Grandi – 6 Non viene sollecitato al punto da dover sfoderare interventi memorabili. Deve inchinarsi all’esecuzione di Djuric dal dischetto, poi nel finale gli corrono i brividi per il tiro velenoso di Ciceretti, che fortunatamente termina la sua corsa sul fondo.
Bruscagin – 6 Nel primo tempo gode di maggiore libertà che però non sfrutta a dovere ciabattando malamente sul fondo un paio di cross da posizione invitante. Meno intraprendente nei secondi quarantacinque.
Padella – 6,5 Lo spauracchio Tutino viene contenuto e dell’attaccante napoletano non c’è praticamente traccia nelle cronache. Reclama un rigore, ma la sua conclusione di testa effettivamente sembra colpire la schiena e non il braccio dell’avversario.
Cappelletti – 7 Duello rusticano con colosso Djuric a cui concede solamente qualche colpo di testa che non fa male. Lo molla, perché diversamente non si può fare, solo quando il bosniaco va a calciare dal dischetto
Beruatto – 6,5: Altra buona prova per il giovane che impegna Belec dalla distanza nel primo tempo e spinge con discreta continuità, anche nella seconda frazione. Deve imparare a gestire una certa esuberanza negli interventi difensivi: finisce ammonito e rischia grosso qualche minuto dopo.
Vandeputte – 6,5: Una prova che riavvicina il folletto belga ai livelli della scorsa stagione. Oltre ad una costante vivacità sulla fascia, prova la botta dal limite al termine di una cavalcata, trovando la pronta risposta del portiere sloveno. Esce intorno all’ora di gioco per esigenze tattiche (dal 56′st Nalini – 6,5 Una staffetta probabilmente programmata per non abbassare l’intensità degli attacchi sulla fascia. L’ex del Crotone risponde presente e fa vedere di aver recuperato pienamente dall’infortunio)
Pontisso – 6: Si vede poco in fase propositiva e bada soprattutto ad aiutare la copertura. Prova sostanzialmente sufficiente anche se sa essere più incisivo (dal 67′ Cinelli – 6: in campo con gli stessi compiti di Pontisso con l’aggiunta dell’esperienza che lo contraddistingue)
Rigoni – 7: Illuzzi gli fischia contro un rigore che non ci sta e lui rimedia andando in avanti ad incornare per il pareggio. Amministra con saggezza il centrocampo senza mai sbagliare le scelte. Se sta così è semplicemente indispensabile.
Dalmonte – 6: Sufficienza stiracchiata per l’esterno che Castori voleva a tutti i costi ma che ieri non ha fatto certo vedere i sorci verdi al suo mentore. (dal 67′ Giacomelli – 5.5: conferma la sua poca confidenza con gli ingressi a gara in corso, indovinandone poche)
Marotta – 5.5: Un po’ meglio dell’inedito compagno di reparto. Al netto della sua solita grinta, frulla molto ma produce poco (dal 67′ Gori – 6: Va in guerra con la difesa avversaria e con lui in campo finalmente il Vicenza comincia a prendere qualcuna anche sul gioco aereo. Nel finale Belec gli toglie dalla disponibilità un cross di Nalini che probabilmente avrebbe tradotto in gol)
Jallow – 5: Ex senza veleno. Al momento pare ancora un corpo estraneo alla squadra. Poca l’intesa e lui ci mette anche del suo cercando di risolvere qualche situazione da solo peraltro senza riuscirci. Ha sui piedi una buona occasione per far male ai suoi ex compagni ma ne esce una mozzarella che non impensierisce Belec (dal 56′ Guerra – 6: propositivo su tutto il fronte d’attacco, arriva in ritado al tap-in sul tiro cross in diagonale di Beruatto alla mezz’ora della ripresa. Peccato…).
Di Carlo – 6: Contro un avversario ostico i suoi hanno la forza di reagire ad un ingiusto rigore, trovando il pari. La squadra dimostra ancora una volta i suoi pregi nel palleggio e nella logica del gioco e i suoi difetti di poca capacità di finalizzazione. Nell’attesa che Mimmo trovi la soluzione nel suo parco attaccanti, un punto da non disprezzare.