Confente 5.5 – L’insufficienza è causata dal fatto che nel tiro che porta il Padova sul 2-1 poteva fare meglio. Non che fosse un pallone facile, la sfera gli rimbalza (male) davanti, ma lui c’era e l’impressione è che potesse deviarla in angolo. Fino a quel momento era stato quasi perfetto, con una super parata su Piovanello sull’1 a 1
Padella 5 – Ancora troppo nervoso (perchè?), ancora ammonito, e ancora una prestazione tutta in salita. Vero è che la difesa è di fatto priva di protezione dal centrocampo, ma un difensore della sua esperienza avrebbe dovuto arginare meglio gli attaccanti avversari (dall’87’ Busatto s.v. – Quasi la carta della disperazione; pochi minuti in cui non ha potuto incidere)
Pasini 5 – Patisce la rapidità degli attaccanti del Padova e non riesce a trovare le giuste contromisure. Non eccelle nemmeno nell’impostazione da dietro, ma con il campo da “patate” dell’Euganeo non era impresa facile
Ierardi 5.5 – Causa il rigore che sblocca la partita ma onestamente anche le immagini lasciano molti dubbi. Per il resto, come contro la Pro Sesto, è il difensore che cerca di limitare i pericoli davanti a Confente. Ha sulla testa la palla del 2-1 ma la manda alta
Dalmonte 5 – Prestazione anonima, senza guizzi e senza riuscire ad incidere nel match. In avanti combina poco, e dalla sua parte il Padova sfonda con facilità disarmante senza che Baldini (perchè?) metta una pezza. Meriterebbe meno del 5 in pagella, ma le colpe non sono solo sue
Zonta 5 – Il campo pesante (eufemismo), e il clima di battaglia di solito sono le situazioni che gli permettono di rendere al meglio. A Padova invece la sua prestazione è insufficiente anche a livello di quantità e di determinazione.
Jimenez 5 – La tecnica di questo ragazzo non si discute, ma deve capire che in mezzo al campo e davanti alla difesa certi palloni non si possono perdere e che serve anche fare “muro”. Il campo non lo favorisce di certo, ma quando perdi così (vale per tutta la squadra) le scuse stanno a zero (dal 45′ Cataldi 5 – Baldini lo inserisce per aumentare la protezione centrale ma è proprio lui a perdere colpevolmente a metà campo il pallone che innesca il contropiede, finalizzato da Russini, che decide la gara)
Scarsella 4.5 – Non trova mai la posizione tanto che il suo primo tempo può essere intitolato con un “chi l’ha visto?” (dal 45′ Stoppa 6 – Realizza un grandissimo gol che illude tutti. Poi si vede poco ma anche perchè non gli arrivano più palloni giocabili)
Greco 6.5 – Ecco uno da prendere da esempio. Non molla mai, lotta su tutti i palloni, e di forza e con determinazione fa arrivare a Stoppa il pallone del momentaneo 1-1. Esce per crampi (da 72′ Begic 5 – Fare il quinto non è il suo mestiere e a Padova si vede chiaramente. Dovrebbe spingere e attaccare, invece non la prende mai e si affanna all’indietro con scarsi risultati)
Rolfini 5 – Una punizione calciata con il corpo all’indietro che finisce altissima, e una occasione sprecata su assist di Ferrari. Poi il nulla, consegnandosi ad una inevitabile sostituzione (dal 45′ Giacomelli 5 – La voglia di spaccare in due la partita si vede chiaramente, ma l’efficacia latita)
Ferrari 6 – Si guadagna la “pagnotta” con una prestazione da battaglia in cui fa da punto di riferimento in avanti, combatte su tutti i palloni e, pur servito poco e male, si rende pericoloso come al 37′ quando dai trenta metri fa partire un “siluro” che Donnarumma toglie dall’incrocio dei pali
Baldini 5 – L’ha vinta Caneo, oppure l’ha persa Baldini? Era questa la domanda che circolava tra gli addetti ai lavori a fine gara, e da qualunque parte la si guardi la risposta è facile, facile. Il tecnico biancorosso cerca di rimediare a qualche scelta iniziale che il campo boccia dopo i primi 45 minuti, ma è indifendibile quando non vede che il Padova sfonda a destra della difesa biancorossa e non cerca di mettere una pezza. A fine gara parla di errori di presunzione, ma forse, meglio senza forse, si dovrebbe chiedere se questo atteggiamento parta proprio dalla panchina. L’idea di proporre un calcio offensivo, propositivo, ci piace, ma non deve prescindere dal trovare i giusti equilibri tattici, da una difesa che manca di un difendente rapido, veloce, e dall’avversario che si ha di fronte. Nessuno pretendeva che la sua squadra dovesse vincere 38 partite su 38, ma non si può negare che l’organico a sua disposizione è il più completo del girone; di sicuro in serie C per far prevalere il miglior tasso tecnico, devi prima di tutto correre e combattere a livello agonistico almeno alla pari con il tuo avversario, altrimenti quasi sempre perdi. E, altra cosa, nel calcio quando ti imbatti in una serata storta e capisci che non riesci a vincere, devi fare il massimo per non perdere: è una regola non scritta, ma che porta lontano. Nessun dramma, siamo alla seconda giornata, ma sconfitte così siano almeno di insegnamento per il futuro.