Grandi 6: Festeggia le 100 presenze con la maglia biancorossa senza riuscire a ripetere il “clean sheet” di Crotone. Un paio di buone parate nei minuti iniziali, poi deve soccombere al “solito” tiraccio sotto l’incrocio e viene bucato altre due volte senza grosse responsabilità.
Bruscagin 6: Avversari scomodissimi sul suo versante contro cui tutto sommato tiene botta, cercando anche di ripartire. Non è lui stasera l’anello debole. (dal 73′ Alessio 6: Un voto che non può essere altro che di incoraggiamento, per un ragazzino catapultato in una situazione non certo tra le più comode per esordire. Si da certamente da fare; purtroppo non ha la malizia giusta per contrastare Barba sull’ultimo cross del match)
Brosco 4,5: Il suo curriculum parla di 331 (avete letto bene trecentotrentuno) partite disputate in serie B. Sul rigore commette un errore imperdonabile anche per un ragazzino. Semplicemente NON SI PUO’.
Padella 5: Un altro da cui ti aspetti esperienza nella gestione delle situazioni ingarbugliate e che invece spesso commette clamorose ingenuità, trascinato a volta anche dal temperamento. Si fa sovrastare da Barba sul gol del 3-2
Calderoni 6: Gioca in condizioni fisiche non ottimali ma fintanto che ne ha prova a spingere. Cala visibilmente alla distanza fino alla inevitabile sostituzione (dal 73′ Crecco 6,5: Mette dentro il gol che rivitalizza il L.R. Vicenza e anche lui stesso. Purtroppo non basta per portare a casa almeno il punticino)
Pontisso 5: Preoccupato soprattutto di contenere Acampora cui cerca di togliere respiro, soffocando però anche la sua prestazione che diventa anonima. (dall’ 85′ Rigoni: s.v. Commette il fallo dalla cui punizione nasce il corner della vittoria giallorossa. Non se ne sarebbe ricordato nessuno se l’arbitro avesse fischiato quando doveva)
Ranocchia 6: Comincia a denotare qualche segno di stanchezza. Non è il solito Ranocchia frizzante di altre partite, ma quando si accende la luce in mediana sull’interruttore c’è sempre lui.
Zonta 5,5: Esterno alto nel 4-2-3-1 prova ad essere incisivo ma gli riesce poco. Ha una buona opportunità che spreca calciando debolmente. Il mister decide per il cambio dopo un tempo (dal 45′ Di Pardo 5.5: Non combina molto di più del compagno che sostituisce)
Proia 5: Ci risiamo; altra prestazione grigia. Non ci ricordiamo nulla di trascendentale in questa gara da parte sua e non è la prima volta.
Dalmonte 6,5: Sballottato da una parte all’altra del fronte offensivo per necessità tattiche, alla fine trova il gol proprio quando stava incontrando le maggiori difficoltà, sbloccandosi finalmente al “Menti”. In questo momento è tra i più in palla.
Diaw 5,5: Il suo infortunio priva Brocchi dell’unico terminale offensivo disponibile e non è cosa da poco. Come al solito, straripante fisicamente (alla fine forse paga anche quello…) ma poco lucido davanti alla porta (dal 32′ Giacomelli: 7.5 Non si limita al compitino ma va a fare la differenza. Due assist e una costante spinta sulla sinistra. Migilore in campo, anche considerando entranbe le squadre. Venerdi a Perugia tornerà a casa sua e si spera che possa essere altrettranto decisivo)
Brocchi 6: Partita preparata bene che viene scompaginata prima dall’ennesimo infortunio (stavolta tocca a Diaw, per un totale di sette giocatori out e sono troppi per non farsi domande) dai consueti errori difensivi (si viaggia a due gol subiti a partita e non si trova rimedio) e dalla perla arbitrale di Valeri nel finale. La strada è ancora di più tutta in salita ma la rimonta dallo 0-2 fa vedere che ci sono ancora delle risorse da cui attingere. Speriamo che bastino.
Arbitro: Per scelta editoriale non diamo mai il voto all’arbitraggio. Non lo faremo neanche stavolta. Sgombriamo il campo subito a beneficio di quelli che “non prendiamocela con gli arbitri , sul due a due la partita va portata a casa”: non è questo il punto. Chi di dovere deve chiarire subito ai piani alti che il L.R. Vicenza non è carne da macello sportivo per un arbitro che probabilmente si ritiene più importante della gara che sta andando a dirigere. Ci chiediamo se il signor Valeri (che peraltro prima dell’episodio in questione non aveva diretto male) avrebbe gestiito i minuti finali nello stesso modo in qualche stadio importante della serie A, a svantaggio di squadre blasonate, ma ci rendiamo conto che la domanda è retorica. Al “Menti” l’ha fatto, consapevole che l’episodio passerà “in cavalleria”. Il recupero in più fornito a beneficio del Benevento non ha nessun tipo di spiegazione tecnica (che infatti l’arbitro non ha fornito) e i biancorossi ora si trovano con un punto in meno che soprattutto moralmente sarebbe valso oro.
(foto: Giornale di Vicenza)