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Grandi 6: Esordio stagionale senza fortuna: battuto tre volte, senza dover compiere parate di rilievo.

Di Pardo: 4,5 L’anello debole: Spinge poco e male e mostra tutti i limiti (conosciuti) nella fase difensiva. Presente in negativo in tutte e tre le reti pisane.

Pasini: 6 Prima stagionale anche per lui. Non demerita, ingabbiando con l’aiuto di Cappelletti lo spauracchio Lucca.

Cappelletti: 6  Non è il difensore spesso brillante della scorsa stagione ma non fa neanche errori rilevanti. Chiude la partita da centravanti quando i biancorossi restano in dieci per l’infortunio di Lanzafame.

Bruscagin: 6 Mette il cross per il gol di Proia in uno dei rari momenti in cui supera la metà campo. Per il resto partita dichiaratamente difensiva che si conclude con l’uscita per infortunio che non pare cosa da poco  (dal 75′ Calderoni: 5 Approssimativo e fuori condizione; in questo momento è più dannoso che utile)

Pontisso: 5 Non è mai stato un fulmine di guerra ma pare ancora più macchinoso del solito. Non cambia il passo e va in difficoltà nelle chiusure (dal 57′ Zonta: 5,5 Parte bene con un paio di recuperi interessanti ma sparisce presto di scena)

Rigoni: 6 Mette una pezza in un paio di situazioni rischiose dove sfrutta l’esperienza. Si preoccupa di contenere Gucher l’anno scorso protagonista al “Menti” e stavolta più in ombra

Ranocchia: 7 Una partita maiuscola, macchiata solo da un paio di indecisioni (una sul cross che porta al pari del Pisa). Prova a prendere per mano una squadra in evidente difficoltà psicologica, dimostrando di avere tecnica, personalità e voglia. Segna un gran gol che la VAR gli sottrae. Ha la mente sgombra e lucida che manca a molti suoi compagni. Sperando che si preservi bisogna ripartire da lui.

Proia: 6 Spostato trequartista lancia qualche segnale di ripresa. Il gol è molto bello per esecuzione e scelta di tempo ma l’ex del Cittadella difetta ancora di continuità nel corso della partita. Sostituito perché in preda ai crampi (!) (dal 75′ Crecco: 5 Sostanzialmente non produce nulla di memorabile)

Dalmonte: 5,5 Non l’avessimo visto all’opera nella scorsa stagione ci si potrebbe accontentare ma da lui ci si aspetta molto di più e il fatto che non giochi da esterno, conta fino ad un certo punto (dal 71′ Giacomelli: 5  Ingaggia un duello improduttivo con l’arbitro Massa che non si impietosisce e non gli fischia nulla a favore, alla fine termina ammonito e senza sussulti in avanti)

Meggiorini: 5,5 Cerca di produrre qualcosa di buono ma è palese (purtroppo) che sia fuori forma e in preda ad un eccessivo nervosismo fin dai primi minuti. Pescato in fuorigioco, è protagonista suo malgrado del gol annullato a Ranocchia. (dal 71′ Lanzafame: sv Neanche un quarto d’ora in campo e deve salutare la compagnia per un infortunio muscolare che sembra piuttosto serio, lasciando i suoi in dieci. Tra un problema e l’altro inizio di stagione molto difficile sul piano fisico).

Di Carlo: 5,5  Partita difficilissima da preparare in una settimana travagliata, dove viene messo virtualmente alla porta per poi ritrovarsi confermato con imbarazzo inversamente proporzionale all’entusiasmo di chi deve prendere la decisione.
Rispetto al match con il Cosenza cambia nove titolari su undici (cinque su cinque in difesa), scelta che suscita qualche perplessità. Nonostante ciò fino al gol del raddoppio degli ospiti il Vicenza non dispiace e anzi a tratti convince più del Pisa. Non convincono invece, ancora una volta, la gestione dei cambi e lo stato fisico della squadra, che sicuramente è condizionato anche da quello mentale, ma che non basta a giustificare tanti problemi muscolari e molti singoli ancora evidentemente fuori condizione.
La squadra rimane ancora al palo ma oggi, se non altro, ha dimostrato che c’è del fuoco sotto la cenere. A Mimmo (fino a decisioine contraria) il compito di ravvivare la fiamma, prima che si spenga del tutto.

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