Voto 10 ai tifosi biancorossi: Costretti dalla pandemia lontano dal “Menti” a tifare per la squadra incollati alla radiolina, oppure davanti ad uno schermo televisivo di un computer o di un telefonino, negli orari più assurdi e nei giorni più improbabili, in una stagione che ha tolto al calcio il suo protagonista principale: il pubblico. I tifosi del “Lane” hanno cercato comunque di stare vicini alla squadra come era possibile farlo, nella speranza di tornare ad affollare gli spalti già dalla prossima stagione.
voto 9 ai gol di Riccardo Meggiorini: Negli occhi ritorna subito la splendida rovesciata di Pisa, ma anche altre dieci gemme con cui ha impreziosito la sua stagione, chiudendo la bocca agli scettici e contribuendo in maniera decisiva alla salvezza del L.R. Vicenza. Ha dato dimostrazione di essere ancora in grado di fare la differenza nonostante le 35 primavere, facendo pesare sul campo la classe e l’esperienza ricavata da più di 250 presenze nella massima serie.
voto 8 alla fase offensiva della difesa biancorossa: quattro reti Cappelletti, due reti a testa Padella e Valentini, una rete Pasini, aggiungiamoci i sei assist di Beruatto (spesso vicino al bersaglio personale, purtroppo mai arrivato) e avremo il quadro di quanto la difesa biancorossa sia stata importante per portare a casa almeno un terzo dei punti totali conquistati dalla squadra. Purtroppo (ma lo vedremo dopo) non è stata altrettanto efficace quando si è trattato di sbarrare la strada agli attaccanti avversari.
voto 7 ai (pochi) giovani biancorossi in squadra: Tra le squadre più anziane della categoria il L.R. Vicenza è riuscito comunque a mettere in mostra alcuni prospetti interessanti tra gli “under”. Beruatto, Da Riva e Dalmonte hanno tutti ben impressionato pur tra alti e bassi (Beruatto) e infortuni che li hanno tenuti fuori per buona parte della stagione (Da Riva e Dalmonte). Utile anche se spesso oscuro il contributo di Zonta che ormai passa per essere un veterano, mentre ancora in fase di maturazione è parso Pontisso, anche lui purtroppo frenato da un importante infortunio nel cuore della stagione. Tra gli altri prospetti “futuribili” non è stato possibile vedere all’opera Ierardi. bloccato dall’ernia discale per tutta la stagione, mentre con tre reti e tre assist il campionato di Gori non può essere considerato così negativo ma non si può tacere che dall’attaccante di proprietà della Fiorentina ci si aspettava molto di più.
voto 6 (e mezzo) allo staff biancorosso, alla dirigenza e a mister Di Carlo: Salvezza doveva essere e salvezza è stata in una stagione che Di Carlo ha definito “mai vista in 17 anni di carriera” sotto l’aspetto delle diffficoltà, tra positivi al Covid, infortuni e calendario serrato. Dopo la vittoria con il Cittadella sembrava che si potesse coltivare qualche ambizione in più ma quattro sconfitte in cinque gare hanno tarpato le ali e rimandato tutto alla prossima stagione, che si spera sarà in grado di accendere l’entusiasmo dei tifosi, fin dal prossimo mercato.
voto 5 alla fase difensiva del L.R. Vicenza: Era il fiore all’occhiello della scorsa stagione è stata il tasto dolente di questa. Con 53 gol subiti (solo quattro formazioni hanno fatto peggio e tre di queste occupano gli ultimi tre posti della classifica), la fase difensiva biancorossa ha denotato crepe evidenti fin da subito e il passaggio al centrocampo a tre ne ha posto rimedio solo in parte. Sarà probabilmente il primo punto su cui lavorare per avere meno problemi di classifica (o per arrivare più in alto) nella prossima stagione
voto 4 alla stagione del reparto offensivo biancorosso: Al netto delle prestazioni di Meggiorini e di un Lanzafame arrivato a stagione in corso ma tenuto a lungo out dagli infortuni le altre punte hanno inciso troppo poco nel corso della stagione. Ceduti a gennaio Guerra e Marotta, che non avevano destato particolari impressioni, sono rimasti Longo, Jallow e Gori che fino a quel momento erano stati altrettanto deludenti e che comunque non sono riusciti mai a dare una svolta alla loro stagione. Può avere inciso il pesante turnover messo in opera dal mister ma non basta a giustificare l’aridità offensiva del reparto che quasi mai è stato convincente anche nelle prestazioni. Un discorso a parte va fatto per il giovane Mancini, al suo battesimo in B, che ha giocato spizzichi di match e che va aspettato al prosperoso futuro realizzativo che gli viene pronosticato.
voto 3 agli infortuni interminabili: Il voto non vuole colpevolizzare nessuno se non la malasorte che ha privato il L.R. Vicenza di uomini importanti per buona parte (o di tutta) la stagione. I vari Ierardi, Pontisso, Da Riva, Dalmonte, Vandeputte e Nalini hanno tutti dovuto marcare visita per lunghi periodi. In un campionato dove si è giocato spesso ogni tre giorni questo è stato senza dubbio un fattore determinante in negativo. Il gruppo ha saputo supplilre ma chi lo sa dove sarebbe potuta arrivare la squadra con tutti i suoi effettivi più a lungo disponibili.
voto 2 al (malleabile) regolamento sui positivi al Covid: Un regolamento fatto per non creare disparità ma che alla fine hanno rispettato in pochi (tra cui il L.R. Vicenza) e che ha penalizzato soprattutto la Reggiana unica squadra del calcio professionistico italiano a subire il 3-0 a tavolino per non essersi presentata in campo a causa dei troppi positivi. Il “caso Napoli” ha fatto immediatamente scuola e le società hanno scoperto che facendosi fermare dalle ASL di competenza avrebbero potuto evitare di giocare e anche la sconfitta a tavolino. Il paese di Machiavelli anche questa volta ha colpito.
voto 1 agli orari e alla programmazione delle partite di B: Un campionato che si è giocato su ritmi vertiginosi, con partite programmate in giorni e orari demenziali, il tutto con la giustificazione dei tempi da rispettare per la chiusura per Europei e dell’emergenza Covid. Sarà, ma non è che abbiamo assisito a cose tanto differenti da quelle giù viste in serie C, quando emergenze non ce n’erano. Un calcio dove il tifoso viene coccolato in pubblico per poi venire schiaffeggiato in privato una programmazione e un calendario sempre meno a misura di tifoso, già sufficientemente penalizzato dal non potere seguire la sua squadra dal vivo allo stadio.
voto 0 all’anno 2020: La pandemia Covid si è abbattuta sul mondo, portando oltre ai lutti una serie infinita di difficoltà per gran parte della popolazione. Basterebbe questo a giustificare il voto ad un anno che vorremo dimenticare in fretta ma che resterà segnato nella memoria di tutti. In aggiunta, la famiglia biancorossa ha perduto nomi importanti: Paolo Rossi, Mario Maraschi, Innocenzo Donina, Ernesto Galli, Ezio Vendrame, nomi che hanno fatto la storia e che mancheranno terribilmente a tutti quelli che amano il Lane e non solo.