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Ospite ieri sera della trasmissione di TvA Vicenza “Rigoriosamente Calcio” il direttore generale del L.R. Vicenza, Paolo Bedin ha toccato vari argomenti di interesse riguardanti la squadra biancorossa sia dal punto di vista sportivo che gestionale e progettuale.
Riportiamo qui alcuni passaggi delle sue dichiarazioni principali:

Sul punto conquistato nelle ultime due partite contro Monza e Salernitana:
“Abbiamo la consapevolezza di aver disputato due ottime gare che danno seguito a molte disputate nel girone di andata, tranne forse un paio. La squadra ha dimostrato di essere all’altezza del campionato. Non penso di dire una corbelleria se dico che nelle ultime due gare il L.R. Vicenza ha dato l’impressione di essere superiore all’avversario, sul piano del gioco espresso. Il bottino portato a casa ci sta stretto e la squadra ha raccolto meno di quello che semina  ma c’è la consapevolezza di avere un gioco e di non temere la statura dell’avversario che si affronta di volta in volta. Probabilmente ci mancano un paio di vittorie che avrebbero dato un volto diverso alla classifica ma restiamo fiduciosi nel gruppo e nel suo allenatore, per concludere il campionato con la salvezza che ci permeterà di proseguire a costruire il futuro”

Sugli obiettivi del L.R. Vicenza:
“Non siamo pentiti di aver parlato inizialmente di parte sinistra della classifica che non vuol dire lottare per la serie A. Si cerca di dare dei segnali positivi. Attualmente siamo in una zona di centroclassifica in un campionato sempre molto combattuto e livellato. Abbiamo parlato di un anno di consolidamento in un progetto pluriennale ed è esattamente quello che sta succedendo. Non deve essere dimenticato che abbiamo raggiunto la serie B in due anni. Speriamo di raggiungere la salvezza nel modo più agevole possibile, senza dimenticare che il girone di andata ha visto quindici nostri giocatori colpiti da Covid, cosa che non è successa a molte squadre.”

Sulle politiche societarie oltre la prima squadra:
“La prima squadra è ovviamente all’apice dell’interesse, ma esiste un settore giovanile composto da 12 squadre che drena risorse ma su cui è impostato il futuro, c’è la gestione dell’impiantistica (lo stadio e il centro tecnico in costruzione che sarà pronto l’anno prossimo), una gestione del marketing e dell’area sociale. Una società è un mondo più complesso di quello che appare con la semplice partita della prima squadra del fine settimana. La primavera è un fiore all’occhiello e oltre a Mancini ci sono altri prospetti come Fantoni, Issa e Tronchin che regolarmente si allenano con la prima squadra, segno che ci possono stare.”

Sugli avversari nella lotta retrocessione:
Ha cambiato molto la Cremonese, il Pescara, in parte anche la Reggina. Non è detto che i cambiamenti presuppongano un rafforzamento, meno si cambia meno modifiche si apportano. Poi, se si può fare qualche miglioramento ovvio che ci si prova e noi riteniamo di averlo fatto.

Sull’assenza dei tifosi allo stadio:
Per me saranno circa 10 punti in meno, alla fine del campionato, per l’assenza dei tifosi. Il “Menti” è uno stadio all’inglese, con tifosi importanti, con un allenatore che punta molto sul fattore campo. E’ sicuramente un handicap.

Su una eventuale retrocessione:
Siamo convinti che l’obiettivo della salvezza verrà raggiunto. La proprietà è solida e ha un progetto importante. Renzo Rosso ha unito due realtà e 18 imprenditori, il piano della società è pluriennale di consolidamento della categoria e di sogni che devono diventare realtà con una programmazione adeguata. Il tifoso ad oggi ha una società che ha una prospettiva e deve sapere che è il bene primario. Non sono passati molti anni dal problema del pagamento a fine mese o addirittura dal versamento della fideiussione per l’iscrizione, e non è il caso di ricordare queste cose ai tifosi che hanno sofferto tanti anni di delusione e l’onta del fallimento. Parlo a quei tifosi che si lasciano andare troppo presto e senza riflettere a delle valutazioni e critiche, che pesano all’opinione pubblica. Non è corretto che vengano fatte, non solo dai tifosi ma anche dal settore giornalistico. E’ importante ci sia più positività attorno alla squadra e alla società. E lo dico da vicentino e tifoso. Abbiamo una proprietà, una delle pochissime, che ha intrapreso un percorso a lungo termine in un settore in difficoltà, dove a fine anno ci sono perdite e non utili. I campionati non si vincono solo con i soldi o con il mercato ma con la pianificazione, con il settore giovanile, con il brand: abbiamo riportato la “erre” nel logo societario e nelle maglie. Aver tolto recentemente il “Virtus” dalla denominazione sociale è una ulteriore conferma dell’impegno e del coinvolgimento della famiglia Rosso e dei soci verso la storia e verso  questo progetto che si chiama Lanerossi Vicenza.”

Sugli investimenti futuri della società in ottica promozione:
“Il progetto futuro prevede un aumento progressivo del budget negli anni, per provare il salto di categoria. L’incremento sarà proporzionale, secondo quanto richiede la categoria per una squadra che vogila stare nei primi posti.”

Sulla terza maglia biancorossa, vista in anteprima ma mai utilizzata in stagione:
“A causa dei rallentamenti di produzione dovuti al Covid, probabilmente la vedremo solo nella prossima stagione. C’è da dire che molto spesso in trasferta siamo obbligati a usare la maglia bianca perché le altre due si avvicinano troppo ai colori di molte società di serie B.”

Sul nuovo stadio:
“C’è uno studio di fattibilità in corso iniziato a cavallo di dicembre e gennaio. E’ uno studio propedeutico ad una eventuale progettazione. Sono coinvolte varie aziende e ci vorrà del tempo per assemblare le varie analisi.”

Sul nuovo centro tecnico a Fellette di Romano d’Ezzelino:
“Sarà pronto per la nuova stagione sportiva. E’ una operazione che sta portando avanti Renzo Rosso in persona ed è un centro bellissimo che con la nuova Valsugana sarà raggiungibile in una mezz’ora d strada da Vicenza. Anche questo dimostra la progettualità di questa società.”

Sui tanti giocatori in scadenza di contratto:
“Sono d’accordo con Magalini sul fatto che avere giocatori in scadenza permette di muoversi con più facilità, valutandoli per capire se possano rientrare nei programmi futuri. Ci sono società che hanno praticamente solo prestiti. Nella media forse noi abbiamo più giocatori sotto contratto rispetto ad altre società. Penso che noi siamo in una situazione di giusto equiibrio tra giocatori di prorpietà e in scadenza e tra giocatori esperti e giovani su cui investire.

 

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