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“QUEI DA FORA” sono un gurppo nutrito (e in espansione continua) di tifosi del Vicenza che abitano fuori dai confini della provincia veneta. Vivono da lontano le sorti della squadra del loro cuore, ma ciò non significa che le vivano in maniera meno viscerale ed attenta, anzi. Da distante però, seppur animati dalla stessa passione di chi risiede nel vicentino, riescono a volte a mantenere una visione più aperta e obbiettiva delle vicende del “Lane”. Alla fine di questa sessione di mercato e nel merito delle numerose polemiche e voci discordanti e critiche di molti tifosi nei confronti della società, hanno voluto anche loro lanciare un messaggio che hanno affidato ad un comunicato che vale la pena di leggere e su cui riflettere.

Questo ili testo del comunicato:

 

Come avrete notato negli ultimi mesi abbiamo scritto poco su questa pagina.

In fondo, per noi, c’è tanto da scrivere solo quando saltiamo in macchina per andare a tifare i nostri colori (quindi sempre, essendo “da fora”).

Questa volta, però, abbiamo deciso di rompere il silenzio perché quello che sta succedendo non ci piace.
E non piace a nessuno di noi “da fora”, prima di intervenire qui ci siamo consultati e ci siamo resi conto che questa presa di posizione nel nostro gruppo è condivisa a maggioranza assoluta.

Intanto sgombriamo il campo dai retropensieri che si agiteranno nelle testoline di quanti credono sempre che chi parla lo faccia per difendere un qualche interesse: non siamo amici personali della famiglia Rosso, non ci regalano tessere, non gestiamo negozi Diesel, insomma non ci interessa difendere nessuno per convenienza o per partito preso.

Quello che però si legge sui social in questi giorni è davvero surreale: disfattismo, accuse alla proprietà di coltivare fantasiosi interessi diversi da quello calcistico, fino ad arrivare a rimpiangere personaggi che il Lane lo hanno trascinato in tribunale (fallimentare) e che il tribunale lo stanno giustamente bazzicando come imputati.

Un attacco di isteria collettiva causata dal mancato acquisto a gennaio di (presunti) fenomeni ripiegando su (presunti) bidoni.
Questo è bastato per condannare una gestione che ha promesso la B entro due anni (ed è arrivata), la salvezza per quest’anno (e per ora siamo in linea) e la A in cinque anni. Solo il tempo potrà dire se gli obbiettivi saranno centrati, ma al momento non è possibile rimproverare nulla di che.

In compenso, si sta lavorando molto sul settore giovanile (anche a livello di accordi con società satellite), i prospetti del vivaio si mettono sotto contratto e non si vendono, e a differenza di anni precedenti non si costruisce una rosa di soli prestiti.

Si dirà: “gente come Longo e Jallow non rende”, quindi la direzione sportiva non è all’altezza.
Può essere, non abbiamo le competenze per esprimere giudizi sulla professionalità di Magalini, parleranno i risultati a fine stagione.
Ma ci ricordiamo anche bene di tutti questi scienziati che hanno fatto il corso di allenatore su Facebook, quando Meggiorini era “bollito”, “ma chi è sto Dalmonte” e andiamo a prendere i ragazzini come Da Riva “che non hanno mai fatto una partita intera 

Forse il problema è proprio questo: la memoria selettiva.
I giudizi si esprimono senza fare un bilancio complessivo, ma guardando alle sparate disattese dei Pedullà o di qualche testata locale.
E su queste solidissime basi si costruisce un clima nauseante e distruttivo.

Come pensate di essere utili alla causa (sapendo che anche i giocatori frequentano i social) quando insultate gente che tra tre giorni e per i prossimi tre mesi scenderà in campo per conquistare la salvezza?
Per carità, sono professionisti, ma allo stadio davvero passereste 90 minuti a insultarli o fischiarli?
Insomma, che razza di tifosi sareste voi?

State tranquilli che nessuno farà sconti a questa società se le cose non dovessero andare come atteso, ma adesso abbiamo il dovere di sostenere la nostra squadra con ogni mezzo e in ogni occasione.
Loro sono la nostra voce in campo e devono essere fieri di esserlo, caricati di responsabilità e fiducia.

Non è questo il momento di mollare, se lo facciamo noi, non potremo accusare altri di averlo fatto.

E se proprio vi divertite a remare contro, quando riapriranno gli stadi state a casa o andate a tifare Padova e Verona, così liberate posti allo stadio e noi “da fora” non dobbiamo impazzire per trovare un biglietto.

FORZA LANE SEMPRE

Q.D.F.

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