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Il mercato dopo una retrocessione è sempre complicato perchè, oltre alla delusione per un risultato sportivo fallimentare, c’è la necessità di raccogliere i cocci e, inevitabilmente, di ripartire. La dirigenza biancorossa l’ha fatto stravolgendo l’organico e, soprattutto, andando a modificare notevolmente la strategia messa in atto le scorse stagioni, un disegno che si è rivelato disastroso considerato che al quinto anno di gestione della nuova proprietà capeggiata dalla famiglia Rosso il L.R. Vicenza si ritrova da dove è partito, cioè in Lega Pro.

La strada seguita in questi primi quattro anni era evidentemente sbagliata e questo non lo diciamo noi, ma l’ha sentenziato il campo con i suoi verdetti inappellabili. Squadre costruite puntando all’annata, con tanti giocatori in prestito oppure con il contratto in scadenza, età media tra le più vecchie, se non la più vecchia, del campionato, e pochi giovani di proprietà (tranne quelli ereditati come per esempio Alessio, Busatto e Mancini) su cui poter costruire un vero progetto. Con il mercato appena concluso le linee guida sono finalmente, decisamente cambiate: l’età media è stata drasticamente abbassata, si comincia a credere e a puntare nei giovani, alcuni di proprietà, che hanno contratti lunghi e di conseguenza si intravede la bozza di un progetto che possa portare a breve alla costruzione di una spina dorsale su cui si possa fondare il L.R. Vicenza anche dei prossimi anni, puntando, come meritano i tifosi biancorossi, a calcare palcoscenici più consoni alla storia e alla gloriosa tradizione dei colori biancorossi.

E quanto sia importante costruire un’ossatura, una struttura portante di squadra ce lo conferma il Vicenza del presidentissimo Pieraldo Dalle Carbonare che ha portato i biancorossi dalla terza serie in serie A con i vari Lopez, D’Ignazio, Di Carlo, Viviani, Gasparini, Briaschi che, arrivati a Vicenza in serie C, nella massima hanno giocato e, tranne Briaschi e Gasparini ceduti nel mercato di novembre, pochi mesi dopo l’esordio, rispettivamente al Perugia e alla Fidelis Andria, lo hanno fatto per diversi campionati da grandi protagonisti.

Il cambio di rotta nelle strategie societarie fa quindi ben sperare, la rosa messa a disposizione di mister Baldini è completa, di buon livello tecnico per la categoria e, a parte il “pastrocchio” dei quattro portieri in rosa e la mancanza “cronica” di un difensore rapido e veloce, l’organico ha poche lacune e ha tutto per centrare l’obiettivo della pronta risalita in serie B. Questa è la nostra opinione che vale quel che vale, perchè il verdetto inappellabile lo darà come sempre il campo; sabato si comincia e i biancorossi dovranno dimostrare di meritarsi i favori dei pronostici anche a fronte, diciamocelo chiaro, di una concorrenza che non sembra proprio di quelle irresistibili. Precisato questo è corretto anche sottolineare come vincere non sia mai semplice per cui la squadra dovrà essere conscia dei propri mezzi, ma dovrà sempre scendere in campo con grande determinazione, personalità, e rispetto per l’avversario, qualunque esso sia anche se si chiamerà Pro Sesto, Pergolettese o Sangiuliano City. Si parte, ora servono gol e vittorie, il tifoso biancorosso vuole tornare subito in serie B.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net