Queste le parole dei protagonisti in biancorosso nel dopo partita di L.R. Vicenza-Cittadella:
Andrea Nalini: E’ da un po’ che credo e lavoro per arrivare al gol ma magari in passato mancavo nella finalizzazione. Il gol lo dedico a tutta la squadra, alla mia ragazza e al mio bimbo. Siamo un grande gruppo e io mi sento partecipe e devo tanto ai miei compagni. Il gol? E’ arrivato da uno schema provato, io ci ho creduto sulla torre di Valentini e l’ho girata in porta. L’importante è che sia entrata. Fisicamente mi sento bene, incrociando le dita. Spero di fare un bel finale di campionato soprattutto per il Vicenza che merita tantissimo come società e può ambire ad altri palcoscenici.
Emanuele Padella: Una vittoria che vale doppio voluta da tutto questo gruppo, che dallo scorso anno sta facendo cose importanti. Grazie a questa vittoria ora siamo a quattro punti dalla zona playoff ma dobbiamo sempre ricordarci da dove arriviamo. Quattro giornate fa eravamo vicino alla zona retrocessione ma con il lavoro, con la voglia di migliorare e di vincere abbiamo ottenuto tre punti che ci permetteranno di guardare la classifica in modo diverso. Ho esultato come per un gol per una chiusura? Si io sono così, mi piace più fare una chiusura determinante che segnare un gol. Preferisco sempre non prendere gol e quando si vince uno a zero sono contentissimo perché significa che la difesa e la squadra difensivamente parlando ha fatto una partita perfetta. Contro un Cittadella che fa spesso gol e ha attaccanti bravi il Vicenza ha dimostrato di sapere quello che voleva: una vittoria importante per il gruppo, per la società e ora tutti insieme possiamo sognare. Però ora voliamo basso con umiltà così potremo andare lontano. La coppia con Valentini? Abbiamo fatto tante battaglie con la maglia dell’Ascoli, ora le facciamo qui. E’ un giocatore che conosco bene, con lui mi trovo bene ma come con gli altri compagni di reparto, oggi abbiamo fatto una grande prova, abbiamo sofferto il giusto, restando concentrati e tenendo la squadra alta. Se ho sofferto più per i crampi o per il male alle corde vocali per i continui richiami ai compagni? Avevo i crampi ovunque ma soprattutto sui polpacci, ma anche la gola in questo momento fa male. Però fa parte del gioco, io urlo sempre e ora che non c’è il pubblico mi si sente ancora di più ma se esco stanco con i crampi e il male alla gola e il Vicenza ha vinto sono davvero contento. Che partita mi aspetto ad Ascoli? Personalmente torno a casa, in una città che mi ha dato tanto e tanto mi darà, perché è dove ho scelto di vivere a fine carriera. Noi andremo comunque lì per cercare di alimentare questo sogno, questa speranza in cui stiamo credendo sempre più. Sappiamo che incontreremo una squadra molto agguerrita che non muore mai. Conosco l’ambiente e so che in queste situazioni si compattano, sanno sacrificarsi e crederci fino in fondo quindi dovremo andare con il coltello tra i denti, se vorremo portare a casa punti.