A distanza di più di tre mesi dall’ultima partita giocata dai ragazzi di mister Di Carlo, la vittoria di Cesena nel match valido per la 27^ giornata di campionato, e ad un mese e mezzo dal giorno in cui si sarebbe dovuto tenere il match tra L.R. Vicenza e Imolese, atto conclusivo della regular season, finalmente è arrivato il verdetto tanto atteso dal popolo biancorosso: il L.R. Vicenza è promosso in serie B, così come le altre due capoliste dei gironi A e C, rispettivamente Monza e Reggina.
La società di Via Schio ritrova quindi la cadetteria dopo tre anni vissuti nell’inferno della terza serie, dove era precipitata al termine della stagione 2016/2017, anno segnato da scelte societarie (e di calciomercato) piuttosto discutibili che hanno affossato le chance di salvezza dei biancorossi (le cessioni di Raicevic e Galano nel mercato invernale, l’acquisto di Ebagua affetto da pubalgia, il mancato ingaggio dello svincolato Rolando Bianchi, poi protagonista della salvezza della Pro Vercelli).
Ancor più tribolata e sofferta è stata la stagione successiva, 2017/2018, segnata dal fallimento societario a stagione in corso e da un rendimento altamente negativo sul campo, che culminò nello spareggio salvezza giocato e vinto contro il Santarcangelo e nell’acquisizione all’asta fallimentare del ramo d’azienda da parte della famiglia Rosso, con conseguente trasferimento del titolo sportivo della società Bassano Virtus in quel di Vicenza.
Dopo un primo anno avaro di soddisfazioni per i tifosi biancorossi (ottavo posto in campionato, ed eliminazione al primo turno dei play off), che aveva generato un certo malumore nella tifoseria già provata da anni di tribolazioni passate e non più disposta ad aspettare per vedere un Lane di nuovo all’altezza delle aspettative, la svolta è arrivata all’alba del secondo anno di gestione Rosso: a determinarla l’ingaggio di un direttore sportivo esperto e capace come Giuseppe Magalini, e la scelta di un allenatore di categoria superiore che da sempre ha un rapporto speciale con la piazza biancorossa come Mimmo Di Carlo. La conoscenza e l’intesa tra il dirigente e il tecnico affinata a Mantova dove insieme hanno portato la società virgiliana dalla serie C2 ad un passo dalla serie A, ha consentito la costruzione di una rosa forte, formata da tanti leader, con un giusto mix tra esperienza e gioventù.
A mercato chiuso la forza del gruppo di Di Carlo è parsa evidente tanto che per noi i biancorossi erano la grande favorita per la vittoria finale nonostante la concorrenza ai nastri di partenza (Triestina, Padova, Carpi, Sudtirol e Reggiana) fosse di primo livello. Al tirare delle somme si può affermare senza tema di essere smentiti che si tratta di una vittoria cercata, voluta e meritata, nonostante più di qualcuno abbia provato, anche nelle ultime ore, a coinvolgere nella roulette dei playoff anche le prime classificate.
18 vittorie, 7 pareggi, due sole sconfitte (ultima delle quali maturata a inizio Novembre nel derby casalingo contro il Padova), 41 gol segnati e solamente 12 gol subiti (miglior difesa in Italia e tra le migliori in Europa). Scontri diretti a favore contro le principali avversarie, Carpi, Reggiana, Sudtirol, tutte cadute al cospetto dei biancorossi.
Non ci sarà mai la prova di cosa sarebbe successo se il campionato si fosse concluso regolarmente, tanto imprevedibile è la Serie C nostrana, ma per quanto dimostrato fino all’interruzione del campionato questa squadra ha legittimato l’agognato ritorno in serie B e avrebbe meritato la gioia di poterlo festeggiare sul campo, di fronte a quel pubblico con cui nel corso della stagione si è creato un feeling speciale. Alla fine, invece, l’ultimo atto di questa pazza stagione resterà la trasferta di Cesena, un esodo di quasi duemila tifosi biancorossi che hanno spinto la squadra a una vittoria netta in un momento di difficoltà dopo essersi presentati in 500 il giorno precedente al campo di allenamento.
Da questa compattezza e unità di intenti tra società, squadra e tifoseria si dovrà ripartire per programmare al meglio la prossima stagione, con l’auspicio che gli anni di tribolazione e di salvezze sofferte agguantate all’ultima giornata siano finalmente alle spalle e che si possa partecipare al campionato cadetto guardando stabilmente alle zone nobili della classifica e non più al fondo della graduatoria.