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Presentato oggi presso la sala stampa del “Menti” il centrocampista portoghese Janio Bikel proveniente dal Vancouver Whitecaps FC, a titolo temporaneo con diritto di opzione a favore del L.R.Vicenza

 

Janio Bikel, com’è stato il tuo approccio con la squadra e come sono andate le prime partite?

“Quando sono arrivato qui ho visitato lo stadio e conosciuto la squadra: posso dire di essere molto felice di essere qui e di far parte di questo club”.

Perché hai scelto il L.R. Vicenza e cosa ti aspetti da questa esperienza?

“Questa è una bella domanda. Come giocatore è una buona opportunità per me, per dimostrare quello che valgo e per crescere”.

Anche se la situazione della classifica non è buona, sei convinto di dare una mano alla squadra per riuscire a salvarsi?

Certamente, siamo tutti consapevoli della situazione ma secondo me ci sono molte possibilità di fare un buon lavoro e soprattutto di rimanere in serie B. Questo, ovviamente, comporta una sfida, una possibilità di mettersi in gioco”. 

La maggior parte dei giocatori europei vanno a giocare in MLS quando sono a fine carriera, tu ci sei arrivato abbastanza giovane: come mai?

“Semplicemente sono andato là, ho dimostrato le mie qualità e mi hanno dato l’opportunità di poterlo fare”.

Il primo impatto con il calcio italiano come è stato?

“In generale non c’è una grandissima differenza rispetto agli altri campionati dove ho giocato”.

Nelle prime quattro partite che hai giocato hai preso tre cartellini gialli. Devi adattarti un pò a questo modo di giocare o fa parte delle tue caratteristiche essere grintoso in campo?

“Non è una cosa nuova, è successo anche due anni fa ma è il mio stile di gioco. È anche giusto farmelo notare in modo che io possa stare un po’ più attento. Si tratta comunque di un campionato diverso ma devo impegnarmi perché voglio far parte della squadra e non rimanere fuori a guardare gli altri”.

Come hai preso la sostituzione nell’ultima partita causata proprio da questo motivo?

“Inizialmente ero arrabbiato perché comunque volevo rimanere in campo e quindi questo mi ha spronato a far attenzione”.

Abbiamo già avuto modo di apprezzare le tue doti tecniche, ma qual è la cosa che sai fare meglio?

“Essere aggressivo e molto presente anche soprattutto per salvare sempre e costantemente la palla”.

Ci sarà bisogno di molta aggressività contro il Cosenza perché la posta in palio è molto alta.

“Sono consapevole ma anche tutta la squadra lo è. Dobbiamo essere tutti più aggressivi non solo io. Sappiamo perché siamo qui e dobbiamo anche dimostrare e abbiamo bisogno di supporto per fare vedere quello che sappiamo fare”.

Come va la comunicazione in campo con i compagni? Hai imparato qualche parola in italiano?

Va bene, quando siamo in campo ci capiamo e riesco già a capire qualche parola in italiano”.

La tua famiglia dov’è vive visto che hai cambiato tante squadra?

“In Guinea Bissau e in Portogallo. Io ho vissuto in Portogallo”.

Una parola sui tifosi biancorossi; cosa ci puoi dire della Curva e dell’affetto che senti in campo?

“Lo trovo fantastico, mi piace molto. Nella partite casalinghe anche se non c’era il pienone, le persone che c’erano ci hanno dato molta energia e si sono fatti sentire”.

Hai un giocatore che ti piace in maniera particolare e a cui ti ispiri?

“Il mio giocatore preferito è Yaya Toure, mi piace molto”.

Hai un sogno nel cassetto anche non legato al calcio?

“Mi piace molto l’atletica.”

In passato l’hai praticata?

“No, mai. Mi sono sempre e solo occupato di calcio. Forse un domani”.

Immagino che tu non conoscessi il L.R. Vicenza quando sei stato contrattato: c’è qualcosa che ti ha sorpreso quando sei arrivato qui?

“Si, il Paese perché non ero mai stato in Italia e il modo in cui mi hanno accolto mi ha fatto sentire a casa”.

Sapevi che alcuni personaggi importanti del calcio sono passati di qua?

“L’ho scoperto quando sono arrivato qui perché ho potuto parlare con un sacco di persone che mi hanno dato tante informazioni. So che Paolo Rossi è uno dei più grandi, un calciatore conosciuto in tutto il mondo”.

Hai iniziato ad apprezzare la cucina italiana?

“Certo, sicuramente. Amo la pasta e qui la qualità è la migliore”.

 

 

 

 

 

 

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