Andrea Nalini è in odore di convocazione e potrebbe far parte della comitiva biancorossa che scendereà a Salerno per il match di sabato. A svelarlo è lo stesso giocatore intervistato dal portale Salernitananews.it in quanto tra gli “ex” di turno.
“Mi sto allenando da una settimana con la squadra, sono quindi recuperato. Deciderà però il mister, lui vuole giocatori che abbiano ritmo partita – le parole dell’attaccante biancorosso – Sono stato fuori tanto tempo quindi devo recuperare la forma, non so se mi convocherà”. “Spero di ricalpestare l’erba dell’Arechi sabato […] sarà una partita tosta, sul piano fisico e agonistico. Entrambe le squadre hanno caratteristiche simili, quelle della battaglia. Castori dà questa impronta alle sue squadre. Non mi ha mai allenato, ma so che è uno concreto e di poche parole. Sa bene cosa chiedere ai suoi e ottiene risultati. La mette molto sull’intensità e sull’agonismo, le seconde palle sono un fattore. Tutino e Djuric sono due giocatori temibilissimi. Il primo ha una grande gamba e ha giocate imprevedibili in qualsiasi momento della partita, il secondo è dominante fisicamente. Sono una coppia che si integra molto bene.
La Salernitana è solida, concreta e affamata. Non mi aspettavo di vederla così da subito in alto in classifica, pensavo potesse aver bisogno di un maggior rodaggio, dato il nuovo tecnico e i nuovi calciatori. Ha trovato dei buoni automatismi e sta facendo bene, potrà giocarsela fino alla fine”.
Con la Salernitana Nalini ha ottenuto la promozione in B con 3 gol e 11 assist in 26 presenze nel 2014/15. Una B poi assaporata poco, l’anno dopo, a causa dei problemi fisici: “Ricordo che fu Mezzaroma a volermi. All’inizio c’era grande entusiasmo e feeling tra tifosi e società. Tra la gente già girava la voce che la Salernitana fosse una società satellite della Lazio e che quindi non potesse ambire al salto di categoria. Nel primo anno in B si iniziava a palesare qualche malumore, però il supporto dei tifosi era costante. Vedo che ogni anno la rosa è competitiva e arrivano giocatori importanti. Io ho visto sempre grande ambizione. La possibilità di andare alla Lazio può essere uno stimolo per un calciatore a fare bene a Salerno per guadagnarsi una chance importante. Mi ricordo che Lotito mi diceva spesso ‘te porto alla Lazio’. La cosa non si è verificata, ma per me era uno sprono ad impegnarmi al massimo”.
Il giocatore biancorosso ha quindi concluso l’intervista con un giudizio generale sul campionato finora e con un’analisi degli obiettivi di squadra: “L’Empoli finora ha dimostrato di meritare il primato. Poi ci sono Monza, Salernitana e Chievo che stanno lì e non mollano, difficilmente perdono punti e sono ciniche e concrete. Il nostro obiettivo primario è la salvezza, dobbiamo rimboccarci le maniche e fare punti ovunque. Se ciò si verificasse con discreto anticipo, poi ci si potrebbe porre anche l’obiettivo playoff, perché abbiamo una buona squadra e siamo un bel gruppo. Non è usuale vedere in basso squadre come Brescia, Ascoli, Pescara e Cremonese. Ciò testimonia la difficoltà del campionato e quanto conti a volte più il gruppo dei singoli”.