Grandi – 6,5: Partita “nervosa” davanti alla sua area di rigore soprattutto nella ripresa, dove è bravo a leggere ed intervenire in uscita bassa in un paio di incursioni ospiti. Pare incolpevole sul gol.
Bruscagin – 5: Diciamo subito che non era la più facile delle partite da dove ripartire dopo uno stop di un mese. Dopo un primo tempo dove tiene botta, nella ripresa viene bucato più volte da Renzetti e Garritano che lo prendono in mezzo creandogli non pochi problemi. Da valutare anche eventuali responsabilità sul gol, visto che a presidio della zona c’erano lui e Marotta che paiono entrambi abbastanza sorpresi.
Pasini – 6,5: Altra buona prova del centralone che concede poco nulla a De Luca e si dimostra ancora una volta solido sia fisicamente che tecnicamente.
Padella – 6,5: Il capitano della difesa conferma il buon periodo e anche con il Chievo comanda il reparto, senza grosse sbavature. Qualche affanno solo nel finale in corrispondenza dell’ingresso di Djordjevic e del forcing dei veronesi.
Beruatto – 6,5: Al rientro dopo squalifica e panchina col Frosinone, sceglie la strada della prudenza visto che gli tocca la guardia di un osso duro come Ciciretti, che controlla tutto sommato bene. Da una delle sue, insolitamente rare, incursioni in avanti nasce il gol del Vicenza (dal 71′ Barlocco – 6: da il cambio a Beruatto per non perdere dinamismo nel controllo delle fasce. Se la cava senza danni)
Zonta – 6: Gara di sostanza per l’interno bassanese che sa renders prezioso sia in copertura che in ripartenza. Deve arrendersi intorno all’ora di gioco per un problema muscolare dovuto ad un colpo subito (dal 53′ Agazzi – 6,5: Buon esordio dell’ex del Livorno che dimostra subito buone doti di palleggio e interessanti geometrie. Le premesse sono confortanti vista anche l’assenza, che si spera non sia troppo lunga, di Da Riva e il ritardo di condizione di Pontisso)
Rigoni – 6,5: Meno dominatore rispetto alla gara con il Frosinone ma anche perché il Chievo preferisce allargare il gioco sulle fasce. E’ comunque elemento prezioso nell’equilibrio della squadra anche se nel finale tende a schiacciarsi un po’ troppo a ridosso della linea difensiva.
Cinelli – 6.5: Grinta e dinamismo contro il centrocampo munito del Chievo. Partita dove è tra i migliori in campo, risultando spesso determinante nelle chiusure e nelle marcature preventive.
Meggiorini – 6,5: Non riesce a trovare il gol dell’ex ma è costantemente nel vivo del gioco e della manovra offensiva. Quando si accende la spia della riserva e deve uscire, il Vicenza fatica maggiormente a tenere palla in avanti (dal 71′ Marotta – 5,5: L’impegno che ci mette non si discute la lucidità invece sì, perché sfrutta male delle interessanti ripartenze che meritavano miglior sorte. Corresponabile, con percentuale da stabilire, anche sul gol subito)
Gori – 6,5: Trova il secondo gol stagionale, certo con fortuna, ma va bene anche così. Per il resto un sinistro con cui impegna Semper nel primo tempo e un costante movimento in avanti ad impensierire la difesa clivense, gli valgono un voto oltre la sufficienza. Finora sembra il partner d’attacco più in sintonia con Meggiorini ( dal 53′ Vandeputte – 6: si vede che non è al meglo della condizione ma riesce comunque a cavare fuori qualcosa di buono dai quaranta minuti in campo a mezzo servizio)
Jallow – 5,5: Nonostante un avvio lusinghiero, con un tiro da fuori che Semper respinge come può, non convince del tutto. La sua non è una partita negativa in assoluto ma l’impressione è sempre quella di un attaccante con tempi di gioco diversi da quelli della squadra che alle volte, per troppi tocchi o per ritardo nelle giocata, manda fuori giri (dal 79′ Bizzotto – s.v.: Forse la sua ultima passarella in biancorosso. In campo da terzo centrale nella difesa a cinque, chiude bene i varchi quando viene chiamato in causa)
Di Carlo – 6,5: Ancora una volta viene “tradito” dalle assenze dell’ultima ora. Stavolta gli saltano Giacomelli e Da Riva, allora propone un attacco a tre, senza mutare il volto del resto della squadra, che risponde in maniera positiva. Nel secondo tempo si accorge che i suoi si stanno abbassando troppo e prova a cambiare qualcosa davanti ma visto che il Chievo continua a premere decide di blindare il punto adottando la difesa a cinque. Un punto prezioso, ottenuto attraverso gioco, consapevolezza e anche umiltà, che non guasta mai.