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Michele Cavion contro l’Alessandria ha (ri)esordito in biancorosso dopo nove stagioni dall’ultima giocata a Vicenza. Oggi presso la sala stampa del “Menti” c’è stata la presentazione del centrocampista, proveniente in prestito dalla Salernitana (ma nel primo scorcio di questa stagione era, sempre in prestito, al Brescia), che ha risposto alle consuete domande dei giornalisti presenti.

Bentornato a Vicenza. Quali sono le tue prime sensazioni per questo nuovo inizio?

“Più che un nuovo inizio, è un nuovo ritorno. Sono contento di tornare da dove tutto è iniziato. Cercherò di dare una mano per questa impresa.”

Quando ti hanno parlato di Vicenza che effetto ti ha fatto?

“Sono anni che ci sono approcci ma non si sono mai concretizzati. La mia voglia di rivalsa si è sposata con quella del direttore, dell’allenatore e della società. E’ da un pò che non gioco con continuità e avevo voglia di tornare a farlo e dare una mano. Avevo voglia di tornare a Vicenza.”

Cos’hai provato quando sei entrato in campo e hai visto la curva?

“Andare in campo è stata una bella emozione, provata già nel lontano 2012 dove mi tremavano le gambe. Ero un ragazzino, adesso ho un pò più di esperienza.”

Con che motivazioni arrivi qui a Vicenza?

“Altissima, come ho già detto ho voglia di rivalsa. A inizio anno, ad Ascoli, non ho giocato e sono rimasto fuori rosa. Poi sono andato a Brescia, con grosse aspettative, dove non è scoccata la scintilla, è mancato il feeling e ho giocato poco.”

Che impressione ti ha fatto domenica?

“Domenica ho visto la squadra lottare e la voglia di cambiare questa bruttissima situazione. Cercheremo di dare il massimo per farlo.”

Domenica, mentre ti scaldavi, ti abbiamo visto che stavi dando delle dritte ai compagni

“Volevo entrare subito a dare una mano. Il Mister mi ha chiamato sabato sera per chiedermi se potevo scendere subito in campo data la situazione di emergenza. Qualsiasi minimo apporto può essere utile alla causa e io sono partito subito. Sabato mattina mi sono allenato a Brescia, nel pomeriggio ho fatto le valigie e poi sono partito per esigenza.”

Sei anche tifoso del Vicenza?

“Si, assolutamente. Sono cresciuto in questa squadra e quindi la passione c’è. Per un vicentino è una marcia in più.”

Sei nato centrocampista, ci si aspetta che tu faccia qualche goal

“Vediamo tatticamente dove il Mister mi mette ma da quel punto di vista non ho problemi. Preferisco la copertura che andare in avanti.”

Tu hai giocato qua da avversario con la maglia del Brescia. Che impressione ti aveva fatto la squadra?

“All’andata meritava sicuramente la vittoria il Vicenza. Noi abbiamo un pò sofferto e poi l’abbiamo portata a casa.”

Il centrocampo, tatticamente, ti trovi meglio a due o a tre?

“Una mia caratteristica è la duttilità. Qualsiasi cosa, non ho particolari problemi. Quello che mi chiede il Mister faccio.”

Prima vittoria in casa del campionato: cosa serve al Vicenza per uscire da questa situazione difficile?

“I primi minuti eravamo un pò contratti però siamo scesi in campo concentrati. Dopo abbiamo iniziato a far bene e nel finale abbiamo acquisito fiducia. Da adesso è fondamentale.”

Avete un febbraio molto importante, con tante partite. Quanto conterà alla testa?

“Recuperare le energie è importante quando hai partite ravvicinate. Tutti sappiamo in che situazione siamo ma aiutandoci possiamo tirarci fuori.”

Tu sei di Schio: a casa come hanno reagito al tuo ritorno?

“A casa sono stati contentissimi che io sia tornato.”

Di questa squadra tu conoscevi soprattutto gli ex Ascolani

“Si, conosco già gli ex Ascoli ma il primo che ho conosciuto è stato Giacomelli nel 2012. Ho comunque rapporti positivi con tutti.”

Su cosa devi ancora migliorare dal tuo punto di vista?

“Cerco sempre di dare il massimo, l’impegno non mancherà mai, si può sbagliare un passaggio ma non l’atteggiamento.”

Questa vittoria è stata una bella iniezione di fiducia: com’è lo spogliatoio in vista della prossima partita?

“Lo spogliatoio è carico, noi ci crediamo.”

C’è un giocatore preferito a cui ti ispiri?

“Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma a quei giocatori che non sono solo campioni in campo ma anche nella vita.”

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