Contini 6,5: Il secondo “clean sheet” stagionale del L.R. Vicenza, passa attraverso due suoi interventi decisivi, ma quando in una partita che devi vincere a tutti i costi il tuo portiere esce con il voto migliore, qualche domanda te la devi fare…
Bruscagin 4: Gode di una libertà che potrebbe sfruttare imperversando su quella fascia, invece lui non sa che farsene e accumula errori su errori in fase di appoggio e rifinitura. E’ parso spesso in difficoltà in questa stagione ma non è mai stato messo in discussione al punto che in rosa, con Cappelletti infortunato, non esistono alternative (dall’ 83′ Cavion: s.v.: sostituzione poco comprensibile con così pochi minuti da giocare e squadra già evidentemente sbilanciata in avanti)
Pasini 6: In difficoltà solo nei minuti finali quando saltano tutti gli schemi e la difesa viene lasciata in balia delle ripartenze avversarie. In precedenza aveva tenuto il campo dignitosamente.
De Maio 5,5: Qualche affanno di troppo sia su Laura che su Larrivey. Non è precisissimo neanche in fase di appoggio.
Crecco 4: Stesso discorso di Bruscagin riportato in fotocopia dall’altra parte del campo. Qualche buona iniziativa nel primo tempo, nella ripresa troppi errori che permettono al Cosenza di ripartire e dar fiato alla difesa.
Zonta 6: Le sue caratteristiche ormai si conoscono: lavoro sottotraccia per bloccare le iniziative altrui, il che gli riesce abbastanza bene. Cerca anche la gloria personale ma con un tiro che non impensierisce Matosevic (dal 68′ Boli 5,5: Un tiro cross interessante appena entrato e poco d’altro da segnalare)
Bikel 5,5: Utile quando il pallone ce l’hanno gli avversari, troppo “orizzontale” quando la palla la gioca il L.R. Vicenza. Si becca l’ennesimo giallo, quarto in cinque partite, che lo manda in diffida.
Diaw 5,5: Già finito l’effetto Alessandria. La grande fisicità stavolta non è sufficiente a scardinare la difesa avversaria. Man mano che il tempo passa la sua prestazione diventa sempre meno convincente con giocate egoistiche e poco lucide.
Ranocchia 5,5: Non benissimo ma se non altro in ripresa rispetto alle ultime prestazioni. Poco ispirato però in fase conclusiva dove sparacchia ripetutamente da fuori senza grande convinzione.
Da Cruz 5: A tratti la sua prestazione sembra un esercizio stilistico fine a se stesso. Una prima parte di gara dove mette insieme qualche giocata interessante, una ripresa quasi anonima. Rimane misteriosamente in campo fino a fine partita.
Meggiorini 6: Sembra il più in palla di tutti in avanti ma è il primo a essere sostituito per scelta tecnica. Ci permettiamo di avere un minimo di perplessità anche perché (spoiler allert) chi subentra non ne combina molte di giuste… (dal 62′ Teodorczyk 4,5: Pure con l’attenuante del rientro dall’infortunio non mette insieme nulla di apprezzabile, anzi fa più confusione che altro)
Brocchi 4: Non ci siamo. In una partita dove il L.R. Vicenza si giocava la fetta finale di questo sciagurato campionato non si vede nulla di quello che, magari illusoriamente, ci si aspettava di vedere. Squadra senza gamba, incapace di cambiare ritmo alla gara ma anche di buttare il cuore oltre l’ostacolo, povera di idee sia nel gioco manovrato, che nei calci da fermo, con troppi angoli (che al contrario sono una spina nel fianco della difesa biancorossa) buttati letteralmente via. Non convince la ricerca dell’ennesimo interprete del ruolo di trequartista (stavolta è toccato a Ranocchia, in un tourbillion che non trova pace), né la gestione dei cambi che vengono effettuati con parsimonia in una gara che invece doveva essere giocata a tavoletta, magari sfruttando le forze fresche dalla panchina. Ne esce un pari che, al di là delle dichiarazioni dei vertici societari improntate alla fiducia nel trovare punti in futuro (ma con che presupposti?), ha di fatto spalancato le porte della serie C ai colori biancorossi. Il rischio ora è chiudere “sbracando” un campionato che già per più di metà è stato un vero e proprio calvario per i tifosi del “Lane”.