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Di seguito la conferenza stampa di presentazione di Michele Cavion:

Bentornato a Vicenza, ci racconti un po’ com’è andata la trattativa visto che è stata lunga?

“All’inizio c’era la possibilità che rimanessi come alternativa a Salerno dato che ho fatto un ottimo ritiro. Poi quando questa opportunità è venuta meno, ho fatto le mie valutazioni e ho deciso di tornare a casa”.

Cos’è per te Vicenza?

“Tutto sportivamente parlando. Sono nato con questi colori, ho fatto tutta la trafila nelle giovanili e adesso torno ufficialmente di proprietà del Lane”.

Il mister ha espresso la sua soddisfazione perché sei tornato e ha detto che è un bel segnale perché la categoria calcisticamente non ti compete. Un bell’attestato di stima.

“Lo ringrazio per le belle parole, anch’io ho molta stima di lui altrimenti se non mi fossi trovato bene in questi mesi non sarei tornato. Guardando la categoria è un passo indietro, dopo aver fatto gli ultimi sei anni in B. C’è la volontà di tutti di riportare il L.R. Vicenza innanzi in serie B, e poi il sogno è raggiungere la serie A con questa maglia”.

I tifosi ti hanno scritto in tanti sui social.

“Si li ringrazio molto, anche questo mi ha spinto a tornare perché ho visto tanto affetto. Non era una cosa semplice perché bisognava mettere d’accordo le due società, gli agenti, perché avevo ancora tre anni di contratto con la Salernitana. Alla fine fortunatamente è andata bene, devo ringraziare il patron e il presidente che hanno fatto uno sforzo economico importante, i direttori con i quali siamo sempre stati in contatto e il mister con il suo staff con cui ho già lavorato benissimo”.

Sabato si parte: ti senti già pronto?

“Si, si, mi sono sempre allenato con la squadra e fisicamente sono pronto”.

Sabato eri in tribuna a seguire l’amichevole. Che impressione hai avuto vedendo la squadra?

“È ancora calcio d’agosto ma il match di sabato è solo un anticipo di quello che ci troveremo in campionato; tante squadre al “Menti” verranno a perdere a tempo, a cercare di innervosirci, e noi non ci dobbiamo cascare. È una categoria molto difficile, ci sono passato all’inizio della mia carriera e non è semplice vincere. Non dobbiamo sottovalutare nulla e dare il massimo perché rappresentiamo la maglia più importante della categoria”.

A livello personale quali e quanti sono gli stimoli?

“Tantissimi, non sono venuto qui per chiudere la carriera. Sono sceso di categoria perché ho visto che tutti mi volevano bene. Voglio tornare subito in serie B, questa categoria non mi piace molto”.

Un campionato di serie C l’hai già vinto. 

“Sì con la Cremonese, non è stato semplice perciò dobbiamo dare il massimo e partire con l’idea di voler vincere a tutti i costi”.

In questo modulo potresti essere uno dei due centrali del centrocampo.

“Al di là dei moduli io ho sempre dimostrato duttilità, per cui dove mi metterà il mister giocherò. Quello che conta è come si affronta il tutto, con che spirito e con che determinazione”.

Il vecchio numero di maglia, il 7, era occupato e hai raddoppiato.

“Esatto, speriamo di andare di andare ancora più forte, di andare al doppio della velocità”.

Nel prossimo campionato, cosa può fare la differenza?

“Le componenti fondamentali sono il gruppo, la continuità di risultati, e perdere poco perché poi conta il risultato finale. Alla fine bisogna vincere, altra strada non c’è”.

Il campionato sembra equilibrato, quali possono essere le rivali del L.R. Vicenza?

“Ci sono squadre che sono molto attrezzate come la Triestina, il Padova, Podernone e la Feralpisalò. Alla fine sono sempre le solite, oltre alla inevitabile outsider che nessuno si aspetta”.

Cosa ti ha detto il mister?

“Era contento, come lo sono io. Sperava di avermi subito a disposizione in ritiro ma ci sono della dinamiche difficili da controllare. Ora comunque sono qua e so già cosa lui chiede a noi giocatori”.

Hai trovato un gruppo nuovo in cui si sono anche compagni dell’anno scorso; può essere un fattore comune la voglia di riscattare la scorsa stagione?

“Sicuramente ci deve essere volontà di riscattare l’anno scorso però bisogna tirare una linea sopra, e ripartire guardando il futuro con grande ottimismo”.

Vuoi dire qualcosa ai tifosi?

“Mi sento uno come loro, perciò cerco di rappresentare sul campo quello che loro sono sugli spalti”.

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