Intervenuto nel corso della trasmissione “Noaro Vicenza MinXMin” di “Teleserenissima” il tecnico biancorosso Cristian Brocchi ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della squadra biancorossa che andiamo a riassumere:
Sulla partita vinta contro il Pordenone
Bisognava entrare un po’ nella testa di qualche ragazzo che arrivava da un periodo difficile. Dopo il due a due la squadra ha avuto la forza di ricompattarsi e ha rimesso fuori la testa, siamo tornati a giocare nella metà campo avversaria e ad avere il comando della partita e penso che alla fine la vittoria sia stata meritata.
Sul prossimo match contro la Reggina e la serie di match “spareggio”
Penso che in B non ci siano clienti comodi o scomodi ma che siano tutte partite difficili dove il livello è molto omogeneo rispetto ad altre categorie, che è un po’ anche il bello di questa categoria e che permette a tutti di fare qualcosa di importante.
Il Vicenza con Brocchi, dove può arrivare:
In questo momento è l’unica cosa da non pensare. Ci vuole umiltà, lavoro, spirito di sacrificio, idee… un mix di cose che portano ad uscire da questa situazione che nessuno pensava ad inizio campionato.
Sull’importanza di Meggiorini per questa squadra:
E’ un giocatore importante. Lo è stato l’anno scorso, lo sarà anche quest’anno. Certo non è più un ragazzino quindi va gestito nella maniera giusta. Non gli si può chiedere di giocare tutte le partite novanta minuti, anche se adesso sta ritrovando la condizione migliore. E’ un giocatore che può essere determinante in qualsiasi momento della gara come ha dimostrato a Pordenone entrando dalla panchina.
Sul suo arrivo a Vicenza:
Ho trovato un gruppo con sulle spalle un peso difficile da portare per le tante partite senza vittoria, comprese le amichevoli estive, che avevano tolto certezze e il sorriso anche a dei ragazzi che non hanno mai sbagliato un allenamento. All’inizio dunque è stato importante trasmettere serenità e cercare di unire il gruppo per uscire almeno dalla situazione iniziale che era quella di muovere la classifica.
Sulla rosa attuale biancorossa e i possibili interventi da fare a gennaio:
Io sono solito non pensare ai giocatori che non ho. Sono arrivato conoscendo molto bene i giocatori della rosa e ora li sto conoscendo anche meglio, perché magari da allenatore avversario certe cose nei giocatori altrui non le vedi. Ora ho dei mesi di tempo per capire cosa possono dare alla squadra e ho azzerato le gerarchie. Partono tutti allo stesso livello e avranno tutti la possibilità di farmi vedere che vogliono restare a tutti i costi con questa maglia. Poi quando arriveremo a gennaio si vedrà.
Sui valori da trasmettere ai giocatori:
Da giocatore ho capito che si vince non solo perché si hanno i campioni ma perché si diventa gruppo. Alla fine non è mai un singolo giocatore che vince: se si riesce a creare una “famiglia” ed essere tutti uniti i risultati si raggiungono più facilmente rispetto a gruppi dove non si è in sintonia.
Un appello da rivolgere ai tifosi per la prossima partita:
Da quando sono arrivato ho detto che da avversario è stato sempre difficile venire a giocare al “Menti” perché il pubblico trascinava la squadra nei momenti di difficoltà e nei momenti belli. La cosa che mi piacerebbe sarebbe quella di tifare la squadra fino alla fine della partita anche nel caso che i ragazzi commettano errori, ma sono sicuro che i tifosi lo possano fare e lo faranno.
Sulle scelte per l’undici titolare
Credo che uno “zoccolo duro” in una squadra vada sempre creato ma ogni singolo giocatore deve avere la sua importanza, perché dico sempre che poi alla fine quelli che ti fanno vincere sono quelli che entrano dalla panchina, come è stato a Pordenone. Voglio un gruppo dalla mentalità vincente e non deve essere più importante chi parte dall’inizio rispetto a chi subentra. Voglio avere un certo tipo di risposte da tutti anche durante la settimana, perché sono uno che nella sua carriera ha sempre dato il cento per cento per raggiungere certi risultati e quindi ho nell’indole di non accettare chi non suda per guadagnarsi qualcosa. Fino ad oggi i ragazzi mi hanno dimostrato di saperlo fare e la speranza è che continuino così. In questo modo tutti avranno la loro possibilità.