammazzo, anzi sono contento”.
Domani cosa vorrà vedere di diverso rispetto alle altre partite?
“Sicuramente l’approccio alla partita, è fondamentale ed è mancato nelle due partite in trasferta. Abbiamo lavorato anche su questo, dobbiamo accendere la spina fin da subito. Seconda cosa voglio che la squadra abbia coraggio nell’interpretazione della partita. Padova mi è rimasta sul gozzo come prestazione, sono convinto che se avessimo giocato come sappiamo fare le cose sarebbero andate diversamente. Ci sarà una partita di ritorno che dovremo preparare in modo giusto”.
Quali sono i concetti principali che hai trasmesso alla squadra?
“Il coraggio fa parte dell’affrontare la partita in un certo modo. Si parla del coraggio di andare in avanti, di andare a pressare gli avversari, di lavorare in un certo modo con la linea. Le difficoltà di questo periodo sono figlie di concetti non oleati alla perfezione, come il meccanismo tra la difesa e il centrocampo che deve funzionare meglio. Sono tutte cose su cui abbiamo lavorato questi 15 giorni e che voglio vedere domani in campo”.
Il Novara fa un pressing piuttosto alto ed esasperato, siamo preparati a questa eventualità?
“Si, io non giocando la scorsa settimana ho preso la macchina e sono andato a vederli giocare a Vercelli. Ho visto una buona squadra, allenata bene, conosco l’allenatore. Sicuramente noi abbiamo lavorato sulla forza del Novara, ma non penso che il Novara sia tranquillo di affrontarci”.
Quanto conta l’umiltà per fare bene in trasferta?
“Ci siamo molto concentrati sulle ripartenza e i contropiede che abbiamo preso in queste partite. E’ vero che ne prendiamo, ma in tanti in poco tempo rientriamo sotto la linea della palla facendo corse di 50/60 metri. Questo è spirito di sacrificio, per me questa è umiltà. Non partiamo da una base di giocatori presuntuosi con la puzza sotto il naso, ma da una squadra che ha umiltà, che deve ben oleare i concetti e che se prende una ripartenza rientra in otto sotto la linea della palla in tre secondi”.
In questo momento state ragionando anche sul fatto che poi vi aspettano tre partite per tre settimane di fila?
“Sì, l’ho detto prima e sono contento. Ho una rosa importante, loro hanno fiducia, io sono sereno perché possono giocare tutti”.
Hai letto cos’ha detto il presidente Ghirelli a proposito del calcio non giocato?
“Io sono stato il primo a dire che la colpa è anche nostra; ci sono proteste in campo, dalla panchina. Deve però finire il fatto che spariscono i palloni 25 minuti prima della fine della partita, che un portiere ci mette un minuto e mezzo per rinviare, che per una punizione ci vogliono tre minuti. Se, come è successo a noi, un portiere sta a terra quattro minuti cronometrati non è poi possibile recuperare tre minuti. Sono queste le cose da controllare. Io non sto dando colpa agli arbitri, ma il sistema deve migliorare”.
Ti aspettavi il Novara in quella posizione di classifica? Loro nelle varie partite occupano il campo in maniera diversa.
“Si, infatti è imprevedibile. Abbiamo lavorato appositamente su varie cose. Loro hanno giocatori forti, sono un buon collettivo”.